Giosuè 24,14-29 con il commento di Marco Neri e Simona Barrella



Dal libro di Giosuè
Gs 24,14-29

Testo del brano
In quei giorni, Giosuè disse al popolo: «Ora, dunque, temete il Signore e servitelo con integrità e fedeltà. Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore. Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore». Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano la terra. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio». Giosuè disse al popolo: «Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà». Il popolo rispose a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore». Giosuè disse allora al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!». Risposero: «Siamo testimoni!». «Eliminate allora gli dèi degli stranieri, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il vostro cuore al Signore, Dio d’Israele!». Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce!». Giosuè in quel giorno concluse un’alleanza per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel libro della legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto la quercia che era nel santuario del Signore. Infine, Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco: questa pietra sarà una testimonianza per noi, perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha detto; essa servirà quindi da testimonianza per voi, perché non rinneghiate il vostro Dio». Poi Giosuè congedò il popolo, ciascuno alla sua eredità. Dopo questi fatti, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni.

 

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
P.Patrikios. Lights. YouTubeStudios. Diritti Creative Commons

Meditazione
Marco Neri e Simona Barrella
Recita Marco Neri

Meditazione
Il brano letto è la continuazione della grande assemblea di Sichem. Dopo aver brevemente descritto, nelle prime righe, ciò che il Signore ha compito per gli israeliti, Giosuè chiede al popolo di scegliere quale dio servire. In realtà, a noi pare che Giosuè “metta già sulla bocca” degli israeliti la risposta. Infatti, questa richiesta inizia e finisce con una presa di posizione da parte di Giosuè. In effetti gli israeliti decidono di scegliere il Signore, anzi, ripercorrono ancora una volta la storia della salvezza.Tutti vissero felici e contenti.. o no? Giosuè, che “conosce i propri polli”, non si ferma alla risposta data con la bocca, perché memore dell’infedeltà del popolo di Israele: decide quindi di “provocarli” per ben tre volte, pretendendo che il popolo decida non con la bocca ma con il cuore. In tutte le tre risposte, il popolo è chiamato a fare una vera e propria professione di fede: di servizio a Dio, di essere testimoni della scelta compiuta e di ascoltare la voce del Signore nella propria vita.
Questo ci ricorda la professione di fede di Pietro a Gesù, quando il Signore, dopo aver descritto la sua missione e constatato la delusione e l’abbandono dei discepoli, si rivolge così ai dodici apostoli: «“Non volete andarvene anche voi?» Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”».
Anche a noi oggi Gesù pone la stessa domanda. E non dobbiamo pensare di avere già la risposta pronta soltanto perché viviamo in un paese cattolico e le nostre nonne ci hanno trasmesso la devozione e insegnato le preghiere. Anche noi abbiamo bisogno di “conoscere” Dio, un Dio geloso, che ama e custodisce le sue creature vegliando sul loro cammino. Anche noi, oggi più che mai, siamo chiamati ad ascoltare la sua voce ed essere testimoni fedeli della nostra scelta. 

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