Matteo 5, 27-32: "Si mangia prima con gli occhi...". (Con il commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 5, 27-32

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

Meditazione
Si mangia prima con gli occhi che con la bocca. Anche questo vecchio proverbio ha il suo senso spirituale. Il peccato infatti nasce sempre da una elaborazione mentale e l'assenso si consuma prima nella mente e poi nel corpo. Non per niente nel Confiteor, all'inizio della Messa, diciamo "confesso a Dio onnipotente in pensieri, parole, opere ed omissioni". Anche il pensiero quindi rientra nei peccati da confessare. Ed è interessante che Gesù di fronte a Giuda che aveva già programmato il tradimento in quell'ultima notte nel Cenacolo gli dice: "quello che devi fare fallo subito!" Come a dire, una volta che hai consumato nella tua testa il peccato, non ti sarà difficile metterlo in pratica.
Così è per l'adulterio. L’adulterio si gioca nella testa prima che nel corpo. Gesù da fine psicologo non si limita all’oggettività del peccato, ma va a guardare le radici. Perché se non si tagliano le radici la pianta del peccato continuerà a germogliare. L’adulterio rientra nel gioco della seduzione, il cui termine significa se ducere, cioè condurre a sé. Quindi non riguarda esclusivamente l’uomo, o meglio riguarda l’uomo in genere, uomo e donna intendo. Guardare per desiderare o essere guardati per essere desiderati in fondo fanno parte dello stesso gioco. Entrambi hanno lo scopo di sedurre e quando uno ne impara l’arte ha in mano un potere immenso nei confronti dell’altro. L’adulterio allora altro non è che una sfaccettatura del potere. Io ti posseggo perché ti seduco. Al contrario l’amore non possiede, ma accoglie; non seduce ma libera.

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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