Giuseppe (da "Voce del Verbo")



Giuseppe
Per molto tempo mi ero appoggiato al mio bastone
in principio nelle salite
Ma ora che questa somma d’anni pesa sulle spalle
confido in lui anche nei brevi cammini
Lo avevo scortecciato e levigato col sudore della presa
Sono un falegname e conosco il legno
So che conserva a lungo il ricordo della linfa
Ma non l’ho mai visto resuscitare
come ha fatto questo mio ramo
portato per obbedienza al Tempio
Eppure il giorno dopo la mia verga era fiorita
come un rametto che appena tagliato dal tronco
si è ricoverato nell’acqua
In premio a questo miracolo
mi è toccata in sposa la bambina
Dovevate vederla, con un viso tutto nuovo
come appena creato
Gli occhi che mai dovevano aver toccato qualcosa di malvagio
per conservare quello stupore universale
Quella grazia invincibile
I capelli poi risplendenti di un velo
le scivolavano addosso
come rivoli d'acqua
illuminati dal sole
Io l’ho presa per mano
e portata nella mia casa
Non avrei osato toccarla
La mettevo seduta sullo sgabello
poi mi sedevo anche io a guardarla
senza parlare
Persino nella bottega me la portavo appresso
a giocare coi trucioli
Eppure a questa creatura di sogno, questa visione piccolina
il ventre si è gonfiato di spavento
Io ho tremato di vergogna
per quello scempio compiuto in segreto
da un altro uomo
che non si era fermato come me
alle porte di una tale innocenza
Ho gridato tutta la mia rabbia e rovesciato il tavolo della cena
Avrei voluto batterla, prenderla per le spalle
e farle sputare fuori quel nome
Ma neppure quella volta ho osato toccarla
Mi sono coricato a letto e il dolore mi ha addormentato.
In sogno mi è apparso un messaggero delle schiere tempestose
Un essere per metà uomo e per metà uccello che ha steso un balsamo sul mio tormento
e mi ha rivelato di quale natura luminosa
sia mio figlio
e di quale straordinaria missione
sia stata investita la bambina
Adesso io non posso fare altro che vegliare su questa eredità celeste
Questa famiglia divina di un Padre più grande
Questi due cuccioli che sotto la mia custodia
faranno nuovo il mondo.

Testi
Sabrina Foschini
 
Musica
Andrea Felli
 
Immagine
Simone Pellegrini
 
Il brano audio è tratto da:
Voce del Verbo, ACANTO edizioni musicali, Aprile 2020
Il CD è disponibile su tutte le piattaforme digitali

Ringraziamo sentitamente gli autori Andrea Felli e Sabrina Foschini per averci dato la possibilità di pubblicare su Pregaudio la loro opera.

Voce del Verbo
La musica di Andrea Felli incontra e dona corposità alle poesie di Sabrina Foschini. Un felice connubio tra musica e poesia da cui prendono vita tredici ritratti di protagonisti della Sacra Scrittura che ci accompagnano in un suggestivo viaggio tra Antico e Nuovo Testamento.

Andrea Felli, carissimo amico e grande musicista, insieme a Sabrina Foschini hanno costruito questo bellissimo CD e ci hanno dato la possibilità di inserirlo su Pregaudio, nel rispetto del contratto SIAE che ci concede di poter pubblicare solo poche musiche al giorno.
Andrea ha collaborato con musicisti internazionali che hanno suonato con strumenti di eccezione. Alberto Casadei con il suo prezioso violoncello del 1600, Pier Luigi Colonna al liuto, Gevorg Dabaghyan al duduk, Emanuela Di Cretico ai flauti dolci, Peppe Frana all’oud, Fabio Resta al ney, Raffaele Tiseo al violino e Kenji Takahashi allo shakuhachi. Kenji ha influenzato molto anche la realizzazione dell’album con un aneddoto che ha ispirato Andrea Felli: “Sin dalle prime lezioni, quando ero poco più di un bambino, il mio maestro mi diceva di immaginare nella mia mente il suono che avrei dovuto emettere con lo strumento e di suonare quel suono solo quando lo avessi meditato come compiuto e perfetto”».
Le parole sono della poetessa e storica dell’arte Sabrina Foschini che prende in esame alcune figure archetipiche della Bibbia, al punto di renderle umane mettendo in risalto quei sentimenti che solitamente restano in disparte nella narrazione delle Sacre Scritture.

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