1 Maccabei 1,10-15.41-43.54-57.62-64 con il commento di Emanuele Crispo



Dal primo libro dei Maccabei
1Mac 1,10-15.41-43.54-57.62-64

Testo del brano 
In quei giorni, uscì una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci. In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. Quindi alcuni del popolo presero l’iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà d’introdurre le istituzioni delle nazioni. Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle nazioni, cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male. Poi il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re. Anche molti Israeliti accettarono il suo culto, sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato. Nell’anno centoquarantacinque, il quindici di Chisleu, il re innalzò sull’altare un abominio di devastazione. Anche nelle vicine città di Giuda eressero altari e bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. Stracciavano i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. Se presso qualcuno veniva trovato il libro dell’alleanza e se qualcuno obbediva alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte. Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi impuri e preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza, e per questo appunto morirono. Grandissima fu l’ira sopra Israele.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Elegy. Raccolta YouTubeStudios. Licenza libera

Meditazione
Emanuele Crispo

Meditazione
Chi è il vero re? È forse colui che decide per il popolo, credendo che con la sua unica esperienza personale ed il proprio modo di ragionare, possa prendere decisioni che siano giuste per tutti? È forse colui che cerca di arricchirsi e dividere il proprio denaro tra pochi personaggi influenti credendo che in questo modo anche il popolo ne possa beneficiare? È forse colui che decide per convenienza, che pur di farsi amare accetta le decisioni di chiunque gli faccia delle proposte? È forse colui del “basta volersi bene” amalgamando in un unico miscuglio tutte le culture, tutte le religioni e tutte le usanze arrivando poi a cancellarle tutte? È il tiranno che segue quelle regole rigide, create chissà quanti anni prima della sua venuta e che vanno rispettate ad ogni costo? Io non credo che tra questi esempi ci possa essere un vero re, un sovrano giusto. Antioco Epìfane aveva iniziato con una decisione che all’apparenza poteva essere giusta per molti, ma dopo poco la situazione è degenerata. Forse aveva perso la sua vera vocazione, il motivo del perché era al trono, non di certo perché era figlio di re, ma perché lui doveva rappresentare una guida, un esempio, doveva essere quel forziere di valori e regole che gli erano stati tramandati dall’intero popolo d’Israele. Molti re prima di lui avevano percorso la strada sbagliata e si erano messi nei guai portando con sé tante persone innocenti, eppure la storia si è spesso ripetuta e purtroppo ancora oggi si ripete. Il vero esempio del giusto re l’abbiamo avuto ed è stato colui che si è messo in prima persona in discussione, ha cominciato il proprio cammino di vita donando tutto se stesso, è stato umiliato, torturato, deriso, eppure non si è ribellato, non si è difeso schierando il proprio esercito creando così un massacro. Gesù è stato lodato e amato per quello che era, insegnava quello che con i gesti e le sue azioni faceva, era “l’ambasciatore” del Padre, amava ognuno per chi era, ha amato ogni singola persona per la libertà che metteva in atto. Era la dimostrazione del vero padre, del vero re che ti mostra la giusta strada, ma ti è vicino anche se scegli di seguirne altre.

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