Dal libro dei Salmi
Salmo 64 (63) – I calunniatori saranno castigati
(Lamentazione individuale contro gli empi persecutori, con elementi di fiducia)
Testo del Salmo
1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 Ascolta, o Dio, la voce del mio lamento, dal terrore del nemico proteggi la mia vita. 3 Tienimi lontano dal complotto dei malvagi, dal tumulto di chi opera il male. 4 Affilano la loro lingua come spada, scagliano come frecce parole amare 5 per colpire di nascosto l’innocente; lo colpiscono all’improvviso e non hanno timore. 6 Si ostinano a fare il male, progettano di nascondere tranelli; dicono: «Chi potrà vederli?». 7 Tramano delitti, attuano le trame che hanno ordito; l’intimo dell’uomo e il suo cuore: un abisso! 8 Ma Dio li colpisce con le sue frecce: all’improvviso sono feriti, 9 la loro stessa lingua li manderà in rovina, chiunque, al vederli, scuoterà la testa. 10 Allora ognuno sarà preso da timore, annuncerà le opere di Dio e saprà discernere il suo agire. 11 Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza: si glorieranno tutti i retti di cuore.
Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini
Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band
Meditazione
Marco Urbinati, Silvia Brighenti, Bianca Urbinati
Legge Bianca Urbinati
Meditazione
I salmi sono le preghiere dell’Antico Testamento, ci descrivono e raccontano l’esperienza religiosa del popolo ebraico. Questo salmo si presenta come una supplica, una lamentazione individuale, un modello di costanza e umile fiducia, nel quale è forte la preghiera che chiama e si eleva al cielo per implorare l’ausilio dell’Onnipotente; per quanto possano essere negative le circostanze che circondano l’anima, nel cuore del giusto non c’è spazio per la disperazione. Il Salmista descrive molto bene quello che ciascuno di noi, nella vita di tutti i giorni, può subire o ha subito: essere oggetto di calunnie, continue ostilità e persecuzioni, ma non da parte di “nemici di guerra”, ma di uomini e donne malvagi che esercitano contro di lui, contro di noi, diffamazione e tranelli. Spesso si legge sui giornali, si apprende dai media in generale, la sofferenza di chi ha subito quanto si legge nel salmo. Sempre più spesso, anche tra i giovani, lo scherno, la derisione e l’offesa sono diventati lo strumento per screditare ed umiliare: come per l’orante le malelingue vogliono fiaccare moralmente per portare all’esasperazione, al pessimismo, alla sfiducia, e scagliano su di lui parole amare come se fossero frecce avvelenate; ma l’orante, impotente nel difendersi autonomamente, sa che Dio interverrà e farà giustizia. L’inimicizia da cui si supplica di essere salvati è quella che proviene da parola cattiva e subdola, che insinua nel cuore e nella mente delle persone il sospetto e il dubbio. L’attualità di questo salmo è disarmante, infatti, quante volte anche noi ci siamo sentiti vittime di iniquità, di ingiustizia e di calunnie? Quante volte il nostro cuore ferito ha cercato consolazione? Nel salmo il cuore dell’uomo malvagio è descritto come un abisso, come troviamo nel libro della Genesi: «In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso». L’abisso che si spalanca sotto la terra, quel vuoto vertiginoso usato dall’autore sacro per designare il nulla che sta alle spalle dell’atto creativo. Un nulla contenuto nei cuori malvagi, che solo Dio è in grado di riempire. Anche noi siamo chiamati a confidare nel Signore, Colui che è in grado di riempie l’abisso, come fa l’autore del nostro salmo: con slancio di fede! Così il giusto gioisce nel Signore, e i retti di cuore traggano la loro gloria da Dio. A conclusione del salmo l’orante descrive la futura disfatta dei nemici come cosa già accaduta, e ciò in base alla sicurezza che gli proviene dalla sua incrollabile fiducia nell’intervento divino. Infatti dice: «la loro stessa lingua li manderà in rovina, chiunque, al vederli, scuoterà la testa»; è un gesto di scherno e commiserazione per i nemici che, andando contro l’innocente, hanno sfidato Dio. Si vede che la sconfitta dei nemici è avvenuta sotto gli occhi di tutti. E «Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza: si glorieranno tutti i retti di cuore». Così è anche per tutti noi e, come insegna Gesù nel Vangelo di Giovanni: «Se rima(rr)ete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».. da tutta la sofferenza che spesso ci portiamo nel cuore.