Veglia sulla Creazione (cantata e recitata dai ragazzi del Punto Giovane)



Testo della veglia
Voglio farvi una domanda.
Potete immaginare nella vostra mente, o con la vostra fantasia ciò che non avete mai visto? O potete sognare ciò che non è apparso mai allo sguardo degli uomini?
Non sapete rispondere?
Ecco la risposta è semplice. Non lo possiamo fare, perché gli uomini non possono creare dal nulla. Gli uomini possono plasmare, ricreare, copiare, intuire, associare, fantasticare ma sempre partendo da qualcosa che è stato precedentemente creato. E’ un assioma filosofico indiscusso: l’uomo non crea dal nulla.

Dio invece si!
All’inizio dei tempi, anzi prima ancora che il tempo fosse, Dio ha immaginato ciò che a noi oggi ci è dato vedere. E mentre lo pensava, dal nulla, sì proprio dal nulla veniva fuori ciò che era nuovo, ciò che giammai era stato. 
I suoi pensieri si accendevano come ceri sul candelabro, lenti, tanti, vivi. Ancora però era tenebra impenetrabile, perché tutto viveva nella mente di Dio.

Era notte nera come la pece, confusione e caos e deserto e freddo inerte, un nulla impenetrabile in un mare di silenzio tonante. Egli era solo in quella notte senza fine. E più si sentiva solo, più i Suoi pensieri si facevano sonori. Pensieri lenti, che richiedevano millenni per sorgere. Un contrario, aveva pensato, dovrebbe esserci un contrario. Dovrebbe esserci qualcosa dove ora non c’è niente, aveva pensato. Perché la tenebra era fitta, e la tenebra era nera, e la tenebra era fredda. Sarebbe stato bianco, questo contrario, e diafano. Sarebbe stato caldo, leggero e carezzevole... 

Luce. Luce!, aveva pensato, la luce è il contrario della tenebra: una luce leggera, così chiara, così diafana e calda.
La luce sarebbe stata il principio, ne ebbe la certezza. Il principio del mondo e al contempo la fine della sua solitudine.

E allora parlò! E quando Dio parla tutto accade. E disse: e sia la luce: e la luce fu!
E gli angeli quel giorno, quel primo giorno applaudirono al big bang dell’universo e ballarono in onor di Dio!

La cosa che gli era riuscita meglio era proprio la faccenda della luce.«Voglio che vi sia la luce!» aveva detto. E mentre lo diceva, il cielo era diventato luminoso. 

Il primo giorno era sorto. Il tempo del mondo era cominciato.

Dal libro della Genesi 1,1-5
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa bella e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.

La luce nuova
Dio che all'alba dei tempi
creasti la luce nuova
accogli il nostro canto
mentre scende la sera.

Veglia sopra i tuoi figli
pellegrini nel mondo
la morte non ci colga
prigionieri del male.

La tua luce risplenda
nell'intimo dei cuori
e sia pegno e primizia
della gloria dei cieli.

Te la voce proclami 
o Dio trino ed unico
te canti il nostro cuore
te adori il nostro spirito
Amen, amen

Ma il cielo, il cielo era la cosa più meravigliosa che potesse saltar fuori da quel cilindro divino. Osservare il cielo durante le varie ore della giornata: alI 'alba, quando la luce rompe le tenebre e le fa fuggire; all'aurora, quando il rosso e l'oro del sole lo tingono dei smaglianti colori; a mezzogiorno, quando il turchino è più cupo e fulgente; alla sera, quando si trapunta di stelle. In una giornata serena, con qualche nuvoletta che vaga nel suo azzurro; e in una giornata piovosa o in una giornata di vento.

Da qui si doveva cominciare: il cielo.
Finestra senza davanzale, telaio, vetri.
Un'apertura e nulla più, ma spalancata.
Non devo attendere una notte serena,
né alzare la testa,
per osservare il cielo.
L'ho dietro a me, sottomano e sulle palpebre.
Il cielo mi avvolge ermeticamente
e mi solleva dal basso.
Perfino le montagne più alte
non sono più vicine al cielo
delle valli più profonde.
In nessun luogo ce n'è più
che in un altro.
La nuvola è schiacciata dal cielo
inesorabilmente come la tomba.
La talpa è al settimo cielo
come il gufo che scuote le ali.
La cosa che cade in un abisso
cade da cielo a cielo.
Friabili, fluenti, rocciosi,
infuocati e aerei,
distese di cielo, briciole di cielo,
folate e cumuli di cielo.
Il cielo è onnipresente
perfino nel buio sotto la pelle.

Dal libro della Genesi 1,6-8.14-19
Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

Il cielo
Quante volte
Ho guardato al cielo?
Ma il mio destino è cieco e non lo sa
E non c'è pietà
Per chi non prega, e si convincerà
Che non è solo una macchia scura 
Il cielo...

Quante volte
Avrei preso il volo
Ma le ali 
Le ha bruciate già
La mia vanità
E la presenza di chi è andato, già
Rubandomi, la libertà
Il cielo..

