Il presepe. Un Vangelo senza libro



Testo della catechesi
Don ci spieghi il presepe ?
Volentieri!
Dove porta quella strada?
Quella é la strada che collega Gerusalemme a Betlemme.
È la strada che hanno percorso i tre re magi?
Si. Per l'esattezza loro sono partiti di la..vedete?
Quello é un castello!
É il castello di Erode.
Verso la fine del loro lungo cammino, i magi si sono fermati da Erode, han chiesto informazioni circa il luogo della nascita del Messia e poi hanno intrapreso questa stessa via..
Allora quella al centro é Betlemme?
Si la piccola Betlemme. La profezia cosí racconta: E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà colui che dovrà essere il dominatore in Israele.
Ma perché Dio ha fatto nascere un Re grande in un paese piccolo?
Dio ha le sue strategie e sceglie sempre ciò che é piccolo per fare le cose piú grandi.
Anche se piccola ci sono tante persone.
Ha perfino il mercato.
Ogni villaggio ha il suo mercato, la sua piazza, i suoi punti di incontro. Sono sempre stati importanti questi luoghi. Nutrono il nostro desiderio di incontrarci, di comunicare.
Anche Gesù desiderava incontrarci?
Si moltissimo!
É un grande.
A quei tempi era importante anche il pozzo dove si andava ad attingere l'acqua. Li nascevano incontri e amori speciali. Pensate a Isacco e Rebecca o a Gesù e la samaritana.
Ehi guardate laggiú c'é anche la bottega del falegname.
Dai entriamo nel mercato.
Ma vendono di tutto qui....
Pesce, salami, uova, sementi, formaggi...
Il mercato, i mestieri, le donne coi bambini nel presepe rappresentano la vita di tutti i giorni, quella stessa vita in cui si incarna il Verbo di Dio, Gesù per condividere tutto di noi. Allo stesso tempo la vita é un pellegrinaggio verso l' eternità e il Bambino é il cibo disceso dal cielo per nutrirci durante le nostre fatiche e le nostre attese.
Un po difficile vero questo discorso?
Io non ci ho capito molto...
E ora ci dirigiamo verso la casa di Gesù?
Si siamo diretti là.
Chissà quanta gente ci sarà ad incontrarlo?
Non fatevi molte illusioni. Gli uomini non hanno mai eccelso in gratitudine.
Guardate in cielo... Ci sono gli angeli!
Certo sono loro i primi ad arrivare alla grotta. Sono loro che porteranno il messaggio della nascita del Salvatore ai pastori di Betlemme. Il loro nome in greco angelos significa proprio messaggero.
Guardate sono già sulla grotta.
Se li contate sono quattro. Come gli evangelisti. Il numero quattro indica i punti cardinali, tutta l'estensione della terra come per dire che questa notizia di Gesù dovrà arrivare dappertutto. Gli angeli cominciano ad annunciare...poi continueranno gli uomini, i cristiani.
Questa spiegazione é bella. Così ho capito perché i vangeli sono quattro.
Chi é questo signore ben vestito con il cammello?
Sicuramente fa parte della comitiva dei magi. Loro sono arrivati da lontano. Non potevano fare il viaggio da soli.
Sono questi tre i magi?
Si la tradizione gli attibuisce anche un nome: Gaspare Baldassarre e Melchiorre.
Ognuno é in una posizione diversa.
Visibilizzano il nostro atteggiamento verso Dio. Gaspare sta in alto per mostrare la dignità a cui Dio ci eleva, melchiorre in ginocchio per indicare l'importanza della preghiera e dell'adorazione e baldassare é prostrato per ricordarci che siamo fatti di terra e senza Dio non possiamo nulla.
Andiamo anche noi dal bambino!
Vedete l''angelo. Ci intima il silenzio. É uno spazio sacro questo.
Ma come, ma non é una stalla?
Dove nasce Dio é sempre un paradiso diceva sant'Alfonso de Liguori.
E chi é questo liquori?
É stato un grande vescovo, napoletano. In tempi in cui la gente non capiva il latino della liturgia, lui ha spostato la liturgia tra la gente. E così, per far capire la Messa di Natale ha fatto cantare a generazioni di cristiani il canto Tu scendi dalle stelle...
Lo ha inventato lui?
Si scritto e musicato.
Guardate i pastori...
Ma non tutti sono pastori. Uno è Giuseppe il papà di Gesù.
Chi é dei quattro?
É quello con la mano appoggiata sul ginocchio. É tutto preso dal guardare il suo bimbo e la sua donna.
É vero ha il suo bastone a terra.
Ma anche gli altri hanno lo sguardo fisso sul bambino e la mamma. Solo questo pastore qui davanti non é rivolto verso Gesù ma verso di noi, come per dirci: é qui il cuore del presepe!
La natività va collocata in primo piano e tutto deve convergere su di essa. Gesù deve stare al centro della nostra vita.
Chi é quel pastore vicino alla Madonna?
É il pastore che la tradizione napoletana chiama lo stupefatto.
Ha la mano come volesse toccare Maria.
Si infatti!
Ma non la tocca.
Bravo non la tocca.
Maria é il mistero che custodisce Gesù. Il mistero non si tocca, si contempla....stupefatti...meravigliati!
Guardare e non toccare
Si! Alcune cose si possono prendere, altre no. Per altre bisogna aspettare. Nella vita ogni cosa ha il suo tempo, i suoi doni e i suoi limiti...
Che bella la mamma
Si É bellissima.
É bella perché ama!
La bellezza é dentro vero?
Si non é solo un modo di dire. É verità. Non é l' anima a servire il corpo, quanto piuttosto il contrario.
Invece quei pastori al di la del fiume non sembrano tanto belli!
Quella zona é la meno illuminata del presepe. É il diversorium. Il luogo di contrasto alla luce di Dio. Non gli interessa incontrare Gesù. Nel presepe napoletano il diversorium é la taverna. Questo perché nel 700 l'osteria era un luogo da non frequentare, perché a Napoli si moriva di fame e tanti sperperavano soldi e rovinavano se stessi e anche le loro famiglie. Ma sapete anche oggi ci sono in giro tanti diversorium, anche vicino a noi...
Grazie per queste spiegazioni. Il presepe ci ha insegnato tante cose...
Beh, il vostro amico Sant'Alfonso De' Liguori diceva che il presepe era un vangelo senza libro...grazie a voi!

 

Recita
Don Franco Mastrolonardo con i bambini della Comunità AlbaMater di Riccione

Una catechesi in forma di dialogo con i bambini, che ci guida con il linguaggio semplice ed immediato, tipico dei piccoli, dentro il mistero dell'Incarnazione.

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