Caino (da "Voce del Verbo")



Caino
Gli ho gridato di seguirmi in campagna
Lì tra gli orti e gli alberi fratelli che parlano il mio stesso linguaggio
di quando ero il solo uomo partorito in un mondo popolato
dalle altre creature
I suoi doni figuravano sempre migliori
Le sue parole più acconce delle mie
E le vesti meglio portate
Il suo stesso volto condotto per natura alla benevolenza
Io coltivo i campi spaccando il pietrisco che li soffoca
Rompo le mani e ne traggo i frutti
Soltanto quando sono disposti a cadere
Ho in odio gli olocausti di capretti
con cui rallegrava l’alto Padre
Serro le orecchie per non ascoltare
il suono di pianto degli animali
La rabbia mi forzava le vene
E volevo sfidarlo per vedere se pure nel gioco delle braccia
avrebbe riportato come un premio stanco
La sua vittoria di tutti i giorni
Lui sottile
Lui bianco
Con quel nome di fumo
Lui gracile, imberbe
Dalle mani intatte a sollevare la canna
L’ho colpito una sola volta
Ed è crollato
Come una fascina di legna legata male
Ha battuto il capo sulla roccia
Il mondo ha risuonato di una cosa chiamata morte
Una parola nuova col mio nome sopra
e quello dei miei discendenti
Quando la voce ha scorticato il cielo
e il domandarmi di mio fratello
Ho preso il capo tra le mani
E non ho saputo porre una sillaba
Una sbarra alla colpa, al dolore
Avrei voluto essere al posto di Abele
Allora come sempre
Eppure sono stato io
a cavarne fuori il sangue
Io a sporcare la terra
Non avrei voluto fermargli gli occhi
Non avrei voluto sgozzarne il flauto
Come posso far girare sul perno
questa ruota del tempo
Come rimandarla all'infanzia
Ora porto sulla fronte lo stesso marchio
che avevano le bestie di mio fratello
destinate al sacrificio
Eppure questo segno mi è stato messo
perché nessuno possa mai fare a me
quello che io ho fatto.

Testi
Sabrina Foschini

Musica
Andrea Felli

Immagine
Simone Pellegrini

Il brano audio è tratto da:
Voce del Verbo, ACANTO edizioni musicali, Aprile 2020
Il CD è disponibile su tutte le piattaforme digitali

Ringraziamo sentitamente gli autori Andrea Felli e Sabrina Foschini per averci dato la possibilità di pubblicare su Pregaudio la loro opera.

Voce del Verbo
La musica di Andrea Felli incontra e dona corposità alle poesie di Sabrina Foschini. Un felice connubio tra musica e poesia da cui prendono vita tredici ritratti di protagonisti della Sacra Scrittura che ci accompagnano in un suggestivo viaggio tra Antico e Nuovo Testamento.

Andrea Felli, carissimo amico e grande musicista, insieme a Sabrina Foschini hanno costruito questo bellissimo CD e ci hanno dato la possibilità di inserirlo su Pregaudio, nel rispetto del contratto SIAE che ci concede di poter pubblicare solo poche musiche al giorno.
Andrea ha collaborato con musicisti internazionali che hanno suonato con strumenti di eccezione. Alberto Casadei con il suo prezioso violoncello del 1600, Pier Luigi Colonna al liuto, Gevorg Dabaghyan al duduk, Emanuela Di Cretico ai flauti dolci, Peppe Frana all’oud, Fabio Resta al ney, Raffaele Tiseo al violino e Kenji Takahashi allo shakuhachi. Kenji ha influenzato molto anche la realizzazione dell’album con un aneddoto che ha ispirato Andrea Felli: “Sin dalle prime lezioni, quando ero poco più di un bambino, il mio maestro mi diceva di immaginare nella mia mente il suono che avrei dovuto emettere con lo strumento e di suonare quel suono solo quando lo avessi meditato come compiuto e perfetto”».
Le parole sono della poetessa e storica dell’arte Sabrina Foschini che prende in esame alcune figure archetipiche della Bibbia, al punto di renderle umane mettendo in risalto quei sentimenti che solitamente restano in disparte nella narrazione delle Sacre Scritture.

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