
Quindi fondamentalmente nei primi tre concili vengono definiti i tre grandi poli, i tre grandi fari della nostra fede:
1. Gesù vero Dio, che si incarna per opera dello Spirito Santo, vero Dio, grazie al sì di una persona umana, Maria, che pur essendo di natura umana diventa madre di Dio.
2. Maria quindi nei primi tre secoli viene immediatamente riconosciuta come una donna scelta da Dio per essere specialmente protagonista della storia della salvezza.
Molte volte, e lo vedremo anche nelle nostre catechesi, quando si parla di Maria e dei dogmi che sono stati definiti rispetto a Maria, sorge a volte un po' un dubbio perché ci sono alcuni dogmi che sono stati definiti praticamente l'altro giorno.
Nel 1854 è stato definito il dogma dell'immacolata concezione, nel 1950 il dogma dell'assunzione al cielo in corpo e anima di Maria. E quindi viene il dubbio, fino al 1854 non si era certi dell'immacolata concezione di Maria, fino al 1950 non si era certi dell'assunzione di Maria. Ci viene il dubbio se quindi questi dogmi sono dogmi che sono stati introdotti a un certo punto e per quale motivo prima non erano introdotti, quindi prima non si credeva in questo.
Faremo un piccolo percorso per capire che fin dalle prime battute della storia della nostra Chiesa, immediatamente nel cuore dei fedeli c'è stata la certezza di quelle verità che poi sono state definite come dogma di fede.
Perché? Perché il dogma di fede non è frutto di una riunione democratica nella quale si alza la mano decidendo se una determinata verità deve passare nella categoria dei dogmi oppure no. Ma un dogma è un dono particolare che viene dall'alto, una luce particolare che Dio dà alla sua Chiesa attraverso evidentemente i pastori che Dio ha dato alla Chiesa.
Perché? Perché dopo aver fatto un cammino nel quale una determinata verità è stata vissuta, pregata, meditata e maturata nel seno della Chiesa, è arrivato il momento per definirla come dogma di fede. Questo non perché prima non fosse dogma di fede, ma perché la Chiesa doveva fare un cammino per poter essere pronta ad accogliere questo come dogma di fede.
Ed è anche molto interessante sapere che spesso i dogmi della fede i Vescovi hanno deciso chiusi in qualche concilio e che poi hanno stampato sull'osservatore romano e tutti i cristiani hanno semplicementeletto le verità di fede che venivano decise. Ma la maggior parte delle verità di fede sono state frutto della stessa fede popolare del popolo di Dio che ha mosso i suoi pastori a riflettere, meditare, pregare in ginocchio per chiedere a Dio la luce su determinate verità di fede. E quindi nei primi tre secoli, cioè in tutto quel periodo che ci accompagna fino al Concilio di Efeso nel quale viene definito il primo dogma, diciamo nel quale Maria entra in un modo particolare, ecco che già le comunità cristiane, come vedremo adesso leggendo alcuni brani che penso per molti di voi sarà la prima volta che leggerete, vedremo come la fede popolare già aveva nel proprio cuore le verità di fede.
Una cosa che sempre dicono molti che si oppongono in certo qual modo alla figura di Maria è che Maria sarebbe una specie di adattamento di alcune figure mitologiche allora presenti in molte religioni pagane. In realtà Maria è un essere completamente diverso e nuovo rispetto a tutte quelle figure mitologiche o tutte quelle idee, pensiamo alla dea Diana, a tutte queste idee mitologiche, perché in questo caso non si tratta di una persona che viene divinizzata e neppure di una dea che dal cielo scende, ma di una persona umana che viene santificata, di una persona umana che rimanendo tale viene ricolmata di Spirito Santo e ci dimostra a che cosa sia chiamata la natura umana.
