2Tessalonicesi 1,1-5.11b-12 con il commento di Luca Pizzagalli



Dalla seconda lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicesi
2Ts 1,1-5.11b-12

Testo del brano
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo.
Dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli, come è giusto, perché la vostra fede fa grandi progressi e l’amore di ciascuno di voi verso gli altri va crescendo. Così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra perseveranza e la vostra fede in tutte le vostre persecuzioni e tribolazioni che sopportate. È questo un segno del giusto giudizio di Dio, perché siate fatti degni del regno di Dio, per il quale appunto soffrite.
Il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Andrew Huang. Wistful Harp. Diritti Creative Commons

Meditazione
Luca Pizzagalli

Meditazione
Che bello che è avere amici che ti salutano e pensano il meglio per te, pregano per te e con il loro cuore li senti davvero vicini. Paolo, Silvano e Timoteo scrivono agli amici Tessalonicesi con il cuore in fermento ma soprattutto chiedendo per loro grazia e pace. Grazia, protezione, benedizione, e dunque in un certo senso nessuna invidia e ipocrisia ma solamente un saluto beneaugurante e poi un augurio di pace, pace nel cuore, pace tra fratelli, pace nella Chiesa di Tessalonica, pace in famiglia, pace e basta. Una parola troppo spesso sottovalutata nei nostri frenetici giorni vissuti di corsa sul lavoro, in famiglia, con i propri cari. Grazia e pace. Poi questo saluto sottolinea che vogliono «rendere grazie a Dio per voi, fratelli, come è giusto, perché la vostra fede fa grandi progressi e l’amore di ciascuno di voi verso gli altri va crescendo». Sono contenti, davvero contenti, per i propri fratelli, amici. Chi può dire quante volte lo siamo anche noi davvero, per i nostri amici? Paolo, Silvano e Timoteo addirittura si gloriano presso altre chiese, altre comunità, per la perseveranza, la costanza di questi loro compagni nella fede.. ma non dimenticano le sofferenze, “la” sofferenza. Perché poi si fanno più precisi e parlando di perseveranza accennando a persecuzioni e tribolazioni. Già, persecuzioni e tribolazioni. Loro lo sanno, si soffre. Si soffre per la verità, per l’amore, per l’amicizia. Si soffre e basta. Senza scappatoie, senza trucchetti, senza compromessi. Ma la vera amicizia è anche questo, stare vicino a chi soffre, e senza scorciatoie. Ricordano a loro, a noi, ed a sé stessi che si soffre, e si deve sopportare. Poi ce lo spiegano anche, per non lasciare nessuno nella disperazione. Chi soffre e non trova un perché soffre due volte e potrebbe non farcela. Loro ce lo spiegano: è un segno del giusto giudizio di Dio.. giusto capite? Per essere fatti degni del regno di Dio. «Forte come l’amore è la morte» ripete il Cantico dei Cantici. E chi ama molto, soffre molto, deve soffrire molto. Sono parole pesantissime, ma chiare, così chiare da fare male, ma un male sopportabile appunto con e nell’amicizia. Dio è giusto? Chi ha fede si ostina ogni giorno, nonostante tutto, nonostante tutti, a crederlo e a ribadirlo, ma la sua giustizia resta per noi molto spesso imperscrutabile. E allora ecco l’amicizia vera a sostenerci in questo mistero che ci potrebbe portare alla disperazione. E l’amicizia sola non basta, serve pure la preghiera. Paolo, Silvano e Timoteo pregano per i loro amici, pregano per loro in Cristo, con Cristo e per Cristo. Pensiamoci un attimo: preghiamo per i nostri amici? Quando e perché? La preghiera è un’arma potentissima contro il male e la disperazione, ce ne ricordiamo ogni giorno? Il suggerimento alla preghiera è un’altra bellissima pagina di questo breve passo della Parola di Dio. Sperando amici e ascoltatori di esservi di aiuto, vorrei concludere con questo invito: preghiamo una volta di più per i nostri cari amici, una volta di più, ogni volta che pensiamo di avere pregato abbastanza, lasciamo una preghiera in più per un amico, magari l’amico senza nome, che sarà raggiunto certamente dalla giustizia di Dio. Grazie per questo tempo dedicatomi. 

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