Matteo 5, 17-37: "Il peccato nasce nella mente...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 5, 17-37

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

Meditazione
Si mangia prima con gli occhi che con la bocca. Anche questo vecchio proverbio ha il suo senso spirituale. Il peccato infatti nasce sempre da una elaborazione mentale e l'assenso si consuma prima nella mente e poi nel corpo. Non per niente nel Confiteor diciamo confesso a Dio onnipotente in pensieri, parole, opere ed omissioni. Anche il pensiero quindi rientra nei peccati da confessare. Ed è interessante che Gesù di fronte a Giuda che aveva già programmato il tradimento in quel l'ultima notte nel cenacolo gli dice: quello che devi fare fallo subito! Come a dire una volta che hai consumato nella tua testa il peccato, non ti sarà difficile metterlo in pratica.
Così è per l'adulterio. L’adulterio si gioca nella testa prima che nel corpo. Gesù da fine psicologo non si limita all’oggettività del peccato, ma va a guardare le radici. Perché se non si tagliano le radici la pianta del peccato continuerà a germogliare. L’adulterio rientra nel gioco della seduzione, il cui termine significa se ducere, cioè condurre a sé. Quindi non riguarda esclusivamente l’uomo, o meglio riguarda l’uomo in genere, uomo e donna intendo. Guardare per desiderare o essere guardati per essere desiderati in fondo fanno parte dello stesso gioco. Entrambi hanno lo scopo di sedurre e quando uno ne impara l’arte ha in mano un potere immenso nei confronti dell’altro. L’adulterio allora altro non è che una sfaccettatura del potere. Io ti posseggo perché ti seduco. Al contrario l’amore non possiede, ma accoglie; non seduce ma libera.

Recita
Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Scarica la nostra App su