Quanti amori 
Conquistano il cielo
Perle d'oro, nell'immensità
Qualcuna cadrà
Qualcuna invece il tempo, vincerà
Finché avrà abbastanza stelle 
Il cielo...

Quanta violenza 
Sotto questo, cielo
Un altro figlio nasce e non lo vuoi
Gli spermatozoi, l'unica forza
Tutto ciò, che hai
Ma che uomo, sei
Se non hai
Il cielo...

No, al sesto giorno la Sua opera non era niente male. Nel complesso era assai soddisfatto. Naturalmente c’erano alcune cosette che si potevano migliorare. Il vento, per esempio, gli era venuto un po’ forte e impetuoso. Esso infuriava, ululava, mugghiava, cresceva e di tanto in tanto faceva volare i pesci sulla spiaggia. Ma poteva anche accarezzare, spirare, cantare e sussurrare tra le foglie degli alberi. Sicché il vento aveva in sé un contrario. E questo era buono poiché Egli voleva il mondo popolato di contrari. Dove vi sono dei contrari non ci si può annoiare. 

Era il sesto giorno. Il vento era tiepido e soffiava lieve, i tigli erano in fiore, le rondini volavano alte, i colombi tubavano, e chiazze di sole danzavano sullo stagno. Egli aveva dormito poco nelle cinque notti trascorse dall’inizio dei tempi. Troppe cose su cui riflettere. Ogni volta che provava a chiudere gli occhi, nuove immagini si paravano davanti al Suo sogno. C’erano così tante possibilità, così tanti elementi e così tanti contrari che non aveva ancora ideato.

Quando il sole ebbe lasciato lo zenit, quel mezzodì del sesto giorno, il cane si svegliò, i colombi si alzarono in volo, i topi guizzarono nell’erba frusciante e il gatto drizzò le orecchie e abbandonò il Suo grembo per andare a caccia. Fu allora che Egli s’azzardò ad affrontare la cosa più difficile. Scese lentamente allo stagno che pareva uno specchio incassato nell’avvallamento, giacché il vento non s’era ancora ridestato per increspare l’acqua. Vide le Sue rondini riflesse sulla superficie e una nuvola bianca che lentamente si avvicinava alla riva. Si chinò sull’acqua e si riconobbe. Il Suo sguardo indugiò a lungo sull’immagine che lo fissava dall’acqua. E di nuovo fu colto da uno struggimento infinito. Desiderava un amico, un confidente, uno che gli somigliasse. Era uno struggimento antico come la tenebra, ed era stato proprio questo anelito a indurlo a creare la luce, il mondo e tutto l’esistente. Ora avrebbe creato una riproduzione della Sua immagine riflessa nello stagno, e questa riproduzione sarebbe stata il Suo contrario, il Suo amico, il Suo compagno. Lo specchio del creatore: l’uomo. Ed essi furono davanti a Lui. Uno era alto, forte e spigoloso. L’altra più piccola, morbida e rotonda. Entrambi però gli somigliavano. Era la sera del sesto giorno, ed essi rimasero a lungo in silenzio guardando insieme il sole che scompariva in lontananza, là in fondo, dove il cielo e la terra s’incontravano.

 So will I
Anche io ti loderò

God of creation
Dio della Creazione

There at the start 
Quando tutto è partito

Before the beginning of time
Prima che il tempo fissasse l'inizio

With no point of reference 
Senza modelli ne riferimenti

You spoke to the dark
Tu Dio hai parlato al buio 

And fleshed out the wonder of light
E lo hai trafitto con la meraviglia della luce

And as You speak
E mentre gli parlavi

A hundred billion galaxies are born
Hai partorito miliardi di galassie 

In the vapor of Your breath the planets form
E gli effluvi del tuo spirito disegnavano i pianeti 

If the stars were made to worship so will I
E se hai fatto le stelle per dare gloria al tuo nome, anche io lo farò 

I can see Your heart in everything You’ve made
Ora ti posso riconoscere  in tutto ciò che hai fatto 

Every burning star
In ogni stella che nasce 

A signal fire of grace
Leggo un segno della tua Grazia

If creation sings Your praises so will I
Se la creazione canta le tue lodi, anche io lo farò

God of Your promise
Dio dell'alleanza

You don’t speak in vain
Tu non parli mai invano 

No syllable empty or void
Nessuna sillaba risuona vuota o dissonante 

For once You have spoken
E per una volta che hai parlato 

All nature and science
Tutta la natura e tutta la scienza 

Follow the sound of Your voice
Hanno seguito il suono della tua voce

And as You speak
E mentre ancora oggi continui a parlare

A hundred billion creatures catch Your breath
Miliardi di creature catturate dal tuo spirito 

Evolving in pursuit of what You said
Si evolvono al dispiegarsi della tua voce

If it all reveals Your nature so will I
E se tutto questo rivela la tua natura, anche io vorrò farlo

