L'Amore per i fratelli (dal Diario di Anna Masi)



Lettera. 21 novembre 1991
In questi giorni sto vivendo una esperienza molto forte e bella di maternità: ci sono diverse persone che mi chiedono di pregare per loro e che stanno male, c’è la parrocchia che va avanti, ma ha sempre i suoi problemi... ed io spesso mi ritrovo alla sera a pregare per queste persone e per questa realtà di bisogno ... e mi sento davvero come una “madre che affida” i suoi figli, le persone che ha più care, la propria “famiglia” al Signore...
... e mi sento con tutta la Chiesa, sua sposa: colei che offre tutto di se per una “vita” nuova.
La mia vita poi è presa dall’Ospedale, dallo studio. .. (faccio il 5° anno delle magistrali e la scuola di teologia in Seminario)... e tante piccole ma importanti quotidianità.
Lui sta prendendo molto e mi sento come chi è all’inizio di una bella avventura, piena di entusiasmo, di voglia, di novità, di desiderio, di autenticità, di profondità...
... sono felice!

Lettera dal Brasile. 23 gennaio 1993
Poco prima di partire mi sono chiesta perché il Brasile, in questo momento della mia vita già tanto incasinata. Sono partita con molta paura, piano piano se n’è andata ed ho lasciato spazio allo stupore. Abbiamo visto tante realtà: la povertà, la ricchezza, il sopruso, lo splendore della natura, la megalomania dell’uomo e tanto altro ancora! Ho incamerato il più possibile. Sento il bisogno di aver tanto silenzio per elaborare il tutto. Ma non ho ancora risposto alla domanda di partenza. Prega un po’ per me, perché io capisca cosa vuole...
... sono “un popolo dalla dura cervice”
Una cosa però l’ho capita: questa gente è vera, nel bene e nel male, ma vera. Questa è una cosa importante, soprattutto per me che è da un po’ che mi porto il desiderio di essere vera, per cui una. (il discorso può sembrare confuso!) Queste realtà così povere mi hanno costretta ad essere vera, ad aprire il mio armadio e a guardare il mondo che c’è dentro. Ti scriverò più approfonditamente...

Lettera.18 marzo 1993
Sento l’urgente bisogno di “spendere” questa mia vita, di darla “tutta”, “sempre”, per i più poveri, di condividere di più anche nelle mie piccole scelte quotidiane la povertà di chi non ha niente, di chi è sfruttato, di chi è schiacciato dal nostro, anche dal mio consumismo, di chi è abbandonato, di chi non ha un affetto. La mia vita deve cambiare!! forse può essere che debba “partire” o forse no (questo ancora non lo so). Voglio essere pronta a tutto. Anch’io come te, sento che la mia fede, la mia donazione o è incarnata nella vita o serve poco. Sto facendo alcune esperienze di “preghiera con la vita”.
Anche questa sera sono qui in questa sala parto tra queste bianche pareti dove di giorno passa tanta vita... qui stasera ho recitato i vespri e ho pensato che questa era la mia cattedrale, è la mia “chiesa” per pregare questa notte con il mio lavoro. È bello poi domani mattina andare a dormire e offrire al Signore questo lavoro quest’incontro, questa fatica, quel mio riposo...
Le mie lodi di domattina saranno così!

Dal diario. 6 giugno 1993
Signore sono confusa e agitata... cosa vuoi che io faccia?! Mi tornano in mente quei poveri alla Stazione di Roma questi extracomunitari che sono qui con me in treno... cosa posso fare io per loro... io che timbro ogni giorno il cartellino in Ospedale, che dormo in un bel letto comodo, che mangio 3 volte al giorno, che ho persone che si preoccupano per me, che faccio la mia bella pastorale a chi viene in Chiesa...
Cosa posso fare per loro?
Cosa devo fare per loro?
Sento questo urgente bisogno di spogliarmi da tutto questo, di essere povera, povera, povera come loro. Signore ho bisogno di incontrarti, di amarti... Dove mi chiami a essere Tua, a chi devo donarmi?!
Là dove sono come vivo?!
Povera tra i poveri!
Niente per me, tutta da te!
Signore donami di saper aprire le mani per lasciar portar via quello che è il mio progetto, il mio volere e lasciarmi, consegnarmi a te povera e nuda.

