1Pietro 2,2-5.9-12 con il commento di Simone Fagioli



Dalla Prima lettera di Pietro
1Pietro 2,2-5.9-12

Testo del brano
Carissimi, come bambini appena nati desiderate avidamente il genuino latte spirituale, grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza, se davvero avete gustato che buono è il Signore. Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia. Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima. Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Gabriele Fabbri

Meditazione
Simone Fagioli

Meditazione
Se c’è una cosa che mi colpisce di queste letture è la loro efficacia nel fare da specchio ai miei pensieri. Attraverso un processo naturale quale il desiderio del latte materno per un neonato, Pietro ci rassicura, ci coccola, ci indica una direzione: crescere. Il cristiano che ha gustato l’amore di Dio desidera crescere. Forse è per questo, perdonate se sbaglio, che a volte non riusciamo a decifrare il lavoro che il Padre sta compiendo in noi. A volte sentiamo qualcosa dentro ma non riusciamo a dargli un nome, altre volte proviamo una sensazione di vuoto e di abbandono, nonostante sappiamo bene che Dio non ci abbandona. Allora perché? Cosa stiamo vivendo in quei momenti lì? Forse desideriamo crescere in Cristo? Forse questa cosa ci spaventa, perché l’uomo tende a spaventarsi davanti alla fatica. Si fa fatica a crescere, sapete! Bisogna essere forti, coraggiosi, costanti, bisogna lasciare la sicurezza del nostro porto per abbracciare l’incertezza di nuovi orizzonti. Bisogna affrontare il demone dell’accidia, bisogna portare sulle spalle il peso dell’incomprensione, bisogna fidarsi di quel desiderio di crescita che è direzione. Pietro però, che ha visto con i propri occhi l’amore di Gesù, non può che regalarcene un po’. Non ci lascia soli, e dopo aver parlato di quel nostro possibile desiderio di crescita che fatichiamo a comprendere, decide di continuare a scrivere. Ma scrivere cosa? Dopo che hai dato ad un cristiano la direzione, cos’altro gli puoi dire?! Basta no?! Puoi chiudere tutto e tornare a sgusciare le vongole. Eh no, Pietro continua a scrivere.. Ci ha dato la direzione, ma non si accontenta. Ci ha parlato di fidarsi del nostro desiderio di crescita, ci ha incoraggiato a lasciare il nostro porto per viaggiar verso nuovi orizzonti; ma forse dentro di sé comprende che all’uomo questo non basta. L’uomo è fragile e per camminare verso Dio ha bisogno di compagnia, di luce, di calore. Così comincia a descrivere quel sole, lassù, che guida i nostri passi. Vi siete mai chiesti che cos’è un orizzonte senza il suo sole? Pietro ci regala il sole: Gesù. Pietro parla di Gesù in modo incredibile perché lo presenta come la risposta ad ogni nostra fatica. Infatti tocca il tasto della solitudine parlando di Gesù come “pietra viva”. Gesù è presenza in mezzo a noi. Non è un’immagine, non è un’icona, è vita che circola in noi. Brividi lungo il corpo, stomaco che si stringe, lacrime. Gesù dimora in noi. Poi Pietro tocca il tasto della fatica parlando di Gesù come «rifiutato dagli uomini». Gesù è stato deriso, menato, flagellato, inchiodato, tradito. Non temiamo la fatica perché il lavoro grosso lo fa lui per noi. Infine tocca il tasto della fiducia. Pietra viva “scelta da Dio”, che ha scelto Gesù, suo figlio. Se a volte la nostra fede tende a perdere colore, ricordiamoci dell’amore infinito dei genitori verso i propri figli e lì ritroveremo Gesù. Infine Pietro chiude in bellezza, nel vero senso della parola: “Gesù è pietra viva.. preziosa davanti a Dio”. Pietro ci rassicura che, quel sole che illumina la nostra strada, è vestito di bellezza e solidità. Possiamo stare tranquilli. Dio ci rende pietra viva attraverso la fede, la bellezza, l’amore e la fatica. Attraverso il suo e nostro sole: Gesù. E allora permettetemi di tornare alla frase iniziale.. Se c’è una cosa che mi colpisce di queste letture è la loro efficacia nel dare risposte ai miei pensieri.

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