Finalmente senza parole (Meditazione d'Avvento)



Testo della meditazione
Finalmente senza parole
Dal Vangelo di Luca 1,19-21
L'angelo rispose a Zaccaria: «lo sono Gabriele, che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel Tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.

Ci sono eventi che, in effetti, ci lasciano muti, senza parole. Questo, apparentemente negativo, lascia in realtà spazio all'emergere della vita la quale, quando spinge per venire alla luce, continua il suo corso, anche senza le nostre parole.
Dall'essere muto di Zaccaria il popolo capisce: è successo qualcosa di straordinario. E pur senza sapere cosa, sa che è qualcosa di Dio.
Nell'assenza di parole avvengono cose inedite: la vita finalmente si mostra in tutta la sua grandezza, parlando da sola.

Aprici, Signore,
alla fiducia che la vita è talmente viva che,
anche quando sperimenta un'assenza di parole,
continua per sua natura a farsi sentire in molti altri modi,

richiedendo forse più ascolto, ma rivelandoci un di più,
che va oltre ciò che possiamo mettere in parole,
oltre ciò che possiamo comprendere.

Recitano
Monache Agostiniane del monastero di S.Antonio da Padova, Pennabilli (RN)

Musica di sottofondo
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