11 Febbraio: B.V. di Lourdes (Biografia dialogata)

Beata Vergine Maria di Lourdes (11 febbraio)
«Un giorno, recatami sulla riva del fiume Gave per raccogliere legna insieme con due fanciulle, sentii un rumore.. levai la testa e guardai la grotta. Vidi una Signora rivestita di vesti candide. Indossava un abito bianco, ed era cinta da una fascia azzurra. Su ognuno dei piedi aveva una rosa d’oro, che era dello stesso colore della corona del rosario. A quella vista mi stropicciai gli occhi, credendo a un abbaglio.. Cominciai.. a recitare il rosario, mentre anche la stessa Signora faceva scorrere i grani del suo rosario, senza tuttavia muovere le labbra. Terminato il rosario, la visione subito scomparve. Domandai alle due fanciulle se avessero visto qualcosa, ma quelle dissero di no..». 

Di chi sono queste parole?
Della quattordicenne Bernadette Soubirous, che domenica 11 febbraio 1858, pur soffrendo d’asma, si incamminò insieme alla sorella e ad un’amica a raccogliere legna vicino a Massabielle, alla periferia di Lourdes. 

Cosa successe in seguito a quell’apparizione?
Nonostante i genitori, ai quali la sorella aveva riferito l’accaduto, glielo avessero vietato, Bernadette insistette, sentendosi «interiormente chiamata» e, a furia di lacrime, li convinse a tornare sul luogo della visione, che si ripeté diverse volte. Una settimana dopo lo straordinario episodio, domenica 18 febbraio, la Signora le chiese: «Volete avere la bontà di venir qui per quindici giorni? ..Non Vi prometto di farVi felice in questo mondo, ma nell’altro», chiedendole anche di esortare i preti affinché facessero edificare in quel luogo una cappella, e comandandole infine di bere alla fontana che poco prima le aveva mostrato.  

Quella Signora è la Madonna?
Sì, fu Lei stessa a rivelarglielo. Ma lasciamo che a narrarci quel momento sia la stessa Bernadette: «Per quindici giorni.. ritornai colà e la Signora mi apparve tutti i giorni tranne un lunedì e un venerdì, dicendomi di nuovo di avvertire i sacerdoti che facessero costruire là una cappella, di andare a lavarmi alla fontana e di pregare per la conversione dei peccatori. Le domandai più volte chi fosse.. Alla fine.. mi disse di essere l’Immacolata Concezione». Singolare che appena quattro anni prima, papa Pio IX avesse proclamato il dogma che riconosce Maria concepita senza la macchia del peccato originale. E questo fatto la giovane e illetterata Bernadette non poteva certo saperlo..

Le richieste della Vergine furono esaudite?
Inizialmente no, tanto che lo stesso parroco di Bernadette, don Peyramale, si mostrò incredulo, trattando duramente la ragazzina. Fu lui stesso, tra l’altro, ad insistere affinché la giovane domandasse alla Signora quale fosse il suo nome. Ma in quei quindici giorni Maria fece anche altro, soprattutto rivelò alla veggente tre segreti, proibendole tuttavia di rivelarli, «cosa che io – ammette Bernadette – ho fedelmente osservato fino ad oggi». 

Di che misteri si tratta?
Il mariologo francese René Laurentin, morto centenario nel 2017, lo spiega così nel suo libro-intervista Inchiesta sul mistero: «Bisogna ricordare che il caso di Bernadette Soubirous è molto diverso da quello di Fatima o, ad esempio, per citare un'apparizione che non è stata ancora riconosciuta dalla Chiesa ma della quale si parla molto, di Medjugorje (…). Nel caso di Lourdes i segreti sono rivelazioni personali per la vita di Bernadette. Possiamo ipotizzare indicazioni per la sua vocazione religiosa, oppure regole morali o spirituali. L’unico dato di fatto è che si trattava di segreti soltanto per lei, rivelati a lei e riguardanti lei. Indicazioni personali, individuali, dedicate solo e soltanto alla veggente. Per questo non sono mai stati rivelati: essi non fanno parte del messaggio di Lourdes». 

Misteri a parte, quale eco ha avuto tutto ciò nella Chiesa?
Bernadette morì appena 35enne e fu canonizzata da Pio XI nel 1933, nel giorno simbolicamente più adatto: l’8 dicembre. La sua memoria liturgica ricorre il 16 aprile, giorno del transito. Per quanto riguarda Lourdes, il vero miracolo che continuamente si ripete è l’afflusso che vede confluire in quella cittadina dei Pirenei migliaia di pellegrini, parte dei quali viene prodigiosamente guarita nel corpo (non a caso dall’11 febbraio 1993 si celebra ogni anno, su iniziativa di Giovanni Paolo II, la Giornata Mondiale del malato), mentre la maggior parte di essi torna a casa col cuore pacificato e una serenità inspiegabile.     

Ci affidiamo Maria alla tua materna intercessione: donaci quella pace che solo l’affidamento a tuo Figlio può donarci, e aiutaci a comprendere i segreti del nostro cuore. 

Recita
Gennj Fabbrucci, Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri