Novena a san Giovanni Bosco. Settimo giorno



Testo della novena
Nel nome del Padre
del Figlio
e dello Spirito Santo.
Amen.

La gente lo considerava il "Don Bosco del Giappone", lo chiamava santo. Lui diceva che voleva diventarlo, ma non pensava di esserlo. Lui Don Bosco lo vide coi suoi occhi il 14 maggio 1882. Il padre Giacomo era morto da un mese. Vincenzo non aveva ancora tre anni e dal fondo della chiesa la mamma, mostrandogli Don Bosco durante una celebrazione, gli disse: «Guarda Don Bosco!». Queste parole gli restarono impresse per tutta la vita. [...] Quel “guarda Don Bosco!” divenne davvero il programma della sua vita e noi possiamo affermare che Mons. Cimatti per tutta la vita ebbe sempre davanti agli occhi Don Bosco, per imitarlo. Lo sguardo che don Cimatti rivolge a Don Bosco, ne coglie con immediatezza lo spessore di santità, in cui è radicata l’efficacia della sua pedagogia. Analogamente, a chi scruta con attenzione don Cimatti non sfugge il fatto che il segreto profondo della sua “energia contenta” ed intraprendente era la sua interiorità profonda, anche se coperta dal riserbo di una salesiana semplicità: “Fatevi santi, ma che nessuno lo sappia” [...] La parola d’ordine di Cimatti fu “come avrebbe fatto Don Bosco?”. Da quanto detto si è appreso che don Cimatti non si limitava a “citare” Don Bosco, ma cercava di “riviverlo”, riproponendone lo spirito. E’ stato scritto che per comprendere bene il sistema preventivo è necessario vederlo alla luce di Don Bosco, oggi potremmo aggiungere “vissuto e praticato da don Cimatti”. Don Luigi Ricceri, che ben lo conobbe, tratteggia così il rapporto di don Cimatti con Don Bosco: “Egli ne fece rivivere lo spirito con una pienezza di luce e di calore, come pochi altri seppero fare [...] Mentre altri forse ci tramandarono intatto il patrimonio delle consuetudini “esterne” della Congregazione, don Cimatti, con più istintiva e profonda intuizione, guardò in modo eminente Don Bosco nel suo messaggio educativo e lo rivisse con l’incantevole fascino della sua persona." Egli si preparò così ad essere, come da tutti era chiamato, “il Maestro”, quel maestro che seppe creare una scuola ideale di salesianità.

Chi è Vincenzo Cimatti?

Vincenzo nacque nel 1879 e a 3 anni è già orfano di padre. Salesiano a 17 anni, prete a 24. Per vent' anni è insegnante e compositore brillantissimo nel collegio di Valsalice. Il suo grande sogno però fu sempre quello di andare in missione. Questa "grazia" gli fu accordata quando ormai aveva 46 anni! D. Rinaldi lo mandò a fondare l'opera salesiana in Giappone. Vi lavorerà quarant' anni. Conquista il cuore dei giapponesi con la sua finezza e la sua bontà. Direttore della prima Casa salesiana a Miyazaki, diventerà, tre anni più tardi, il Superiore della nascente Visitatoria e poi Prefetto Apostolico. I difficili anni della guerra, pieni di sacrifici, egli li trascorse in una parrocchia di Tokyo. Nel 1949, sollevato dalla carica di Ispettore, concluse la vita salesiana come Direttore dello Studentato filosofico e teologico di Chofu. Nel 1991 è dichiarato Venerabile da Papa Giovanni Paolo II.

Preghiera per le vocazioni missionarie
O Gesù, tu ci chiami a stare con te e a continuare la tua missione, rendici tuoi veri discepoli e coraggiosi missionari del tuo Vangelo di amore e di pace. O divin Redentore, manda vocazioni missionarie che vadano incontro ai poveri delle periferie del mondo per portare loro la gioia del Vangelo. Ascolta, o Dio, la nostra preghiera, che presentiamo a te per mezzo di Maria Ausiliatrice: il suo “sì” risuoni sempre nei nostri cuori. San Giovanni Bosco ci doni il suo cuore tutto consacrato alla volontà del Padre per la salvezza di tutti i giovani del mondo. Amen

Padre e Maestro della gioventù
san Giovanni Bosco
docile ai doni dello spirito e aperto alle realtà del tuo tempo,
sei stato per i giovani, soprattutto per i piccoli e i poveri
segno dell'amore e della predilezione di Dio.
Sii nostra guida nel cammino di amicizia con il Signore Gesù,
in modo che scopriamo in lui e nel suo Vangelo
il senso della nostra vita
fonte della vera felicità.
Aiutaci a rispondere con generosità
alla vocazione che abbiamo ricevuto da Dio
per essere nella vita quotidiana
strutture di comunione
e collaborare con entusiasmo
in comunione con tutta la Chiesa
all'edificazione della civiltà dell'Amore.
Ottienici la grazia della perseveranza
nel vivere una misura alta di vita cristiana
secondo lo spirito delle beatitudini e fa che,
guidati da Maria Ausiliatrice, possiamo trovarci
un giorno con te, nella grande famiglia del cielo.
Amen.

Recita
Don Franco Mastrolonardo, Paola Ragni, Federico Fedeli, Davide Pasini, Giacomo Ricci

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