Un incontro pasquale (Omelia di don Franco Mastrolonardo)



Testo dell'omelia
La storia di un cristiano è la storia della sua preghiera, diceva Alberto Marvelli. Aggiungerei: la preghiera che sboccia nel dolore e nella malattia.
E mi permetto in questa omelia di raccontare Annamaria attraverso la sua preghiera, una preghiera trafitta dalla croce.
Ecco allora vorrei parlare di lei partendo dalla sua relazione con Gesù. Lo faccio attraverso i suoi scritti, scritti che Annamaria stessa, ha reso pubblici attraverso la nostra app di Pregaudio. Quante volte ci ha allietato con le sue parole di speranza e i suoi periodi di assenza sul diario pubblico, mi suonavano sempre come un campanello d'allarme. Allora le telefonavo e chiedevo Anna tutto ok? Non ti leggo più su Pregaudio? E lei come sempre mi rassicurava, da una parte mettendo sul piatto la situazione oggettiva di malattia, dall'altra raccontandomi del suo dialogo con Dio. Ogni volta passavo con lei dal dolore alla gioia, dalla morte alla vita. Davvero lo dico con consapevolezza: con lei era sempre un incontro pasquale.
Ma vorrei cominciare dall'inizio del nostro rapporto quando dietro mia richiesta mi scrisse una testimonianza del suo cammino spirituale già splendente; e siamo nel 2011.

La vita ci pone spesso di fronte a prove che ci sembrano insormontabili a prima vista, come quando in montagna si parte all’alba per raggiungere un rifugio che quasi non si distingue tanto è lontano.
Poi con costanza e tanto spirito di resistenza, si raggiunge la meta sperata e si guardano giù i tornanti e la via ferrata che abbiamo superato e non ci sembra vero di essere riusciti nell’impresa.
Questa volta, però, non si trattava di scegliere un’amena via ferrata che, anche se difficoltosa, sarei riuscita a superare con le mie forze……..
All’inizio di questo avvento, esattamente lunedì 29 Novembre, dopo un ciclo di chemioterapia e uno di radio terapia, mi viene indicata come unica via al miglioramento del dolore lancinante alla schiena, un intervento invasivo e piuttosto serio da farsi all’ospedale Rizzoli di Bologna subito dopo Natale.
Già il pensiero di creare ai miei cari un ulteriore fastidio in una città abbastanza lontana, mi aumentò il disagio ma l’intervento era necessario ed allora, forte di una fede inossidabile che il Signore mi ha donato fin dall’infanzia e che ha continuato a rafforzare anche con altre prove che non sto ad elencare, mi affido a Maria e al mio Gesù.
Nell’abbandono totale a Lui, mi dico che questo che mi succede ha senz’altro uno scopo bello e buono e che Gesù sa trarre il bene anche dal male che a prima vista ci fa irritare e ribellare.
Non è un caso che tutto stia accadendo in un tempo particolare. Capisco che il tempo dell’avvento in cui attendo come ogni anno la nascita di Gesù nel mio cuore deve essere vissuto in un modo nuovo, diverso da come l’ho vissuto negli altri anni.
La preghiera incessante, sia di giorno che di notte (quando il cortisone mi faceva sentire sveglia ed attiva seppur dolorante) mi era di aiuto e mi faceva sentire ancor di più vicino a Gesù che soffriva sul monte degli ulivi e che per la nostra salvezza si poneva volontariamente sulla croce.
Insieme a Lui mi offrivo al Padre per completare, come dice San Paolo, quello che Gesù aveva offerto sulla croce.
Mi mancava, però, la Santa Messa quotidiana  a cui partecipavo da qualche anno, quando una carissima amica mi disse che don Franco aveva messo la parrocchia in streaming , che sorpresa e che gioia!!!!!!!              
In parole povere tutte le mattine in diretta potevo ascoltare la Santa Messa alle 8,30!!!!!
La consolazione che mi ha dato questa cosa è indescrivibile, potevo assistere dal mio computer alla funzione e pregare insieme agli amici della Parrocchia dell’Alba che facevano le intenzioni di preghiera anche per me!!!!!
Anche di notte, a volte, mi collegavo e nel buio della Chiesa il lume davanti al Tabernacolo mi faceva coraggio e mi diceva che il mio Bene era sempre lì con me, non si dimenticava e non si addormentava il mio custode.
La recita dei salmi mi rendeva ancor più serena sapendo che anche Gesù li recitava e mi sentivo di chiedere aiuto al Padre con tutti i miei fratelli e sorelle nella comunione dei Santi, piena di gioia e serenità.
Può sembrare un’esagerazione parlare di gioia in un momento come quello che ho vissuto ma posso affermare che è proprio vero, e, i miei familiari lo confermano che ero gioiosa perché assaporavo quella gioia che Gesù  dice che ci da “perché la mia gioia sia con voi e che la vostra gioia sia piena”, non come quella che da il mondo ma quella che deriva dalla certezza di essere amati e di essere tenuti sul palmo della mano da un Dio che è tenerezza infinita e che sa consolare davvero con la sua presenza: il Signore è vicino a chi lo cerca.
Grazie a Dio l’intervento si è risolto bene ed anche se dovrò continuare nelle cure e nei controlli l’obiettivo è stato raggiunto.
Grazie a tutta la mia famiglia e a tutti coloro che hanno condiviso le preghiere e le speranze con me ed in particolare a chi mi ha dato l’opportunità di sentirmi parte di una Chiesa che è  “CASA E SCUOLA  DI COMUNIONE” .

