2Tessalonicesi 2,1-3a.13-17 con il commento di Luca Pizzagalli



Dalla seconda lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicesi
2Ts 2,1-3a.13-17

Testo del brano
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Noi dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella verità. A questo egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera. E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.

 

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Andrew Huang. Wistful Harp. Diritti Creative Commons

Meditazione
Luca Pizzagalli

Commento

Cari amici, ben trovati ancora. Non è semplice spiegare la parola di Dio che attraversa spazio e tempo, ma in quel tempo che stiamo vivendo ci provo con profonda umiltà e sicuramente non riuscendo a dire molto. Vorrei solo sottolineare che il nostro vissuto ed il nostro oggi fanno pensare molto alla fretta e a certi atteggiamenti che proprio la realtà, molto spesso, ci corregge contro la nostra stessa volontà. Ma perché una riflessione sul tempo? Perché abbiamo sempre avuto fretta, anche nel cercare il Signore, e molto spesso le situazioni difficili o gli imprevisti, appunto, ce lo ricordano. Serve tempo, a volte è proprio rimanendo fermi che si è in movimento. Quanti di noi molto spesso hanno capito, pregato e riflettuto di più con sé stessi proprio quando erano soli, fermi, nel freddo della propria stanza? Ed è quanto Paolo ribadisce quando ci scrive «di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi.. quasi che il giorno del Signore sia già giunto», io ci leggo questo. Non avere fretta di capire, di scoprire, di essere vicino alla verità. Cerchiamo di dare al Signore le nostre coordinate, le nostre ambizioni, le nostre risposte. Il Signore è invece mistero, semplicità, umiltà, ma è anche altro, e quell’altro da noi che ci chiede di non avere fretta. Di non illudersi ma anche di non farsi ingannare. Ingannare dai nostri fantasmi, da quello che gli altri crediamo debbano essere per noi, da quella realtà che non riusciamo a contenere e che vogliamo spesso decifrare con le sole nostre capacità. Aspettiamo, fermiamoci, calmiamoci, sediamoci qui. Insieme. Senza fretta, il momento verrà quando noi non lo sapremo. Quanti falsi maestri, guide, esperti, maghi, supereroi, uomini del “so tutto io”, quanti vogliono darci soluzioni anche nei momenti in cui le soluzioni non ci sono? Che fare dunque? Due parole chiave o espressioni per concludere, sempre suggerite da Paolo. «Rendere grazie» per tutto, per essere qui, per voi, per la mia vita, per quella degli amici del Punto Giovane. Rendere grazie, tutto è dono, veramente. Ed in ultimo «state saldi e mantenete le tradizioni», quanto è meravigliosa la Tradizione, la Scrittura, il passato, la memoria, il vero futuro è nel nostro passato, ad esempio la grazia del nostro Vangelo. Un abbraccio a tutti ed ancora un profondo e sincero grazie per il vostro ascolto.

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