La conversione (dal Diario di Anna Masi)



Dal diario. 18 gennaio 1992
Quanti bambini non voluti! Ed a me che ne vorrei tenere viene chiesto di non averli! Sento forte il desiderio di “provare”, di “vivere” un’esperienza di maternità...
... Ma forse è un pezzettino di cuore per “conformarmi a questo povero crocifisso” Signore abbracciami forte forte, perché in questo momento mi sento sola di fronte a questa cosa, sola con te e se non mi abbracci tu... fammi sentire forte il tuo amore per me, fammi sentire il “significato” profondo di questa tua scelta nella mia vita. Donami di viverla fino in fondo così come l’hai pensata tu.
Signore sono tua, voglio essere tua, sempre tutta!

Dal diario. 2 aprile 1992
Signore, mi sento come un bambino a cui tu vuoi insegnare a camminare... a volte coi piedi per terra pronta a camminare sorretta però dalle tue mani... a volte impaurita piango e scalpito e ho paura di cadere e sono paralizzata dalla paura... a volte tra le tue braccia a ricevere coccole per tranquilizzarmi...
Signore dammi di STARE sempre con TE!

Dal diario. 11 novembre 1992
Signore, sono qui anch’io ai tuoi piedi... ho bisogno che tu mi benedica! Signore sto aspettando che la tua mano si posi sul mio capo e mi dica ‘Anna... io ti voglio bene!’...Tu Signore sei già qui, sei venuto in me: io in Te e Tu in me.

Cos’altro chiedo?!
Signore sono qui ai tuoi piedi NUDA e LEBBROSA. Sanami! Ti prego!

Donami la gioia del cuore la gioia delle cose che faccio, la passione! Signore non sono contenta! Non sono contenta della mia vita! Cosa voglio? Amare e servirei

Perché non ci riesco? Perché sono così chiusa? Perché? ... se avrete fede... Signore ho bisogno di fede, ho bisogno di Te... ho bisogno della Tua luce Signore fa che io sappia stare con Te:

 + preghiera    + penitenza

per stare con Te!

Lettera. Natale 1992
È un momento in cui il Signore mi sta mettendo a dura prova. Sento tutta la fatica di passare e di stare in questa mia storia quotidiana. Sento e sperimento tutta la mia fragilità umana, la mia debolezza. .. a volte mi sento schiacciata dalle situazioni e/o dalle persone e mi sembra quasi di non vivere... ma essere trascinata e vissuta dalle cose e/o dalle persone.
Dentro tutta questa fatica però, se mi fermo un attimo e alzo lo sguardo a “Colui che per amor nostro tutto si è donato” percepisco che tutto questo fa parte della chiamata oggi in questo preciso momento, con una sconvolgente concretezza che mi chiede di lasciar tutto e di seguire solo Lui, di spogliarmi sempre di più delle mie certezze, della mia gratificazione, del mio tempo per essere sempre più povera, per poter amare solo Lui...
Sento tutta questa fatica, a volte piango, e Gli dico che non ce la faccio più, ma c’è dentro di me la certezza che Lui è vicino a me, mi ascolta, mi accòglie, mi abbraccia e mi dice: non temere...

E quando Lui tace e la fatica diventa più dura e la tentazione più forte, e anch’io cado e “scantono”... Lui c’è!
Qui è la fonte della Speranza, della pace, della gioia profonda, anche con le lacrime agli occhi. E oggi in questo Natale il Signore ce lo ridice..."io ci sono, sono qui accanto a voi, conosco tutta la vostra umanità e...sono qui".
Il "Dio lontano si è fatto vicino".

Dal diario. 29 gennaio 1993
Oggi è la 4* mattina italiana dopo ben 21 brasiliane! Sono ancora un po’ “sfasata”! Sono preoccupata per rincontro di questa mattina col Perito... anche se contenta. Sento tutta la fatica di “rientrare” nei ritmi di questa vita dopo aver “spaziato” per 21 giorni. Sento il bisogno e anche la paura di considerare questa esperienza.

“Signore cosa vuoi che io faccia?”. È la domanda che mi ha accompagnato e anche ora mi faccio...ma che paura della risposta non l'aspetto...scappo via prima!
Signore fatti sentire!
Sacro Cuore di Gesù mi fido di Te!