E per fare questo noi abbiamo adesso bisogno di fare un saltino e leggere alcuni stralci dei Vangeli Apocrifi. I Vangeli Apocrifi che cosa sono? Già l'abbiamo spiegato una volta. Vangelo che cosa vuol dire? Vangelo vuol dire buona nuova e la buona nuova per eccellenza qual è? La buona nuova per eccellenza è quella che gli angeli annunciano il giorno di Pasqua al sepolcro perché cercate tra i morti colui che è vivo. La grande buona notizia è la vittoria di Gesù sul peccato e sulla morte. Quindi il Vangelo, la parola Vangelo già esisteva prima del cristianesimo. Il Vangelo era anche la notizia che un re dava ai suoi annunciatori affinché andassero nella città a dare una buona notizia, per esempio un dono che il re voleva dare a tutto il popolo. La Chiesa fa suo questo nome per definire il racconto di tutti quei detti e quei fatti che riguardano Gesù che è il Vangelo per eccellenza, colui che ha portato la nuova vita.
Quanti Vangeli si scrivono? Si scrivono una enormità di Vangeli. Noi però adesso nella nostra Bibbia ne abbiamo solo quattro che vengono chiamati quattro Vangeli canonici. Ve ne sono molti altri che sono stati scritti in quegli stessi primi anni. E a un certo punto si è dovuto fare una specie di selezione. Non perché non centrassero tutti nella Bibbia, non era questo il problema. Il problema era quali sono quei Vangeli realmente ispirati da Dio che devono servirci per fare un cammino di fede. Quali sono quei Vangeli che hanno riportato alcune delle cose che Gesù ha detto e ha fatto, non tutte, alcune, e che Dio vuole che rimangano nel corso dei secoli come parola di Dio perché ci possano aiutare a fare un camminodi fede. Ed è stato fatto allora una sorta di cernita tra tutti questi Vangeli. Però quali sono? Tutti questi Vangeli, però quali sono quelli che sono rimasti realmente canonici? Chi accusa storicamente la Chiesa di aver manomesso, maneggiato, aver giocato con gli scritti in modo tale che venissero riconosciuti solo quelli nei quali la Chiesa risultava essere ben vista, dicono che fondamentalmente la Chiesa si è riunita, ha analizzato tutti i Vangeli e li ha eliminati quelli che indicavano alcune cose scabrose per quanto riguarda la vita stessa di Gesù.
In realtà i Vangeli sono rimasti questi quattro perché in un modo naturale sono stati accolti dalle comunità. Cioè tutti i Vangeli, in modo semplice, sono stati distribuiti tra le varie comunità cristiane allora esistenti. Le varie comunità cristiane, seppure allora non era così facile fare le fotocopie perché le fotocopie non erano una cosa tanto semplice, si passavano tra di loro i Vangeli e le lettere che venivano scritte. E questi Vangeli venivano letti, queste lettere venivano lette nelle riunioni eucaristiche, nelle messe che venivano celebrate.
E la comunità cristiana fatta di persone semplici, non di vescovi, c'era anche il vescovo, però erano persone semplici, alcuni di questi Vangeli e alcune di queste scritti cristiani toccavano in un modo particolare il cuore, altri no. La comunità cristiana alcune volte diceva:
- Questo è il Gesù che sentiamo vivo nell'eucaristia.
- Altri racconti la comunità cristiana diceva: sono belli, sono entusiasmanti, però ci rendiamo conto che questi hanno qualcosa che non li fa autentici.
E quindi la comunità cristiana stessa è stata quella che ha detto questi sì e questi no. Ed è un vero e proprio miracolo come tutte le comunità cristiane disperse intorno al Mediterraneo allora, i quattro Vangeli fra i tanti che ha sempre conservato sono proprio i quattro che oggi noi conosciamo. Un segno, diciamo così, dall'alto attraverso la semplicità delle comunità cristiane per indicare che quei quattro e solo quei quattro erano gli autentici Vangeli canonici, cioè quelli che possiamo considerare parola di Dio.
Però ce ne sono molti altri, quelli che noi oggi conosciamo come Vangeli apocrifi, che più di una volta ho detto che se qualcuno vuole fare un bel regalo anche di Natale, visto che ci stiamo avvicinando, a una persona che fa un bel cammino di fede, può trovare dei bei testi, dei libri apocrifi che oggi sono anche ben commentati, perché bisogna anche essere capaci di entrare nel Vangelo apocrifo.
