Sapienza 13,1-9 con il commento di Alessandro Missiroli



Dal libro della Sapienza
Sap 13,1-9 

Testo del brano
Davvero vani per natura tutti gli uomini che vivevano nell’ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice. Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce, la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo essi considerarono come dèi, reggitori del mondo. Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza. Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore. Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero, perché essi facilmente s’ingannano cercando Dio e volendolo trovare. Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura e si lasciano prendere dall’apparenza perché le cose viste sono belle. Neppure costoro però sono scusabili, perché, se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
E.Satie. Gymnopédie no.1 (for Harp). Musopen.org. Diritti Creative Commons

Meditazione
Alessandro Missiroli

Meditazione
Viviamo circondati dalla bellezza, anche se a volte ce ne dimentichiamo. Quanto è bello restare senza fiato davanti ad una cascata o all’immensità del mare o del cielo stellato? Tutta questa bellezza a volte è più grande di noi e ci fa sentire piccoli, tanto da confonderci. È allora che cadiamo nell’errore di mettere al centro della nostra vita la creatura e non il Creatore, trasformando in idolo che ci rende schiavi, ciò che invece è dono per noi! Peccare è proprio questo: nel Vangelo si usa il termine greco amartìa, che letteralmente significa “sbagliare la mira”. Sapienza è invece riconoscere nella bellezza di ciò che ci è donato l’amore di Dio e ringraziarlo e lodarlo come unico centro della nostra vita.

 

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