Poi nel 2015 è arrivato Pregaudio che Annamaria ha accolto con tanta gioia. Ma è dal 2017, con la nuova versione social, che Anna Maria, comincia a scrivere i suoi pensieri pubblicamente. Ed è un gran regalo per tutti.
Il 13 ottobre 2017 è fra le primissime a condividere timidamente i re-pray con una  invocazione alla Spirito Santo.
Spirito di Dio guida i miei passi oggi e sempre.
L'invocazione allo Spirito sta all'inizio di ogni preghiera perchè è lo Spirito che prega in noi. Di seguito, in due anni, una pioggia di ringraziamenti e di invocazioni.
Per se stessa si pregava, ma come dicevo prima, la sua preghiera non soffriva di disperazione: era comunicazione di una intimità sorprendente con Gesù.
il 20 febbraio del 2018 scriveva:
Anche se la malattia mi rende spesso difficile accettare le terapie pesanti a cui mi devo sottoporre so che non mi abbandonerai mai ed offro con grande fiducia le mie mancanze e i miei cedimenti. So che nelle tue mani diventeranno perle luminose per il bene di tutta l’umanità.
Aveva chiaro il  suo percorso di malattia e ne distingueva già la meta.
Scriveva il 18 Aprile 2018
Mi da tanta forza e serenità pensare che Gesù verrà a raccogliere la mia miseria e la mia fatica nella malattia. Spero anche di poter far fiorire dei bei rami in cielo!!! Buona preghiera a tutti voi
In questo percorso di raffinamento spirituale aveva anche compreso quale era stata la conversione della sua vita
Il 9 Ottobre 2018 scrive:
Sono sempre stata una “Marta” affaccendata.... ora però il Signore con la mia malattia mi ha fatto diventare anche una” Maria” e l’adorazione è un continuo dialogo rigenerante....!
Molte volte integrava miei commenti al Vangelo facendo risuonare la sua esperienza personale.
Grazie don!!! L’idea di giocare a rimpiattino con Dio mi riporta ai tempi in cui giocavo a nascondino coi miei nipotini ormai adulti. La gioia della ricerca cominciava fin da quando sceglievamo il nascondiglio più difficile da scovare. Sapevamo comunque sempre che avremmo trovato tutti!!! Così è ora che spesso Dio si cela agli occhi ma è sempre visibile al cuore
E ancora l' 11 Luglio del 2019
Questo commento mi ricorda una vecchia canzone di Gaber: l’appartenenza. Quando l’ho sentita la prima volta non ero così ricettiva ma adesso mi sento un’amata proprietà del mio Signore. Buona preghiera a tutti
Incantata dall'ascolto di Etty Hillesum scrive:
È la massima espressione dell’amore incondizionato e dell’abbandono alla volontà di Dio. Anche se sembra irraggiungibile la sua santità cercherò di seguire le sue orme.
E nelle esercitazioni quaresimali del 2019 passa sotto il giogo pesante della croce
Non credevo di avere tanta forza... mi sento stanca, debole con tremore. Stamattina è stata dura alzarsi.... ma ringrazio Dio di avere così tanta fiducia in me permettendo la mia malattia. Se sono qui a combattere vuol dire che Dio sa che ce la posso fare e, sicura di questo, mi accingo alla mia lotta quotidiana per continuare a vivere e a ringraziare..... Questo è il mio rapporto con Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
In questo periodo, nonostante le cure pesanti, sceglie di uscire di casa per gustare in Sala Africa i concerti di Rimini Classica. Le abbiamo sempre tenuto tenuto il primo posto in prima fila onorati di averla, in presenza, tra noi.
La malattia avanza e anche le dita delle mani cominciano probabilmente a scricchiolare. I messaggi sono sempre più rari e concisi, ma sempre incisivi.
Il giorno degli Angeli custodi la sua preghiera, come per tutte le mamme,  va diretta ai cari figli
Santi angeli di Dio vi affido tutti i miei cari. Specialmente quelli che hanno problemi di salute! Grazie
Anche nel gennaio 2020 aveva ricominciato ad uscire, ma la malattia ha preso il sopravvento. Poi il lockdown l'ha inchiodata in casa e poi sul letto.
Di scritti pubblici non ne abbiamo più. Le confessioni e le confidenze personali le custodiamo nel cuore.
Ultimamente io e don Marco le abbiamo consegnato i sacramenti del passaggio. Era serena. E' morta davvero in grazia di Dio, regalandomi una ennesima sorpresa: le offerte al suo funerale per il Punto Giovane.
Grazie Anna Maria.
Oggi Gesù ti ha fatto dono di un biglietto speciale. Non in Sala Africa, ma in prima fila nel teatro del Paradiso a gustare lo spettacolo più grande: la Bellezza di Dio
Santa visione!

Recita
Don Franco Mastrolonardo
Omelia del 7 Novembre 2020. S.Messa funebre per Anna Maria Angelini

Canto
Coro del Punto Giovane di Riccione

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