1Tessalonicesi 5,1-6.9-11 con il commento di Andrea Coralli



Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicesi
1Ts 5,1-6.9-11 

Testo del brano
Riguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate.

 

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Surrender. YouTubeStudios. Diritti Creative Commons

Meditazione
Andrea Coralli

Meditazione
Che differenza c’è fra la luce e il buio? Cosa cambia? Cambia che al buio non si distingue nulla, mentre con la luce si vede, si vede il mondo circostante e ci si vede per come si è. Cosa cambia tra il sonno e la veglia? Cambia che durante il sonno non ci accorgiamo di quello che succede attorno a noi, mentre durante la veglia sì. Cosa cambia tra una persona ubriaca e una sobria? Che la prima non ha la lucidità per determinare le proprie azioni, mentre la seconda ne è padrona.. Una persona che vive nella luce ed è ben sveglia e vigile, è capace non solo di rendersi conto subito di un pericolo, ma anche di non lasciarsi sfuggire un’occasione favorevole. E, allora, qual è la differenza tra i figli della luce e i figli delle tenebre? I primi sono presenti al presente, abitano il tempo. Liberi tanto da vincolanti nostalgie del passato, quanto da sogni utopistici di un futuro ideale, vivono il presente, distinguendo ciò che è bene e ciò che è male, con un fiuto raffinato sia per le tentazioni da rifuggire con timore che per le occasioni da prendere al volo; scegliendo la purezza (luce), impediscono che si ramifichi davanti ai loro occhi quel velo che distorce la realtà, e permettono alla Grazia di Dio di mantenerli lucidi e consapevoli di sé e del mondo circostante. Dopodiché sono sereni, e vivono senza ansia l’attesa del giudizio che sarà.. Domenico Savio, quando don Bosco gli chiese, mentre stava giocando, cosa avrebbe fatto se in quel momento fosse arrivata la fine del mondo, gli rispose con candore: «Continuerei a giocare».

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