Però i Vangeli apocrifi sono quelli che sono stati scritti, però che non sono stati considerati canonici. Alcune volte ci sono dentro delle vere e proprie eresie, perché alcune volte ci sono dentro delle cose che sono state introduce da gruppi eretici dell'epoca. Altre volte ci sono dei racconti che sono il frutto di che cosa? Sono il frutto della curiosità delle comunità cristiane. Anche allora, come oggi, c'erano i curiosi. Curiosi in che senso? Quelli che leggevano il Vangelo e non potevano digerire il fatto che di Gesù non si sapesse quasi niente fino ai trent'anni. Come era possibile che si sapeva quando era nato, la presentazione al Tempio e poi lo rivediamo a dodici anni e poi non si sa più niente.
E allora, molte volte, con buona intenzione, che cosa si faceva? Si cercava di riempire il Vangelo con dei racconti che erano il frutto, a volte, dell'immaginazione popolare. Se voi leggete i Vangeli apocrifi, a volte si parla di un Gesù di sette, otto anni che sta giocando con i suoi coetanei e a un certopunto i suoi coetanei lo fanno arrabbiare e allora, visto che Gesù è Dio, ecco che immediatamente fa diventare uno degli amichetti, gli fa diventare di pietra. Un altro giorno Gesù sta giocando con il fango e fa un piccolo uccellino diciamo con il fango però è Dio e quindi può far sì che quell'uccellino diventi un uccellino reale, fa un piccolo miracolo però questo è il frutto bello della curiosità popolare.
Però perché a noi interessano gli apocrifi e perché a noi interessa ogni tanto leggerli? Perché tra le linee si scopre anche quella che è la semplice fede delle prime comunità cristiane, quello in cui credevano le prime comunità cristiane.
Per esempio:
- I nomi di papà e mamma di Maria,
- I nomi dei nonni di Gesù, Anna e Gioacchino, non li troviamo nei Vangeli.
Nei Vangeli non ci sono scritti i nomi di Anna e Gioacchino. Da dove vengono i nomi di Anna e Gioacchino? Vengono dal fatto che a più riprese nei Vangeli apocrifi li troviamo indicati come i genitori di Maria e evidentemente il fatto che si chiamassero Anna e Gioacchino non è che cambiano la nostra fede, potevano chiamarsi anche Cristoforo o Mario o potevano chiamarsi in qualsiasi modo, per cui diciamo che questo non è che cambia molto la nostra fede. Sono entrati nella tradizione popolare e tant'è vero che sono entrati anche nella nostra liturgia. Noi celebriamo i genitori di Maria come Anna e Gioacchino. Se poi arriviamo in cielo e ci verrà detto che il nome erano altri, non ci cambia la vita. Seppure è vero che, insomma, se è rimasto nella tradizione in un certo senso, li accogliamo così, non come dogma di fede.
Però perché ho fatto tutta questa premessa? Proprio perché in questi Vangeli apocrifi troviamo alcune belle indicazioni riguardanti Maria, che soprattutto a noi servono per assaporare quella che era la fede popolare delle prime comunità cristiane. Che anticipano di più di un millennio quelle che sono le verità dogmatiche che noi poi abbiamo riconosciuto solo dopo.
Dicevamo prima il dogma dell'Immacolata Concezione, cioè il fatto che la Vergine Maria sia stata concepita nel seno di sua madre senza il peccato originale, senza alcuna macchia, oltre al fatto che poi l'Immacolata Concezione comporta anche l'Immacolata di Maria durante tutta la vita, però l'Immacolata Concezione noi l'abbiamo definita come dogma solo nel 1854. Bene, all'inizio del secondo secolo, anno 103-104, già ci sono più Vangeli che ci presentano la Vergine Maria con il titolo di Panagia, tutta santa, che quel titolo tutta santa non è altro che lo stesso titolo che noi diamo a Maria quando la diciamo Immacolata Concezione. Quindi all'inizio del secondo secolo le comunità cristiane questa verità di fede già ce l'avevano chiara. E poi ripeto, la Chiesa ha dovuto fare il suo cammino di secoli per poter arrivare a definire tale verità come dogma di fede.