Lettera. 6 giugno 1993
Oggi a Roma ho imparato che se non riesco a stare come “missionaria”, come donna consegnata a Lui a servizio dei fratelli, lì in Ospedale, lì in parrocchia, lì in famiglia, lì con i miei vecchi, lì con le ragazze madri... è inutile... non riuscirò a stare nemmeno in Brasile. Non sono io che devo decidere con chi voglio stare..
L’attaccamento alle cose, alle persone non si elimina con l’allontanamento, ma con la povertà del cuore dove essere piena e ricca solo di Lui.
Sento il bisogno urgente di essere povera, povera, povera, di soldi, di sicurezze, di attaccamenti, di ricerca di gratificazione...
... ma questo devo impararlo qui.
Devo riuscire ad essere povera anche di “progetti miei”; di riuscire ad aprire le mani, queste mani che tendono a possedere e a “tenere stretto” per essere disposta anche a lasciarmi portare via tutto e lasciarmi condurre là dove non pensavo di andare e far cose a cui non avevo pensato. Devo stare povera e nuda davanti a Lui soprattutto col cuore. Sento che questo pensare mi libera il cuore, mi da gioia, mi da entusiasmo per camminare. Questo penso che sia il passo che mi chiede ora..."la luce per il prossimo la scoprirò camminando".
Stare con il Signore: Lui è la Vita, la Verità, la Via.

Dal diario. 29 agosto 1993
Rinnegare se stesso...
... Prendere la Croce...
... “Come uno davanti al quale ci si copre la faccia”
A volte non piace...
Amala!
Ama la tua gente e il tuo mondo!
Devo Amare di più!
Lì sei nascosto Tu!

Lettera. 21 novembre 1991
Agli amici in cammino verso il Sacerdozio
Mi sento molto vicina a questi “quattro” che il 23 diventeranno preti, anche se non li conosco se non di vista, perché sento che insieme condividiamo qualcosa di grande: l’aver capito e l’aver accolto nella povertà questo disegno d’amore di Dio su di noi: essere suoi strumenti d’amore per i nostri fratelli in una vita donata totalmente per il Regno.

Lettera.18 marzo 1993
Questa sera sono stata in Seminario all’accolitato di Carlo e Roberto: è stato un momento molto bello e intenso. C’erano molti seminaristi, qualche famiglia, poi io e Simona... mi sono sentita molto “sorella” di tutti quei ragazzi che come Carlo e Roberto e te stanno camminando verso la donazione totale di se nel sacerdozio. Ho condiviso questo momento con questo “sentire” dentro e ho pregato per loro e per te perché il Signore vi custodisca sempre nel suo Amore misericordioso e grande e possiate essere per noi sua luce, sua manifestazione.
“Il Signore è fedele alle sue promesse” (Questo è il ritornello del Salmo di questa sera)
Non temere!
Mi ha fatto molto bene partecipare a questa Eucarestia questa sera perché mi ha ridato forza ed entusiasmo per vivere la mia vita, la vocazione a cui Lui mi chiama ogni giorno... come se mi dicesse: “vedi Anna, non sei sola in questo cammino, anche loro come te vivono questa totale donazione per il Regno, a servizio dei fratelli... 

Lettera. Natale 1992
Io ti penso spesso e prego per te e per tutti gli altri seminaristi che conosco e anche quelli che non concosco perché se finiscono i preti... finisce l’Eucarestia... e spero, anzi sono certa, che non succederà mai!
Pregate anche per noi di Miramare, soprattutto per i ragazzi e quelli in difficoltà.
Ricordati anche di tutte le Missionarie della Regalità (cioè noi) che si trovano (ci sarò anch’io) dal 27 al 31 in Assisi per un importante convegno: “Giustizia e Pace e i popoli in movimento”. Sarà una bella esperienza.
Ricordati anche di tutte coloro che come noi sono in cammino, specie per quelle in difficoltà.

Lettera. 21 novembre 1991
Ti prometto Franco che pregherò per te e ti chiedo di pregare insieme per la nostra parrocchia, per le persone che cercano il Signore e la propria vocazione, per coloro che sono scoraggiati e affaticati, per coloro che sono nel buio e nella disperazione.
Ho ascoltato la canzone che hai scritto per don Italo... è veramente bella e mi ha fatto “rivedere” lui così com’era ... grazie! Ti auguro e pregherò per te, perché tu diventi un prete santo come lui, che sappia amare Cristo e la Chiesa come l’ha amata lui, che sappia essere anche uomo e padre così come era lui. Lasciati attraversare dall’amore di Dio.
Lasciati guardare negli occhi dallo sguardo di Gesù, lascia aperte le mani perché possano volare via tutte le “cose tue” e possa accogliere tutto ciò e tutti coloro che Lui vorrà donarti, lasciati cadere nelle sue braccia perché tutta la tua vita, tutto il tuo corpo, ogni tuo respiro, ogni tuo gesto sia Suo, lasciati “afferrare” dal suo perdono ogni volta che cadi perché spedito tu possa camminare nella gioia. Io sono felice ... e tu? fammi sapere presto di te ... ricordati che siamo “in cordata” insieme.

