Deuteronomio 10,12-22 con il commento di Marta Olivieri



Dal libro del Deuteronomio
Dt 10,12-22 

Testo del brano
Mosè parlò al popolo dicendo: «Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore, tuo Dio, se non che tu tema il Signore, tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu lo ami, che tu serva il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene? Ecco, al Signore, tuo Dio, appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene. Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo di loro, ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza, cioè voi, come avviene oggi. Circoncidete dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra cervìce; perché il Signore, vostro Dio, è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali, rende giustizia all’orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito. Amate dunque il forestiero, perché anche voi foste forestieri nella terra d’Egitto. Temi il Signore, tuo Dio, servilo, restagli fedele e giura nel suo nome. Egli è la tua lode, egli è il tuo Dio, che ha fatto per te quelle cose grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto. I tuoi padri scesero in Egitto in numero di settanta persone; ora il Signore, tuo Dio, ti ha reso numeroso come le stelle del cielo».

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Pirouette. YouTubeStudios. Diritti Creative Commons

Meditazione
Marta Olivieri

Meditazione
Riconosciamo chi è il Signore, che ci chiede solo di amarlo, con tutto noi stessi. Osservando i suoi precetti potremo essere felici. Riconosciamo che Dio è Dio di tutto: a Lui appartiene ogni cosa nei cieli e sulla terra. A Lui appartiene tutto il creato. Riconosciamo che Lui ci ha scelti come popolo prediletto. Sembra quasi che questi versetti siano scritti per ciascuno di noi. Ognuno di noi, come suo figlio, può sentirsi il prediletto. Ci viene richiesto di circoncidere il cuore, di tagliarlo, di eliminare la parte cattiva, di diventare buoni e pazienti. Dunque non basta essere osservatori di precetti e non è sufficiente mettere in pratica freddamente i comandamenti. Circoncidere il cuore ostinato, va a colpire la parte più intima di noi, la parte che fa resistenza, la parte emotiva che non accetta di cedere, la parte che rischia di ergersi a Dio. Oltre a circoncidere il cuore ostinato, occorre che non induriamo più la nostra cervice. Il nostro collo dritto e superbo può cedere ed inchinarsi davanti al Solo che dà compimento al nostro essere. Ecco allora cuore e collo in primo piano davanti ad un Dio che è giusto, davanti ad un Dio che sta vicino alle parti più deboli: orfani, vedove, stranieri. E anche noi siamo una di queste parti di popolo, quantomeno se non siamo orfani o vedove, siamo stati o saremo forestieri. Se non siamo forestieri in Egitto, come il popolo di Israele, siamo comunque forestieri su questa Terra.

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