E per questo noi possiamo ritornare al nostro schema e vi presento un testo di uno dei più famosi Vangeli Apocrifi che è il Proto Vangelo di San Giacomo. Il quale, lo leggiamo e poi vediamo alcune cose che ho voluto sottolineare.
E la bimba, riferendosi a Maria, siamo nel secondo secolo, ebbe tre anni e disse Gioachino, il Vangelo Apocrifo riporta il nome del papà di Maria, Gioachino, chiamate le figlie degli ebrei che sono senza macchia e prendano ciascuna una fiaccola e le fiaccole stiano accese affinché la bimba non si volti indietro e non sia rapito il suo cuore fuori dal tempio del Signore.E il sacerdote la tolse e baciatela, la benedisse ed esclamò: "Il Signore ha magnificato il tuo nome in tutto, in tutte le generazioni." In te all'ultimo dei giorni manifesterà il Signore la sua redenzione ai figli di Israele. E la fece sedere sul terzo gradino dell'altare e il Signore Iddio la rivestì di grazia ed ella danzò sui suoi piedini e tutta la casa di Israele la prese a ben volere.
Questo racconto è il racconto, uno dei racconti del Vangelo Apocrifi, della presentazione di Maria al tempio. Ci sono altri racconti che presentano la presentazione di Maria un po' più grandicella, verso i dieci, undici anni. Era una delle tradizioni del popolo di Israele che a un certo punto le bambine venissero presentate al tempio. E nel mondo orientale, proprio partendo da questi racconti dei Vangeli Apocrifi, hanno iniziato a mettere la festa della presentazione della Vergine Maria nel calendario liturgico. E è stato fatto in Oriente in occasione di una consacrazione di una chiesa, proprio la chiesa riguardante Maria. Quel giorno in cui è stata consacrata quella chiesa era il 21 novembre e allora nel calendario liturgico, anche in quello latino, è entrato tradizionalmente il giorno della presentazione della Vergine Maria al 21 novembre.
E da questo scritto, che non è un Vangelo canonico, è un Vangelo apocrifo, però, ripeto, troviamo alcune indicazioni belle su quella che era l'immagine che le prime comunità cristiane avevano rispetto a Maria. E la bimba ebbe tre anni e disse, Gioacchino, chiamate le figlie degli ebrei che sono senza macchia. Questo titolo di Maria appartenente a quel gruppo di bambine che sono senza macchia diventa uno dei titoli che accompagna la storia di Maria nella Chiesa. E prendano ciascuna una fiaccola e le fiaccole stiano accese affinché la bimba non si volti indietro e non sia rapito il suo cuore fuori dal Tempio del Signore.
Maria diventa in questo momento, per la sua eccezionalità, colei che entra nel Tempio perché un giorno diventerà il Tempio che accoglie la fiaccola per eccellenza che è il Signore che illumina l'intero creato. E il sacerdote l'accolse e baciatela, la benedisse ed esclamò, il Signore ha magnificato il tuo nome in tutte le generazioni. Qui abbiamo un ricordo di quello che nel Vangelo canonico è il Magnificat, il canto di Maria. E la fece sedere sul terzo gradino dell'altare. E il Signore, il Dio, la rivestì di grazia. Maria, la piena di grazia, è quella che in un modo particolare diventa colei che accoglie le grazie di Dio. Ed ella danzò sui suoi piedini.