Lettera. 25 agosto 1992
Carissima amica,
ho pensato di scriverti queste due righe per “provare” a dirti ciò che provo in questo momento e a parole non riesco a dirti... di fronte a tutto ciò che ci sta capitando... mi si ferma tutto in gola e non riesco più a parlare. Anche ieri sera avrei voluto dirti tante cose, avevo aspettato da tanto questo momento... ma come hai visto non sono riuscita a spiccicare parola.
Che dire?! Mi sento come una donna che da tanto desiderava un figlio e al momento del “test di gravidanza positivo” non sa cosa dire, cosa fare... perde la testa! È un misto di stupore e tremore, di gioia e preoccupazione, di meraviglia e di gratitudine, di inquietudine e impotenza...
“Io vorrei che fiorisse il seme, io vorrei che nascesse il fiore, ma il tempo del germoglio lo conosce il mio Signor... ! ”.
Non so se te l’ho già detto, forse si è anche tante volte, SONO MOLTO CONTENTA! Una contentezza che nasce e si sente nelle viscere... è una gioia profonda che a fatica è contenuta... tanto contenta che mi sembra un sogno che tu possa un giorno condividere ancora di più, ancora più da “sorella” con me, con noi la tua vita. È un regalo troppo grande! E non so cosa fare, cosa dire... vorrei tanto starti vicina e nello stesso tempo capisco che forse è meglio che stia lontana: tu aiutami in questo a trovare il giusto per te! ti voglio molto bene!
Ringrazio il Signore di averti creata così, di averti incontrato, di averti donato, di questo momento di Grazia.
Voglio tanto che tu ti senta libera dentro la tua scelta, libera di scegliere, o meglio, di rispondere a quello che davvero il Signore ha pensato per te indipendentemente da me e da noi... la nostra amicizia rimarrà sempre e, qualsiasi scelta tu faccia, questo sarà un momento e un’esperienza che ti servirà e servirà anche alla nostra amicizia.
Ti voglio dire che il mio cuore è con te, tutto con te, che capisco fino in fondo quello che stai vivendo. “Il mio cuore freme di commozione per te” ... vorrei che tu lo sentissi con tutta la sua intensità e nello stesso tempo tu ti senta libera libera e non soffocata.
Ci sono alcune cose che vorrei dirti per vivere bene questo periodo:
*Stai molto tempo da sola con Lui, te e Lui per “gustare” questo momento, così come ad Assisi, l’intimità con il tuo Signore. È qui che Lui parla! *lascia palpitare il tuo cuore, ascoltati, e “segnati” per cosa palpita per ricordartelo nei momenti più bui.
*Lasciati sconvolgere la vita!

*Apri la tua mano (così come “un casablanca”) e fai venir fuori bene tutti gli “stami” perché il fiore della tua vita sia completo e bello, e pieno e accogliente ... aperto al “Sole” che vuole dare luce, calore e vita a tutto il tuo “fiore”.
*fatti disponibile, piccola piccola nelle sue mani che ti accarezzano ti curano, ti custodiscono, ti conducono. Lui sa dove condurci!
*Pensa bene, ma soprattutto ascoltati, senti se questa è la vita che fa per te... se sei al centro della vita!!
*Infine oserei dire: BUTTATI!
*Fidati di Lui che ti ha fissata e amata fin dentro le viscere... così come sei... e proprio perché sei così!
*Abbandonati in quello sguardo dolce e profondo come quello del crocifisso di S.Damiano, quello sguardo amante, quelle braccia allargate in una tenerezza infinita che dicono continuamente "Vieni, amica mia, mia tutta bella...vieni!"
*Lasciati fissare e amare ancora e gusta il suo amore per te!
*Tutto il resto verrà!
*Cerca il tuo modo unico e irripetibile di dirghi "ti amo"...questa è la vocazione... Quando l'hai trovata buttati e vola! Vola libera e gioiosa come una rondine a primavera che ha la bella stagione e tutta la vita davanti. Una vita non sempre facile, non sempre senza dolore, con tante difficoltà e quotidiane fatiche, seminate di solitudine ed incomprensioni. .. ma anche ricca di gioie e feconda di “figli”. Con una presenza viva, palpitante ed amante sempre a fianco a te. “Niente ti turbi, niente ti spaventi... solo Dio basta!”
*Verso la fine di questo periodo prenditi un giorno di deserto assoluto e... decidi!
*Se hai bisogno di me e/o di noi fatti sentire dicci se siamo troppo presenti o troppo assenti...

