Siracide 47,2-13 con il commento di Giorgio Ansaldi



Dal libro del Siràcide
Sir 47,2-13 NV [gr. 47,2-11]

Testo del brano
Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso,
così Davide fu scelto tra i figli d’Israele.
Egli scherzò con leoni come con capretti,
con gli orsi come con agnelli.
Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante
e cancellato l’ignominia dal popolo,
alzando la mano con la pietra nella fionda
e abbattendo la tracotanza di Golìa?
Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo,
che concesse alla sua destra la forza
di eliminare un potente guerriero
e innalzare la potenza del suo popolo.
Così lo esaltarono per i suoi diecimila,
lo lodarono nelle benedizioni del Signore
offrendogli un diadema di gloria.
Egli infatti sterminò i nemici all’intorno
e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
In ogni sua opera celebrò il Santo,
l’Altissimo, con parole di lode;
cantò inni a lui con tutto il suo cuore
e amò colui che lo aveva creato.
Introdusse musici davanti all’altare
e con i loro suoni rese dolci le melodie.
Conferì splendore alle feste,
abbellì i giorni festivi fino alla perfezione,
facendo lodare il nome santo del Signore
ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
Il Signore perdonò i suoi peccati,
innalzò la sua potenza per sempre,
gli concesse un’alleanza regale
e un trono di gloria in Israele.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Giorgio Ansaldi

Meditazione
Davide fu scelto, dice il Siracide. Il Signore ci sceglie perché desidera instaurare una relazione con noi, suoi figli amati. Egli aveva invocato il Signore, l'Altissimo, ci dice la lettura. Se lo lasciamo entrare nella nostra vita, se decidiamo di fare squadra con lui, se confidiamo in lui, se lo invochiamo, ci dona la forza di superare le situazioni che umanamente sembrano impossibili. Davide ha una fionda e pochi sassi; Golia è un gigante, è forzuto, eppure Davide con l'aiuto del Signore sconfigge Golia. Se ci fidiamo del Signore, se stringiamo una relazione con lui, diventiamo capaci di cose impensabili nella nostra vita. In ogni sua opera celebrò il Santo, l'Altissimo, amò Colui che lo aveva creato, ci dice il Siracide. Più sentiamo Dio vicino e dentro di noi, più lo lasciamo entrare nella nostra vita, più ci sentiamo amati da lui, più in ogni cosa che facciamo vorremmo dare gloria a Lui. La nostra vita diventa un canto di lode e più o meno consapevolmente diventiamo missionari, ci viene una voglia matta di comunicare a tutti che Dio ci ama, che Lui ci salva, che è Lui la nostra forza, la nostra salvezza ed allora vorremmo che anche gli altri potessero lodarlo e riconoscerlo come Padre nostro. Ci dice il brano appena ascoltato che "il Signore perdonò i suoi peccati, innalzò la sua potenza per sempre". Rimaniamo peccatori. non dobbiamo montarci la testa, siamo sempre fragili, abbiamo slanci e cadute, alle volte vorremmo fare senza di Lui ma Dio non si scandalizza dei nostri peccati perché la sua alleanza è una alleanza regale. Quindi non dobbiamo abbatterci, abbiamo fiducia in Lui, sperimentiamo il Suo perdono e cerchiamo di rimanere sempre il piu possibile in unione con Lui. Confidiamo in Lui, fondiamo le nostre sicurezze in Lui e non temiamo di affrontare anche le sfide più difficili che la vita ci propone, come Davide con Golia.

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