Non vi dico e non faccio l'esame chiedendovi che cosa vi ricorda questa danza di Maria sui suoi piedini nel Tempio. Però se vi ricordate quando Davide introduce l'arca dell'alleanza nella città santa, Davide, il grande precursore del Messia, è colui che danza, e tra l'altro c'è una donna che si scandalizza per come Davide sta danzando, danza di gioia introducendo l'arca dell'alleanza nella città santa. L'autore del Vangelo apocrifo utilizza le stesse parole per dire Maria èla nuova arca dell'alleanza che danza di gioia perché è quella che porta nel mondo l'autore del... Tantà di gioia perché è quella che porta nel mondo l'autore della vita. E tutta la casa di Israele la prese a ben volere. È un secondo brano di un secondo Vangelo apocrifo, che è lo Pseudo Matteo, cioè un Vangelo che era stato fatto passare come se il suo autore fosse Matteo. In quel tempo si faceva così, per far sì che determinate cose potessero essere sdoganate, come si dice oggi, non si potevano mettere sotto la firma di qualsiasi, si facevano passare sotto la firma di qualcuno importante. Evidentemente la figura di Matteo era una figura di San Matteo, era una figura conosciuta nelle comunità cristiane, quindi viene introdotto un altro Vangelo sotto il nome di Matteo, che poi è stato scoperto non essere il Matteo. E quindi noi lo riconosciamo come Vangelo apocrifo dello Pseudo Matteo.
Or Maria era in ammirazione presso tutto il popolo. Cioè Maria già davanti al popolo, seppur piccola, era riconosciuta come una persona specialmente nelle grazie di Dio. E avendo appena tre anni, camminava con passo così maturo. È un modo evidentemente molto infantile, può sembrare a noi, però di queste prime comunità cristiane, per sottolineare il fatto che Maria fosse una fuori di serie, era una che con tre anni già dava segni di una maturità speciale. Per attenzione, dice questo Vangelo apocrifo, e il suo volto risplendeva come la neve, sicché astento si poteva guardarla in faccia.
Qui posso fare l'esame di Bibbia, no? Perché qui risulta abbastanza chiaro qual è quell'avvenimento dell'Antico Testamento che l'autore del Vangelo apocrifo vuole riportare. Ci ricordiamo che quando Mosè scende dal Sinai e ogni volta che si entra nella tenda dell'incontro con il Signore, la visione di Dio è talmente forte che il suo volto riflette una luce che è insopportabile. E allora Mosè, quando esce, deve portare un velo perché altrimenti gli Israeliti non potrebbero guardare in faccia a Mosè. Quindi il velo viene portato da coloro che hanno un incontro particolare, faccia a faccia con Dio. E il loro volto risplende in un modo particolare.
Ed ecco che allora l'autore del Vangelo apocrifo, quello che vuole fare è indicare Maria come colei che ha avuto un incontro particolare con Dio. Il suo volto risplendeva come la neve. Ricordiamoci che siamo in un territorio dove la neve era un'eccezione fuori dal normale. Quindi dire in terra di Palestina che il volto risplendeva come la neve si riferiva al fatto che questa persona era salita alla cumine della montagna per poter incontrarsi o toccare il cielo. Quindi è un modo poetico dell'autore degli Evangeli apocrifi per dire Maria non è una qualsiasi, è una che è arrivata fino al tetto dove può arrivare un uomo sulla cima del monte. Sicché astento si poteva guardarla in faccia.
Ricordiamoci il libro dell'Apocalisse, quando c'è la descrizione di Maria, ricolma di sole, colei che riflette. E in tutto il cammino della patristica, cioè dei primi secoli della storia della Chiesa, Gesù, il Cristo, è stato indicato come il sole che porta la luce al mondo e Maria è stata indicata comela luna. Perché Maria nella storia del cristianesimo spesso è indicata come la luna? Molte volte. Maria del cristianesimo spesso è indicata come la luna. Molte volte in molti dipinti noi troviamo Maria associata alla luna. Luna piena. Quando vedete le statue di Maria con la mezzaluna ai piedi, non si riferisce che Maria domina sui musulmani. È un segno dell'iconografia perché la mezzaluna indica il tempo, il calendario lunare. E quindi Maria sopra la luna vuol dire che è un essere che sta al di sopra del passo del tempo. Seppur una creatura Dio l'ha fatta in un certo senso regina del tempo.
Però in molti altri dipinti troviamo Maria associata alla luna. Perché? Perché la luna è quell'astro nel cielo notturno che non ha luce propria, ma riflette la luce del sole. E quindi è colei che nell'oscurità della nostra vita, seppur non si veda il sole, però guardando a lei che riflette la luce del sole, si può camminare in questa valle di lacrime con speranza, proprio perché seppur non si vede il sole, si vede colei che è stata illuminata in un modo particolare dal sole.
