
Testo della Novena
Nel nome del Padre
e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.
Audite poverelle, dal Signor vocate
Viviate sempre en veritate e in obedientia moriate
Da subito ebbi la certezza che questa esperienza di vita avrebbe gemmato in tante città e paesi, come per esempio avvenne a Praga, dove una principessa, figlia del re di Boemia, decise di aprire un monastero ispirato a quello di San Damiano, e per questo mi scrisse per ricorrere al mio consiglio.
Agnese era figlia del re di Boemia: nata a Praga nel 1211 era stata promessa sposa fin da bambina, come si usava allora tra i regnanti, al figlio dell’imperatore Federico II. Rescisso il patto di fidanzamento ebbe molti altri pretendenti, tra cui il re d’Inghilterra Enrico III e anche lo stesso imperatore Federico II, ma lei resistette imperterrita a tutte le proposte di matrimonio.
Dai Frati Minori giunti a Praga era venuta a conoscenza della nostra comunità di San Damiano e ne rimase così affascinata che, rigettando gli onori e il prestigio del mondo, scelse di prendere uno sposo di stirpe più nobile, il Signore Gesù Cristo.
Nel 1232 fondò a Praga un ospedale e, nello stesso tempo, un monastero, dove entrò un paio di anni dopo. Di lì a poco cominciò una corrispondenza con me, che si protrasse fino a poco prima della mia morte. Nonostante le difficoltà che la distanza comportava, ci scrivemmo più volte: si sono conservate quattro delle lettere che le scrissi, ed esse rappresentano una bellissima testimonianza della lunga amicizia spirituale che ci unì, pur non essendoci mai conosciute e pur appartenendo a culture e a ceti sociali diversi.
Beh, inizialmente sentivo un certo imbarazzo nello scrivere a una principessa: infatti nella prima lettera mi rivolsi a lei con il voi, poi, man mano, il nostro dialogo si è fatto sempre più confidenziale e affettuoso, e nell’ultima lettera, l’ho definita “metà della mia anima”, perché la comunione in Dio aveva completamente azzerato tutte le distanze e ci aveva rese intime e vicine, nonostante i 1200 km che separano Assisi da Praga.
Nelle mie lettere l’ho incoraggiata, l’ho consigliata, ma soprattutto l’ho invitata a specchiarsi ogni giorno in Cristo, poiché è il suo amore che rende felici, la sua contemplazione che ristora, la sua benignità che sazia.
Agnese questo lo sapeva bene, perché era innamorata di Cristo e della sua povertà, e lottò con i papi per avere anche per la sua comunità il riconoscimento del privilegio della povertà, quel privilegio che io avevo chiesto ed ottenuto da Innocenzo III nel 1216, desiderando di avere il privilegio di non avere privilegi.
I miei capelli
I miei capelli taglierò
lascerò le vesti e gli ori
e i miei pensieri.
I miei pensieri lascerò,
la mia cara gioventù
le speranze mie di ieri.
E me ne andrò
via da tutto e via da me
per la strada dove lui
scalzo e povero già va...
Salmo 44
Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio,
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.
La figlia del re è tutta splendore, gemme e tessuto d'oro è il suo vestito.
E' presentata al re in preziosi ricami;
con lei le vergini compagne a te sono condotte;
guidate in gioia ed esultanza, entrano insieme nel palazzo regale.
I tuoi pensieri lascerai
la tua cara gioventù
le speranze tue di ieri.
E me ne andrò
via da tutto e via da me
per la strada dove lui
scalzo e povero già va...
Dalla terza lettera di S.Chiara a sant'Agnese di Praga
Poiché questa visione é splendore di gloria eterna, «riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia», guarda ogni giorno in questo specchio, o regina, sposa di Gesù Cristo. Contempla continuamente in esso il tuo volto. Così facendo ti accenderai di un amore sempre più forte, o regina del Re celeste. Contempla inoltre le sue ineffabili delizie, le ricchezze e gli eterni onori, sospira con ardente desiderio ed amore del cuore, ed esclama: "Attirami dietro a te".
Padre nostro
che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo Regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo, così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori.
E non abbandonarci alla tentazione
Ma liberaci dal male.
Amen.
Nel nome del Padre
e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.
Audite poverelle
Audite poverelle, dal Signor vocate
Ke de multe parte et province sete adunate
(Ke de multe parte et province sete adunate)
Audite poverelle, dal Signor vocate
Vivate sempre en veritate e in obedientia moriate
(Vivate sempre en veritate e in obedientia moriate)
Non guardate alla vita fora
Quella dello spirito è migliora
Ve prego per grande amore
Che in povertà viviate
Quelle che son d'infermità gravate
E l'altre che son fatigate
Ciascuna lo sostenga in pace
E sera in Cielo coronata
Recita
Chiara Marcattili, don Franco Mastrolonardo, Gennj Fabbrucci
Canti e musiche
M.Castellacci. I miei capelli. Annamaria Bianchini. Coro di Forza venite gente
A.Branduardi. Audite poverelle
Testi
Sr.Nella Letizia Castrucci
Immagine
Icona di Santa Chiara scritta da Suor Maristella, Suor Laura e Suor Cristiana