1Tessalonicesi 4,9-11 con il commento di Andrea Coralli



Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicesi
1Ts 4,9-11

Testo del brano 
Fratelli, riguardo all’amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva; voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, e questo lo fate verso tutti i fratelli dell’intera Macedònia. Ma vi esortiamo, fratelli, a progredire ancora di più e a fare tutto il possibile per vivere in pace, occuparvi delle vostre cose e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Surrender. YouTubeStudios. Diritti Creative Commons

Meditazione
Andrea Coralli

Meditazione
San Paolo esorta i tessalonicesi anzitutto a vivere in pace, a occuparsi delle proprie cose e a lavorare con le proprie mani. Per amare gli altri occorre partire da sé. Fare di tutto perché la nostra vita sia in pace. Tra i tanti significati e connotazioni dell’espressione “vivere in pace”, mi piace pensare all’essere in ordine, fare in modo che la vita sia ordinata ed equilibrata. Non si è in pace fino in fondo, quindi, se la nostra vita vive nel disordine, se procrastiniamo il da farsi, se tralasciamo le piccole cose che ci competono, come rifare il letto al mattino, monitorare il nostro corpo, pulire e ordinare la casa e le nostre cose. Personalmente trovo che mantenersi in pace sia una posizione molto difficile e mai di quiete, ma piuttosto una battaglia contro un grande demone, la pigrizia, a causa del quale non riusciamo ad occuparci delle nostre cose nel tempo giusto. Una battaglia ordinaria di straordinaria importanza. La pigrizia gioca la sua  partita facilmente, perché tutti ne sottovalutiamo la forza, ed è apparentemente stupido pensare che la pace derivi dal letto fatto alla mattina e non piuttosto da una qualsiasi cosa che ci rilassi. Vincere la pigrizia significa mettere al primo posto il nostro bene, significa perdere quelle posizioni di comodo, di comfort nelle quali ci culliamo. Credo proprio che san Paolo dica chiaramente che, per imparare ad amare, occorre mantenere una posizione simile, occorre perdere qualcosa del nostro comfort per mettere al centro il bene dell’amato. Allenarsi ad essere fedeli nel piccolo per diventarlo anche nelle cose più grandi.

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