Daniele 9,4b-10 con il commento di Caterina Ciavattìni



Dal libro del profeta Daniele
Dn 9,4b-10

Testo del brano 
Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all’alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te. Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti».

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
F.Campion. Suite d'airs de danse. III Gavotte. Diritti Creative Commons. Musopen.org

Meditazione
Caterina Ciavattini 

Meditazione
Dopo aver ricevuto tante visioni, aver interpretato sogni e ascoltato la voce di Dio, Daniele ora deve fare ammenda: chiede perdono a Dio, a nome suo e del popolo, per non aver ascoltato, per non essere stato fedele. Israele non ha ascoltato la voce dei profeti, non ha obbedito alla legge del Signore, e Daniele chiede perdono, si veste di sacco e digiuna, confessa le mancanze e chiede misericordia e perdono. Dio è grande e tremendo, disperde chi non resta fedele, chi tradisce l’alleanza, nonostante questo Daniele confida nella misericordia di Dio, nella possibilità di essere perdonati. Dobbiamo sempre sperare, pregare e affidarci, anche nel peccato più profondo, nell’infedeltà, nel buio e nell’angoscia, Daniele ci insegna a chiedere il conforto del perdono a non lasciarci spaventare dalle nostre mancanze. Ci indica di pregare aiutati dal digiuno, dalla privazione e dalla sobrietà: questi sono gli strumenti che ci permettono di stare davanti a Dio a chiedere il suo perdono, ci consentono di vedere le mancanze, senza farci distrarre, liberi di cogliere il nostro limite e il nostro peccato, pronti a guardarlo e consegnarlo nelle mani di Dio.

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