Era poi assidua ai lavori della lana. Che cosa vuol dire questa frase? Una bambina di tre anni che era assidua ai lavori della lana. Tutti lavorerebbero come moglie. Una che ha tre anni è già assidua ai lavori della lana. Anche qui ricordiamoci, penso che l'abbiamo in mente, alcuni quadri riguardanti l'annunciazione. Quando Maria riceve la visita dell'angelo. In molti quadri Maria che cosa sta facendo? In molti quadri Maria in casa sua sta lavorando la lana. Lana vergine. Per quale motivo? Perché tutte queste indicazioni sono frutto di una certezza che le comunità cristiane già avevano. Cioè quella che Maria ha vissuto una verginità particolare. Seppur madre deve essere vergine perché è colei che ha in un certo senso portato l'autore della vita. E allora non sarà possibile alle prime comunità cristiane spiegare la perpetua verginità di Maria, che è un altro dogma che noi difendiamo. Però con queste piccole indicazioni ci fanno capire come le prime comunità cristiane queste verità di fede le avevano in un certo senso già assunte.
E concludiamo con quest'ultima frase. E tutto quello che le donne anziane non erano mai riuscite a fare, essa in così tenera età lo faceva agevolmente. Piccolo sforzo ancora mnemonico a quasi le dieci di sera. Tutto quello che le donne anziane non erano riuscite a fare, essa in così tenera età lo faceva agevolmente.
Interpretazione alla luce del Vangelo. Il popolo d'Israele che cosa sta aspettando? Il popolo d'Israele sta aspettando il Messia. Il Messia da dove arriverà? Il Messia nascerà da una donna d'Israele. E quindi tutte le donne anziane che cosa non erano riuscite a fare? Indicando come donne anziane tutte le donne dell'Antico Testamento. Tutte le donne dell'Antico Testamento che cosa non erano riuscite a fare? Non erano riuscite a portare al mondo l'autore della vita e il Messia. Ed ecco che lei, la Vergine Maria, sì, che riesce a fare quello che tutte le altre donne non sono riuscite a fare. Essere lo strumento attraverso il quale il Messia viene al mondo.
P. Walter Corsini, msp. La Vergine Maria. I primi tre secoli. Vai al video su youtube
Quando pensiamo ai dogmi della fede, spesso ci immaginiamo decisioni calate dall’alto, magari recenti e frutto di discussioni teologiche complesse. Eppure, se guardiamo alla storia della Chiesa, scopriamo qualcosa di sorprendente: molte verità che oggi riconosciamo come dogmi erano già presenti, vive e amate nel cuore del popolo cristiano fin dai primi secoli.
In questo incontro faremo un piccolo viaggio per comprendere meglio come si sono sviluppate alcune verità fondamentali della nostra fede, in particolare quelle che riguardano Gesù e Maria. Vedremo come i primi tre Concili ecumenici abbiano fissato i grandi pilastri del cristianesimo — la vera divinità di Gesù, la sua incarnazione per opera dello Spirito Santo e il ruolo unico di Maria, madre di Dio.
Ma ci spingeremo anche oltre, esplorando una parte meno conosciuta ma molto affascinante della nostra tradizione: i Vangeli Apocrifi. Anche se non fanno parte della Bibbia ufficiale, questi testi ci offrono uno sguardo prezioso su quella che era la fede popolare delle prime comunità cristiane. Racconti che, pur non essendo “canonici”, ci aiutano a intuire come certe verità — come l’Immacolata Concezione o l’Assunzione di Maria — fossero già sentite come vere ben prima che fossero definite ufficialmente come dogmi.
Perciò, non si tratta solo di “storia della teologia”, ma di un cammino di fede che parte dal basso, dal cuore dei fedeli, e che viene riconosciuto nel tempo anche dalla Chiesa istituzionale. Entriamo allora in questo percorso con curiosità e stupore, pronti a scoprire come lo Spirito Santo ha guidato e continua a guidare la Chiesa… anche attraverso la semplicità della fede popolare.