Dal diario. 4 marzo 1993
Signore che cos’è questa tristezza?
- ho peccato... sono lontana da Te      
Signore pietà 

- cerco la "gratificazione"                    
Signore pietà

- sono "egoista"                                  
Signore pietà 

sento la fatica di non capie ;
sento tutta la mia povertà, la mia impotenza e non l’accetto
Signore pietà

- sento tutta l’ansia di “vivere” più pienamente sono tante le cose che vorrei fare e che non ci stanno dentro queste mie ore!

Signore dammi la gioia di vivere.
Signore ho bisogno di trovarti in questa mia vita, in queste “4” povere cose.
Signore è questa la vita che vuoi da me?
Signore cosa vuoi che io faccia? liberami dàlia pigrizia, liberami dalla mollezza, liberami dalla borghesaggine. Donami la gioia,
donami la libertà,
donami la luce!

Dal diario. Giovedì Santo 8 aprile 1993
 “Signore Tu mi hai donato tutto”
Sei Tu Signore che mi vuoi bene!
Ho bisogno di “sentirmi voluta bene”
Tu Signore mi dai tutto di Te mi ami

Ed io?!

Non sono capace di vegliare un’ora sola con Te!!
II mio peccato, il mio limite mi “addormentano” ! “Lo Spirito è forte ma la carne è debole”. Signore questa mia “carne” questa mia povertà, queste mie mani vuote hanno bisogno di Tel ! Riempimi Signore della Tua presenza, della Tua forza, della Tua vita. 
Ho bisogno di Te!
(“Anch’io ho bisogno di Te”!)

Il mio cuore vegli!!
Nella vita di oggi il mio cuore vegli, nella vita di tutti i giorni, il mio cuore vegli. Donami Signore il Silenzio, perché possa vegliare con Te!
“pregate per non entrare in tentazione”.
Signore ho bisogno della Tua presenza,
cerco la Tua voce.          
Dove sei?
Soffia proprio qui!!
Il mio cuore vegli!
Ti amo Signore, mia roccia, mio scudo di difesa,
mio baluardo in cui mi rifugio!
Ti amo, ho bisogno di Te.
("Anch'io ho bisogno di Te")
Sono qui.

Lettera. 5 maggio 1993
Carissimo Franco,
sono qui sempre a far notte in ospedale e in questo silenzio, in questa solitudine ti penso.
Sto vivendo in questi giorni un'“attesa* molto bella... (Maria e Mario si sposano domenica 9 Maggio)... ed insieme un momento molto strano: “Ti accorgi sempre delle cose belle che hai tra le mani quando stanno finendo*... mi sto accorgendo di quanto, pur non sapendolo, sono attaccata a Maria la mia unica “sorellina"...
Sono contenta per lei, perché è la realizzazzione di un bel sogno, e d’altra parte mi dispiace molto perché non sarà più vicino a me, a condividere la stanza, le cose, la vita.
Devo essere capace di lasciare andare via e questo è un aspetto di povertà penso! Vivere con serenità i distacchi non è facile... ma forse devo crescere. Bisogna vivere i passaggi della vita con la loro fatica perché poi nasca qualcosa di nuovo avendo fiducia che sarà migliore.
Come una madre quando sta per dare alla luce un figlio: non vorrebbe vivere il “passaggio” del parto sicuramente perché è doloroso, ma anche perché il figlio si separerà da lei... Ma perché questo figlio sia “figlio* bisogna che lei viva questi passaggi che, anche se dolorosi e faticosi, la porteranno ad una gioia più grande. Così è nella nostra vita. Anche a te, Franco ti costerà il “ passaggio* alla fine di quest'anno di seminario ma sii fiducioso in Colui che Ti guida: fa tutto per darti una gioia grande “una gioia piena* perché Ti ama di un amore forte e fedele sempre.

