Novena a san Giovanni Bosco. Ottavo giorno



Testo della novena
Nel nome del Padre
del Figlio
e dello Spirito Santo
Amen.

E' infermiere. Nella zona manca il medico, gli ammalati corrono a lui da una cinquantina di villaggi, quasi sempre gente povera. È come il buon samaritano raccontato da Gesù: ha pietà per tutti gli sventurati, li ripulisce, li cura, li tratta con delicatezza parlando loro di Gesù e di Maria. I malati dicono: "Gli altri medici non hanno le mani benedette del signor Srugi, le sue mani hanno la potenza e la dolcezza di Allah”. È così gentile e delicato, che i mussulmani affermano: “Dopo Allah c’è Srugi”.
Don Bosco voleva che i suoi coadiutori stessero con la gente e che portassero loro il vangelo con i fatti e la preghiera. Talvolta molti vengono soltanto perché imponga le mani, le mamme gli presentano i loro bambini perché li benedica. Si viene da lui perché in qualche villaggio è scoppiata una lite: egli fa da arbitro e da operatore di pace.
Tutti sentono che Srugi comunica con Dio sul serio. Si nutre di Eucaristia e di Vangelo. Il tempo libero lo passa davanti al Santissimo. Quando nel 1908 don Rua visitò la casa di Beit Gemàl, disse: "Seguitelo bene, registrate le sue parole e i suoi atti, perchè si tratta di un santo".

Chi è Simone Srugi?

Simone Srugi nacque a Nazareth il 27 giugno 1877. A soli 3 anni perse entrambi i genitori in pochi mesi, e fu affidato alla nonna. Nel
1888 si inserì nell'orfanotrofio cattolico di Betlemme, diretto da don Belloni. Questo prete molto affine a don Bosco, sotto consiglio del papa, nel 1891 divenne salesiano, affidando le sue opere alla Congregazione. Simone vi si trovò così bene che, a 16 anni, chiese di diventare salesiano. Fu mandato nell’Oratorio-Scuola Agricola di Beit Gemál, dove completò i suoi studi e fece il noviziato consacrandosi salesiano coadiutore. Vi trascorrerà tutta la vita, lavorando instancabilmente per cinquant’anni. È il maestro di scuola di molti piccoli mussulmani che lo chiamano “Mu'allem Srugi”, e che di lui dicono: "E' buono come una coppa di miele". Dirige tutto il movimento con giustizia e serenità. Morì consumato dal lavoro e dalla malaria nel 1943.

Preghiera per le vocazioni alla vita consacrata
O Dio, che in Simone Srugi ci hai dato un modello di salesiano laico, custode della salute del corpo e dello spirito di tutti coloro che lo incontravano, aiutaci a riconoscere il dono di questa vocazione per tutta la Famiglia salesiana. Donaci l'intelligenza e il coraggio di proporre ai giovani una vita intensamente evangelica al seguito di Cristo ed al servizio dei giovani più poveri. Rendi i giovani disponibili all'azione dello Spirito, perché si lascino affascinare dalla totalità del Tuo dono accogliendo generosamente il tuo invito e forma gli educatori ad essere guide sicure per cammini che conducano alla scoperta di Te che solo puoi colmare una vita. Amen

Padre e Maestro della gioventù
san Giovanni Bosco
docile ai doni dello spirito e aperto alle realtà del tuo tempo,
sei stato per i giovani, soprattutto per i piccoli e i poveri
segno dell'amore e della predilezione di Dio.
Sii nostra guida nel cammino di amicizia con il Signore Gesù,
in modo che scopriamo in lui e nel suo Vangelo
il senso della nostra vita
e la fonte della vera felicità.
Aiutaci a rispondere con generosità
alla vocazione che abbiamo ricevuto da Dio
per essere nella vita quotidiana
costruttori di comunione
e collaborare con entusiasmo
in comunione con tutta la Chiesa
all'edificazione della civiltà dell'Amore.
Ottienici la grazia della perseveranza
nel vivere una misura alta di vita cristiana
secondo lo spirito delle beatitudini e fa che,
guidati da Maria Ausiliatrice, possiamo trovarci
un giorno con te, nella grande famiglia del cielo.
Amen.

Recita
Don Franco Mastrolonardo, Paola Ragni, Federico Fedeli, Davide Pasini, Giacomo Ricci

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