Maria (da "Voce del Verbo")



Maria
Ah mio figlio, mio figlio, il mio bambino…
Uomo…figlio…
Non di Jahvé, non del Padre, non degli aguzzini
Ah mio figlio! Era mio...
Io sola l’ho fatto, senza l’aiuto di un uomo
Senza istruzione dell’angelo, io sola
Quelle membra straziate…io…gli arti spezzati
Gli occhi coperti dal sangue, che più non vedono i pugni
Gli insulti a lui, più tenero di tutti.
Il più dolce, amorevole, nei cerchi dei fanciulli
Il più saggio tra i rabbini che impugnavano la Scrittura.
E’ mio figlio, sì, inchiodato al legno come un rapace
Abbattuto nella migrazione
Come un capretto scannato per strada
Con il rosso osceno di quel mantello
Confuso dal sangue
Non posso alzare gli occhi al cielo
Non posso ad un tempo invocare l’altissimo
e contemplare l’inferno di questa tortura
Sapessi prendere io sulla mia carne il suo dolore
Come dal cielo l’ho preso in grembo
Fermato in terra quel volo
No, no, dico no a Jahvé, a mio Padre, allo Sposo
Dico che questo non lo posso
Nessuna grazia, nessun tirocinio può rendermi capace di questo
E’ sopravvalutata la mia forza, Padre
Io ti prego, non sono quella che volevi
Ho ancora tutta intera la mia parte di donna,
La mia pancia di madre vorrebbe riprenderlo, nasconderlo dentro
E che nessuno gli faccia più male
Quale disegno, quale disegno
La terra è sporca ai piedi di questo orrendo albero
cola la vita dal suo tronco
Io non voglio, non lo voglio
Ho fatto tutto quello che mi hai chiesto
E non ho domandato come sarebbe stato l’amore di un uomo
Niente per me
Solo la gioia di questo frutto
Riappeso a forza sul ramo, penzolante da un’asta maledetta
Ma basta, forse m’inganno
Che io abbia sognato
Ancge quando l’uomo con le ali ha spalancato la mia finestra?
Fate cessare questo scempio
Qualsiasi cosa vi prego
Tornare ad essere una donna normale
Una vecchia che cuce tra i figli dei suoi figli
Una persona che possa raccontare la sua memoria
Ed essere creduta
Gli aprono il cuore…lo fanno a pezzi
Gli aprono il cuore e non c’è sangue
Perché non posso essere io al suo posto?
Muoio…perché non muoio?

Testi
Sabrina Foschini
 
Musica
Andrea Felli
 
Immagine
Simone Pellegrini
 
Il brano audio è tratto da:
Voce del Verbo, ACANTO edizioni musicali, Aprile 2020
Il CD è disponibile su tutte piattaforme digitali.

Ringraziamo sentitamente gli autori Andrea Felli e Sabrina Foschini per averci dato la possibilità di pubblicare su Pregaudio la loro opera.

Voce del Verbo
La musica di Andrea Felli incontra e dona corposità alle poesie di Sabrina Foschini. Un felice connubio tra musica e poesia da cui prendono vita tredici ritratti di protagonisti della Sacra Scrittura che ci accompagnano in un suggestivo viaggio tra Antico e Nuovo Testamento.

Andrea Felli, carissimo amico e grande musicista, insieme a Sabrina Foschini hanno costruito questo bellissimo CD e ci hanno dato la possibilità di inserirlo su Pregaudio, nel rispetto del contratto SIAE che ci concede di poter pubblicare solo poche musiche al giorno.
Andrea ha collaborato con musicisti internazionali che hanno suonato con strumenti di eccezione. Alberto Casadei con il suo prezioso violoncello del 1600, Pier Luigi Colonna al liuto, Gevorg Dabaghyan al duduk, Emanuela Di Cretico ai flauti dolci, Peppe Frana all’oud, Fabio Resta al ney, Raffaele Tiseo al violino e Kenji Takahashi allo shakuhachi. Kenji ha influenzato molto anche la realizzazione dell’album con un aneddoto che ha ispirato Andrea Felli: “Sin dalle prime lezioni, quando ero poco più di un bambino, il mio maestro mi diceva di immaginare nella mia mente il suono che avrei dovuto emettere con lo strumento e di suonare quel suono solo quando lo avessi meditato come compiuto e perfetto”».
Le parole sono della poetessa e storica dell’arte Sabrina Foschini che prende in esame alcune figure archetipiche della Bibbia, al punto di renderle umane mettendo in risalto quei sentimenti che solitamente restano in disparte nella narrazione delle Sacre Scritture.

 

 

 

 

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