Esercitazioni Quaresimali: 1^ giorno (Lunedì)



Tema della esercitazione
Oggi il Vangelo ci obbliga a confrontarci sulla carità, su quanto ci spendiamo realmente nella nostra vita quotidiana. Parliamo di carità evangelica che parte da un cuore innamorato di Gesù e che si traduce in gesti ordinari, semplici, quotidiani.
La dignità e la natura stessa dell’uomo ci richiama al prenderci cura del fratello, specialmente di chi è più piccolo e debole. Sapete? L’uomo è l’unico animale che appena nato, uscito dall’utero della madre, non sa fare assolutamente nulla e ha bisogno di tutto, ha bisogno di un altro che lo sorregga, lo custodisca, lo protegga.
Quindi Gesù nel Vangelo ci richiama alla nostra vocazione naturale dell’amore. Un amore che si deve tradurre in accoglienza al prossimo, sapendo che ogni cosa che facciamo al più piccolo dei nostri fratelli lo abbiamo fatto a Lui.

Nella App trovate domande spicciole, magari anche banali, ma servono ad interrogarci, a prendere consapevolezza e a metterci in discussione.
Le domande le trovate scritte cliccando sulla iconcina del testo, quella degli occhiali. Invece per scrivere a vostra volta le vostre riflessioni dovete cliccare sull’ultima iconcina a destra, la quinta, quella del Re-pray.

Cosa scrivere? Certamente le vostre risonanze sul Vangelo, o se ve la sentite raccontare come state vivendo questo tempo di Quaresima oppure potete consigliare dei film sull’argomento della carità o dei libri o dei canti. Ci arricchiremo tutti quanti di sapienza spirituale.

E’ una esercitazione, quindi ci costringe a fare un po di fatica, ma se non lo facciamo in Quaresima…

E adesso ascoltiamo una chicca delle Esercitazioni quaresimali: una testimonianza audio dei giorni nostri con la quale misurarci curata dalla nostra amica Simona.

Recita
Don Franco Mastrolonardo, Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
Dan Lebowitz. Wave in the Atmosphere 

Il brano audio "Casa Serena" è a cura di Simona Mulazzani

Oggi il Vangelo ci obbliga a confrontarci sulla carità. Quella evangelica che parte da un cuore innamorato e che si traduce in gesti ordinari, semplici, quotidiani.

Partiamo dal nostro cuore.
Verifico di essere innamorato di Gesù, cioè trovo in Lui il senso per cui continuare a vivere, ad amare, a donarmi?
Un cuore innamorato vede sempre il bello nell’oggetto amato.
E’ il mio un cuore purificato, pulito, capace di contemplare la bellezza?

So vedere negli altri lo stesso volto di Gesù? So andare oltre le apparenze, le fragilità e magari gli stessi peccati dell'altro? Faccio le cose trovandone un senso più alto, oppure sopporto quel che faccio e vivo il servizio in maniera funzionale?

Ed ora verifichiamo i gesti della nostra quotidianità.
Ho dato da mangiare ai miei di casa? Ho guardato il mio lavoro come la traduzione del portare a casa da mangiare per la mia famiglia? Mi sono ricordato di un povero ai bordi delle strade? Sono capace di riempire un bicchier d’acqua e versarlo a tavola prima agli altri che a me? Sono rimasto a giocare con i miei bambini? Ho dato il buon giorno ai miei di casa e alle persone vicine a me? Ho rallegrato con il sorriso chi cercava in me conforto o un segno di speranza?
Ho vestito gli ignudi? I miei piccoli che ancora non ne sono capaci, o l'anziano che ha perso le forze e la testa? Ho pensato che qualcosa del mio guardaroba potesse essere indirizzato alla Caritas o alle missioni?

Ho accolto nel mio cuore il diverso da me, il compagno con cui faccio fatica? Ho accolto lo straniero vedendo in lui il bisognoso di tutto. Ho accolto, almeno con un sorriso e una parola, chi mendica ai crocevia delle strade? Ho accolto quell’incontro, quella riunione, quel lavoro così faticoso per me? Ho accolto la provocazione di un figlio, il litigio con un amico, la frustrazione di una sconfitta?
Ho visitato i miei anziani? Gli ho dato un colpo di telefono? Ho fatto visita ai malati che conosco? O eventualmente a chi c’è in carcere? Ho visitato quell’amico che sta soffrendo per un dolore, un lutto, un tradimento, un isolamento obbligato?

Scarica la nostra App su