Luca 9, 7-9: "Lo sguardo di Erode..." (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Meditazione
Non si stanca l’occhio di guardare. Così cita il libro del Qoelet ed è verissimo. L’occhio è un organo instancabile. Scruta, guarda, fissa e al tempo stesso divora, mangia, si sazia. E sazia i nostri appetiti, i nostri desideri, i nostri sogni. Si dice appunto "sognare ad occhi aperti" perché gli occhi ti portano dove tu vuoi. Pensiamo oggi alla realtà virtuale. Metti un paio di oculos, di visori a realtà aumentata ed ecco sei in altro mondo. E sono i tuoi occhi che permettono tutto questo.
Ma ora torniamo al Vangelo. Dice che Erode cercava di vedere Gesù. Facciamo un ulteriore passo indietro. Ricordate cosa ha fatto Erode? Aveva fatto decapitare Giovanni Battista. E ricordate il perché? Perché era rimasto, diciamo, stordito, dal guardare il sensuale ballo di Salomè, figlia di Erodiade, e in un momento di caduta totale delle sue difese razionali, giura di regalare alla ragazzina tutto quello che gli avrebbe chiesto. Così lei gli chiede di uccidere Giovanni.
Ecco chi è colui che cerca di vedere Gesù. Un uomo i cui occhi sanno saziarsi solamente di piaceri e di sensualità. Come può Erode vedere Gesù ? Non può. Gesù si guarda con un occhio limpido, purificato, allenato alla Bellezza. Beati i puri di cuore perché vedranno Dio. Un cuore inquinato dalla violenza, dalla pornografia, dalle grettezze umane come può vedere Dio?
Oggi più che mai dobbiamo educare i nostri giovani ad incontrare la Bellezza, ad esempio a guardare un bel film al cinema su un ampio schermo riposante e non sull’eccitante minuscolo display di uno smartphone; ad ascoltare musica classica, sinfonica dal vivo e non un mp3 a bassa risoluzione con la musica sparata a tutto volume; e soprattutto a guardare l’alba, i tramonti, gli orizzonti del mare, le vette dei monti, gli spettacoli della natura. E dobbiamo educarli ad una cosa semplice: a guardare e non toccare. Lo sguardo va educato, deve rispettare ciò che guarda. Ciò che guardo non è mio: è un dono da contemplare, da celebrare. Solo uno sguardo contemplativo troverà Dio.

Recita
Anna Zavatta

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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