Colossesi 3,1-11 con il commento di Caterina Casadei



Dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Colossesi
Col 3,1-11 

Testo del brano
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria. Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria; a motivo di queste cose l’ira di Dio viene su coloro che gli disobbediscono. Anche voi un tempo eravate così, quando vivevate in questi vizi. Ora invece gettate via anche voi tutte queste cose: ira, animosità, cattiveria, insulti e discorsi osceni, che escono dalla vostra bocca. Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Gandhi. White River. YouTubeStudios. Diritti Creative Commons

Meditazione
Caterina Casadei

Meditazione
Paolo dà suggerimenti e consigli pratici per vivere sulla parola e sull’esempio di Cristo, cercando «le cose di lassù» a cui è chiamato il cristiano. Non si tratta di disprezzo per le realtà terrene, ma di un modo nuovo di pensare e di vivere. Apparentemente, per i Colossesi, il battesimo non ha cambiato nulla; in realtà ora vivono, in maniera misteriosa, uniti a Cristo, sono entrati fin d’ora nel mondo della risurrezione. La morale di Paolo non è più una lista di proibizioni ma una spinta, verso una crescita in una affinità sempre più profonda con il Signore. È l’unione con Cristo, nel battesimo, che permette di diventare uomini nuovi, e non semplicemente la buona volontà.. è la continua conoscenza di Cristo che rende sempre possibile diventare nuovi. Cristo è «tutto e in tutti»: questo mi chiede di avere una visione positiva dell’altro. Mi chiede di guardare il mio prossimo a partire dal mio sposo, dai figli, nipoti e familiari, con il cuore tenero di chi accoglie senza giudicare, di chi ha come metro di misura la misericordia, perché l’altro è “luogo sacro”, perché Cristo, che vive in me e nell’altro, fa morire l’uomo vecchio e fa nascere il desiderio di cercare «le cose di lassù». Ma non posso limitarmi alla sfera della mia famiglia, degli amici o della parrocchia: Cristo mi chiede di essere “donna nuova” con tutti, perché Lui «è tutto e in tutti», senza differenze: donna o uomo, vicino o lontano, italiano o straniero, credente o non credente. Per far questo è necessario lasciarsi plasmare da Cristo che, attraverso la grazia del battesimo, ci “riveste” dell’uomo nuovo e ci aiuta a far morire le cose della terra: ira, animosità, cattiveria, insulti, discorsi osceni, per non offendere l’immagine e somiglianza di Dio che è presente in tutti.

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