Luca 12, 39-48: "Memento mori...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Meditazione
Memento mori degli ordini mendicanti medievali aveva l'intenzione di mettere in guardia sulla vanagloria. Il ricordare la morte era un modo per far riflettere sul senso della vita. Niente di minaccioso.
Non ci è dato sapere quando verrà l'ultimo giorno, una cosa sappiamo però: possiamo vivere bene il giorno che ci è donato oggi.
Questo ci chiede Gesù . Fare ogni giorno, ogni ora la volontà di Dio. Ci chiede la fedeltà dell'amministratore prudente. Ci chiede la pazienza di chi si fida che un giorno tornerà. Il servo obbediente è sereno, sa che la sua pace sta nel fare la volontà di Dio. Con gli occhi in alto verso il cielo ad attendere sempre il ritorno del padrone, e i piedi ben piantati a terra. Al contrario, chi non si fida, non sa più guardare il cielo. Non attende più nessuno e la sua vita perde di senso. I suoi occhi guardano solo il proprio ombelico. Gli rimane solo il bere, l’ubriacarsi e il gettare addosso agli altri una rabbia che non trova più i confini.

Recita
Francesca Cevoli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
La meditazione è introdotta da un brano audio tratto dal film "Non ci resta che piangere" di Roberto Benigni e Massimo Troisi

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