1Tessalonicesi 4,13-18 con il commento di Andrea Coralli



Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicesi
1Ts 4,13-18 

Testo del brano
Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti. Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Surrender. YouTubeStudios. Diritti Creative Commons

Meditazione
Andrea Coralli

Meditazione
Quanto è difficile ricordarsi che non siamo immortali, viviamo sempre come se tutto fosse sempre uguale ed eterno. Così non è. Quando muore qualcuno veniamo scossi profondamente, le nostre fondamenta tremano. Dove ho posto le mie fondamenta? Se sulla sabbia crollerò, se sulla roccia la mia casa resterà salda. Certo che se noi cristiani prendessimo veramente sul serio la nostra fede, la fede in Gesù Cristo, la nostra roccia, nulla potrebbe scuoterci. Qui san Paolo diventa decisamente coraggioso.. nell’esortare chi ha perso qualcuno a non essere triste. Non so se riuscirei a rivolgere le stesse parole. Paolo sfida il cristiano a credere veramente nella resurrezione.. a fare quel salto che fa superare la disperazione. Sembra che la differenza la faccia la speranza, dice infatti al versetto 13: «perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza». Ma la speranza in cosa? nella vita eterna? nella resurrezione dei morti? Ma noi a mala pena capiamo cosa significhi che i morti risorgono, e facciamo fatica ad immaginarci cosa ci sia dopo la morte.. La Parola di oggi ci raggiunge, arriva dritto al cuore.. e con un messaggio chiaro rassicura, convince, pacifica e conforta. La speranza è nel Signore Gesù Cristo morto e risorto. Lo stesso Signore già presente adesso nella nostra vita, lo stesso Signore che accorre quando lo invochiamo, lo  stesso Signore di cui siamo figli adottivi. Ognuno di noi ha un caro morto.. il Signore ci parla: «i morti risorgono!» Per credere a questa Parola e non essere più tristi come gli altri che non hanno speranza, dobbiamo aumentare la nostra esperienza con Gesù. Dobbiamo raccontarci a vicenda quando e come il Signore è entrato nella nostra vita durante la giornata, aumentare la familiarità con Gesù, far crescere la nostra fede e quindi la speranza in Lui. E quando non lo vedremo e faremo fatica a credere in Lui, dobbiamo confortarci a vicenda, dobbiamo cioè farci forza l’un l’altro, perché il mondo è forte e affascinante, ma il Signore ha già vinto.

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