“Perché un’amico se lo svegli di notte, è capitato già,
esce in pigiama e prende anche le botte e poi tele ridà..”:.
(R. Cocciante)

Ma sappi che preghiamo tutte per te,
per la luce, per il discernimento,
per la pace, per la gioia,
per la VITA!

Ti abbraccio forte forte
con tutto il bene
che mi è dato
di volerti

Anna Chiara

 

Recita 
Cristian Messina, Anna Paradisi

Musica di sottofondo
Lorenzo Tempesti. Giornata di settembre. Musiche di Lorenzo Tempesti - http://www.suonimusicaidee.it
Leonardo Rossi. Libera interpretazione al pianoforte

I testi sono tratti da:
Anna Masi, Come una sposa innamorata. A cura di Franco Mastrolonardo. Edizioni Il Ponte, Rimini, 2004



 

Come una sposa innamorata
Gli audio di questa Praylist sono registrazioni tratte dal libro "Come una sposa innamorata", edito da "Il Ponte" e curato da don Franco Mastrolonardo e intendono presentare la figura di Anna Masi attraverso i suoi scritti.
Anna Masi era una ragazza di Miramare di Rimini salita in cielo il 9 settembre del 1993, la cui vita di fede semplice e gioiosa si è svelata pienamente a noi suoi amici, quando aprendo questi meravigliosi scritti abbiamo saputo della sua Consacrazione segreta a Dio nelle Missionarie Francescane della Regalità.
La Praylist riguarda cinque percorsi spirituali: la conversione, l'incontro con Cristo, l'amore per Dio, l'amore per i fratelli e la vita eterna. Quindi le cinque tracce audio danno voce unicamente al suo diario e alle sue lettere. La voce è di sua nipote, Anna Paradisi, non ancora nata quando la zia moriva.
Le ultime due tracce, la sesta e la settima, invece intendono raccontare la vita in breve di Anna e la sua spiritualità attraverso il linguaggio sponsale e femminile contenuto in questo tesoro prezioso che è "Come una sposa innamorata".

Capitolo 4. L'amore per i fratelli
"In quel tempo, un dottore della legge interrogò Gesù permetterlo alla prova: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gli rispose: «Amerai il Signore Dio Tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti". (dal Vangelo secondo Luca cap. 22)
Non esiste preghiera vera che non vada incontro al prossimo. C’è un intreccio inestricabile tra la contemplazione e la carità.
Dall’Amore verso Dio scaturisce l’Amore verso il prossimo e questo, a sua volta, ci da una maggior carica interiore a ritornare a Dio, sorgente di ogni Amore.
La preghiera di Anna non era un intimismo forzato chiuso al mondo e ai fratelli. Era invece una preghiera "nel mondo, per il mondo, con il mondo”. Proprio negli ultimi periodi meditava seriamente sul pregare non con le parole, ma con la vita. Una vita incarnata, spesa, donata fino all’ultimo. Una vita al servizio della “vita”, che nasceva nel suo ospedale, nel suo reparto di maternità. Una vita al servizio della sua Comunità Parrocchiale di Miramare a stretto contatto con i piccoli e i poveri. Una vita condivisa con i familiari, soprattutto con mamma Romana con la quale ha condiviso ogni attimo della vita, ogni affetto, ogni sentimento, ogni preoccupazione, ogni gioia e con lei ha condiviso il momento più alto e drammatico: quello della morte.

"Nel mondo, per il mondo, con il mondo” alla maniera di S. Francesco, consacrata a Dio nella Chiesa, al servizio degli uomini, così come le sorelle “missionarie della regalità”, fra le quali Anna era inserita e con le quali verificava il suo cammino di fede.
Il mondo di oggi ha bisogno di testimoni e non di maestri” diceva Paolo IV.
Grazie Anna per la tua testimonianza!

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