Adamo (da "Voce del Verbo")



Adamo
Sono nato in un soffio
Tutta la mia terra ha tremato
Per quel vento di bocca
Poi si è addensata nel calore di un punto
che ha preso a battere dolcemente
Come un moto d’ala rinchiuso nella gabbia
Il mio fattore aveva già inventato per me
Un mondo d’erbe e frutti
Un popolo di esseri differenti
Alcuni di peli
Altri di scaglie e piume
Alcuni striscianti o a molte gambe
Altri senza voce
E li aveva sparpagliati come sassi
Nel suolo, in cielo e dentro all’acqua
Ma nella sua mente qualcosa mancava alla mia gioia di prediletto
Così ha preso un fianco della mia argilla appena impastata
E lavorandolo nelle sue mani ha fatto di colpo un altro me

Era quest’uomo di bellissima fattura
Con orecchie, occhi e mani come le mie
Ma più compiute e di una misura appena più piccola
Aveva pelle chiara e riccioli delicati
Ossa assotigliate e denti di riso
Un seno gonfio e vulnerabile
E una ferita risanata, il luogo della mia carne debole
Per ore ci siamo cercati addosso le differenze
Trovando solo lievi scarti
dalla mia forte impalcatura
alla sua fragile grazia
Per ore abbiamo indugiato sugli errori di uguaglianza
Toccato
Morso
Leccato
E spinto
I punti che facevano male e quelli che facevano bene
Poi avendo imparato molte cose
Abbiamo voluto conoscere allo stesso modo le altre creature
E assaggiare con la bocca anche quello che ci era stato precluso
Io ho indugiato tremante davanti all’albero della brama e della memoria
Ma l’altro uomo mi ha sorriso
E prendendo la mia mano l’ha guidata a serrare la mela malata
All’improvviso
Come se una tromba buia avesse risuonato
Tutto il mondo è mutato
Il cielo si è serrato a lutto
Gli animali si sono separati da noi ringhiando
O guardandoci con paura
Il ramo dell’albero è scattato indietro con una scudisciata
Il nostro creatore ci è apparso livido e scuro
Senza l'aria dorata che lo annunciava
E ci ha detto che per l’ultima volta
Avremmo contemplato il suo volto
E che gli anni a venire sarebbero passati ciecamente
Fino al punto in cui arriveremo a dubitare
della sua stessa presenza
e della ragione della nostra natura
Solo allora il castigo sarà compiuto.

Testi
Sabrina Foschini

Musica
Andrea Felli

Immagine
Simone Pellegrini

Il brano audio è tratto da:
Voce del Verbo, ACANTO edizioni musicali, Aprile 2020
Il CD è disponibile su tutte le piattaforme digitali

Ringraziamo sentitamente gli autori Andrea Felli e Sabrina Foschini per averci dato la possibilità di pubblicare su Pregaudio la loro opera.

Voce del Verbo
La musica di Andrea Felli incontra e dona corposità alle poesie di Sabrina Foschini. Un felice connubio tra musica e poesia da cui prendono vita tredici ritratti di protagonisti della Sacra Scrittura che ci accompagnano in un suggestivo viaggio tra Antico e Nuovo Testamento.

Andrea Felli, carissimo amico e grande musicista, insieme a Sabrina Foschini hanno costruito questo bellissimo CD e ci hanno dato la possibilità di inserirlo su Pregaudio, nel rispetto del contratto SIAE che ci concede di poter pubblicare solo poche musiche al giorno.
Andrea ha collaborato con musicisti internazionali che hanno suonato con strumenti di eccezione. Alberto Casadei con il suo prezioso violoncello del 1600, Pier Luigi Colonna al liuto, Gevorg Dabaghyan al duduk, Emanuela Di Cretico ai flauti dolci, Peppe Frana all’oud, Fabio Resta al ney, Raffaele Tiseo al violino e Kenji Takahashi allo shakuhachi. Kenji ha influenzato molto anche la realizzazione dell’album con un aneddoto che ha ispirato Andrea Felli: “Sin dalle prime lezioni, quando ero poco più di un bambino, il mio maestro mi diceva di immaginare nella mia mente il suono che avrei dovuto emettere con lo strumento e di suonare quel suono solo quando lo avessi meditato come compiuto e perfetto”».
Le parole sono della poetessa e storica dell’arte Sabrina Foschini che prende in esame alcune figure archetipiche della Bibbia, al punto di renderle umane mettendo in risalto quei sentimenti che solitamente restano in disparte nella narrazione delle Sacre Scritture.

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