Ti abbraccio con affetto

Anna Chiara

Recita 
Cristian Messina, Anna Paradisi

Musica di sottofondo
Musiche di Lorenzo Tempesti - http://www.suonimusicaidee.it

I testi sono tratti da:
Anna Masi, Come una sposa innamorata. A cura di Franco Mastrolonardo. Edizioni Il Ponte, Rimini, 2004

Come una sposa innamorata
Gli audio di questa Praylist sono registrazioni tratte dal libro "Come una sposa innamorata", edito da "Il Ponte" e curato da don Franco Mastrolonardo e intendono presentare la figura di Anna Masi attraverso i suoi scritti.
Anna Masi era una ragazza di Miramare di Rimini salita in cielo il 9 settembre del 1993, la cui vita di fede semplice e gioiosa si è svelata pienamente a noi suoi amici, quando aprendo questi meravigliosi scritti abbiamo saputo della sua Consacrazione segreta a Dio nelle Missionarie Francescane della Regalità.
La Praylist riguarda cinque percorsi spirituali: la conversione, l'incontro con Cristo, l'amore per Dio, l'amore per i fratelli e la vita eterna. Quindi le cinque tracce audio danno voce unicamente al suo diario e alle sue lettere. La voce è di sua nipote, Anna Paradisi, non ancora nata quando la zia moriva.
Le ultime due tracce, la sesta e la settima,  invece intendono raccontare la vita in breve di Anna e la sua spiritualità attraverso il linguaggio sponsale e femminile contenuto in questo tesoro prezioso che è "Come una sposa innamorata".

Capitolo 1. La conversione
S. Paolo parla di una tristezza secondo il mondo ed una secondo Dio. La prima produce la morte spirituale, la seconda produce invece un pentimento irrevocabile che porta alla salvezza. Direi che allo stesso modo possiamo parlare di lacrime secondo il mondo e lacrime secondo Dio. Le prime, quando troppo attaccati a noi stessi e ai beni di questo mondo ne piangiamo il mancato possesso o l’improvvisa perdita; le seconde, quando liberi da ogni egoismo rendiamo grazie a Dio per ogni cosa che da Lui riceviamo e che a Lui ritorna. Certo, anche queste sono lacrime sofferte, ma sono lacrime che portano alla gioia. Sono come un arcobaleno che si pone tra la tristezza passata e la luce di pace che sta per venire. Sono le lacrime di Pietro che piange la colpa del suo rinnegamento, ma già intravede la misericordia e il perdono di Gesù. Queste “lacrime secondo Dio” sono considerate nella spiritualità un altissimo dono concesso dal Signore per purificare il nostro cuore dai peccati.
Nella vita di S. Francesco si racconta così: “benché avesse già raggiunto una meravigliosa purezza di cuore e di corpo, non cessava di purificare gli occhi del suo spirito con un profluvio di lacrime, senza badare al danno che ne subivano gli occhi del corpo. Infatti, in conseguenza del continuo piangere, aveva contratto una gravissima malattia agli occhi. Perciò il medico cercava di persuaderlo a desistere dal piangere, se voleva sfuggire alla cecità. Ma il Santo replicava: o fratello medico, non si deve per amore della vista che abbiamo in comune con le mosche, allontanare da noi, neppure in piccola misura, la luce eterna che viene a visitarci. Il dono della vista non l’ha ricevuto lo spirito per il bene del corpo, ma l’ha ricevuto il corpo per il bene dello spirito” (Leggenda Maggiore cap. V, 8).
Parlare di lacrime in termini spirituali significa, quindi, parlare di conversione. "Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo; nell’andare se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare viene con giubilo ”, dice il Salmo 125.
Cara Anna, la tua vita in questa valle di lacrime non è stata poi così distante da chi, come te, ha saputo trasformare quel pianto di dolore in sorgente di gioia, da chi ha saputo rinnovare il suo "sì” nelle difficoltà di ogni giorno, da chi non si è mai arreso al proprio peccato, da chi ha sperato sempre che, anche le tenebre più fitte, avrebbero prima o poi lasciato spazio al sole della resurrezione. Queste pagine che seguono riportano i piccoli e grandi drammi di ogni giorno su cui spesso Anna ha pianto, la quotidianità a volte soffocante ma di cui Anna era profondamente innamorata, la difficoltà a ripetere quel “sì” ogni volta, ogni momento, anche quando non vedeva altro che buio e ombre. Come non piangere di gioia ora Anna sapendoti finalmente vicina a quella "Luce senza tramonto” che non ti sarà piu tolta?

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