I can see Your heart in everything You say
Voglio vedere il tuo volto nella Tua Parola creatrice 

Every painted sky
In ogni cielo che dipingi

A canvas of Your grace
Vedo una tela della Tua grazia 

If creation still obeys You so will I
E se la creazione ti obbedisce, anche io lo farò 

So will I 
Anche io lo farò 

So will I
Anche io lo farò

If the stars were made to worship so will I
E se hai fatto le stelle per dare gloria al tuo nome, anche io lo farò 

If the mountains bow in reverence so will I
E se hai fatto i monti per riverire la tua grandezza, anche io lo farò

If the oceans roar Your greatness so will I
E se hai fatto gli oceani per prostrarsi alla tua grandezza, anche io lo farò 

For if everything exists to lift You high so will I
E se tutto esiste per risollevarci alle tue altezze, anche io lo farò 

If the wind goes where You send it so will I
E se hai fatto il vento per seguire la tua voce, anche io lo farò 

If the rocks cry out in silence so will I
E se hai fatto le rocce per piangere in silenzio, anche io lo farò

If the sum of all our praises still falls shy
Se la somma di tutte le nostre lodi è ancora insufficiente

Then we’ll sing again a hundred billion times
Continueremo a lodarti altre cento miliardi di volte

God of salvation
Dio della mia salvezza 

You chased down my heart
Hai inseguito e raggiunto il mio cuore 

Through all of my failure and pride
Hai attraversato il mio fallimento e orgoglio 

On a hill You created
Su una di queste colline hai posto la tua croce 

The light of the world
La luce del mondo 

Abandoned in darkness to die
Fra le mie tenebre, abbandonato, sei morto per me

And as You speak
E ora mentre parli dalla tua croce

A hundred billion failures disappear
Le miriadi dei miei fallimenti scompaiono 

Where You lost Your life so I could find it here
Lì dove hai perso la tua vita io l’ho ritrovata 

If You left the grave behind You so will I
E se sei rinato a vita nuova, anche io lo farò 

I can see Your heart in everything You’ve done
Ora posso vedere il tuo volto in tutto ciò che hai fatto 

Every part designed in a work of art called love
Ogni tuo progetto d’amore è un'opera d'arte da contemplare 

If You gladly chose surrender so will I
E anche quando scegli di arrenderti, anche io lo farò 

I can see Your heart
Ora posso vedere il tuo volto

Eight billion different ways
Quel volto dalle sfumature infinite

Every precious one.A child You died to save
Hai dato la Tua vita per salvare ogni prezioso essere umano,

If You gave Your life to love them, so will I
Se Tu hai amato così, anche io lo farò.

Like You would again a hundred billion times.
Lo faresti ancora cento miliardi di volte.

But what measure could amount to your desire
Il Tuo amore non si può misurare

You’re the One who never leaves the one behind.
Tu sei Colui che non lascia mai nessuno indietro

Dal libro della Genesi 1,26-28
E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra».

Non andò esattamente come pensava. O forse Lui sapeva già che non sarebbe andata come pensava. Ma meglio non pensare cosa poteva pensare Dio. Fatto sta che Dio creò l’uomo, lasciandolo libero e lasciar liberi significa rischiare di perderlo ….

Quello che Dio dice di me
Chi son'io perché il grande Dio
Mi accolga a Se'
Ero perso e mi salvo'
E' il Suo amore
E' il Suo amore

Chi Lui libera
Libero sara'
Sono figlio Suo
Si, è cosi'.

Nella casa Sua
Per me posto c'e'
Sono figlio Suo
Si, è cosi'.

Sono scelto
Credo a quello
Che Dio dice di me
Mi sostiene
Credo a quello
Che Dio dice di me
Che Dio dice di me

Chi Lui libera
Libero sarà
Sono figlio Suo
Si, è cosi'.

Nella casa Sua
Per me posto c'e'
Sono figlio Suo
Si, è cosi'.



Recita
Riccardo Cenci, Sara Urbinati, Federica Lualdi

Canti
La luce nuova. Musica di Susanna Rossi. Canta Susanna Rossi. Suona Gabriele Fabbri
Il Cielo. Canta Veronica Villa
So will I-Instrumental. Hillsong United. Diritti Creative Commons. Canta e suona il coro del Punto Giovane
Quello che Dio dice di me. Hillsong Worship (traduzione ufficiale Italia). Canta Susanna Rossi. Suona Danilo Concordia

La Veglia multimediale sulla Creazione composta di canti, parti recitate, immagini e balli, qui in una registrazione live, è stata proposta il 3 agosto 2018 dai ragazzi del Punto Giovane nella chiesa Gesù Redentore di Riccione.
Questa serata è nata all'interno di "Da cosa nasce cosa", una iniziativa rivolta agli amici di Pregaudio che si sono incontrati per tre giorni di condivisione e di conoscenza reciproca nella casa del Punto Giovane dall'1 al 4 agosto 2018.

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