Luca 4, 16-30: "Gesù, chi sei?" (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Meditazione
Gesù chi sei? Il problema è sempre quello: capire l’identità di Gesù. A Nazareth nel suo paese si pone la questione in maniera drammatica. Gesù si rivela per la prima volta come l’inviato da Dio, Colui di cui attestano i profeti. Ma non è il figlio di Giuseppe il falegname? Se è un falegname non può essere il Cristo! E se lo fosse allora deve fare i miracoli! Ma il Messia non ha niente a che fare con il carpentiere del paese.
Come se la idealità non possa dimorare nella fragilità. Eppure in Gesù di Nazareth le due nature, quella umana e quella divina, coesistono senza confusione nella sua stessa persona.
Ma è difficile da crederlo, anche perché noi ci scandalizziamo della fragilità di chi osanniamo.
Faccio un esempio. Papa Francesco poco tempo fa ha rilasciato un’intervista per un libro di prossima pubblicazione in Francia dove ha rivelato di aver incontrato per 6 mesi tutte le settimane una psicanalista. Ed ha ammesso di essere stato molto aiutato da questa donna fra l’altro ebrea.
Ecco a me pare bello che un Papa possa dire certe cose di se. Lo trovo di una umiltà disarmante.
Eppure il popolo di Twitter, dove ho letto la notizia, si è scagliato peggio che a Nazareth contro Gesù. Vi leggo alcuni tweet:
Luigi: non mi pare sia stato guarito. A me sembra fuori di testa.
Antonio: i sei mesi di psicanalisi non gli sono bastati per guarire visto i risultati di come conduce la chiesa
e ancora: bisogna capirlo è depresso. e parla con l’amico immaginario e vuole che anche altri lo facciano e si vede che non è guarito, pazzo era e pazzo rimane, …
non vado avanti ma ce ne sono una infinità. Sono rimasto male.
Ma poi questo vangelo mi è venuto incontro e ho pensato: ma non hanno fatto così anche con Gesù…? 

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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