Luca 9, 46-50: "Gesù prese un bambino...." (commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

Meditazione
Una strategia educativa che funziona sempre per i bambini o i ragazzini irrequieti è quella di affidargli la responsabilità di qualcuno più in difficoltà di loro.
Così fa Gesù.
Cosa è successo? I suoi discepoli hanno litigato fra loro su chi fosse il più grande. Capricci, bambinate, gelosie tra fratelli?
Comunque sia Gesù si accorge delle fatiche che ci sono, dell'abbassamento del clima, della tensione che si respira. Dice il Vangelo che Gesù conosceva il pensiero dei loro cuori e capisce che occorre prendere in mano la questione. Era un fine psicologo ma anche un grande pedagogista. Infatti cerca subito una soluzione che li aiuti a sganciarsi da quel narcisismo gretto e infantile che li fa credere superiori agli altri.
E cosa fa? Chiama un bambino e lo avvicina a sè. Cioè esterna una postura di paternità. Poi spiega il segno. Chi accoglie uno di questi piccoli accoglie me.
I discepoli devono imparare a diventare padri. Solo crescendo nella paternità potranno uscire da loro stessi e crescere nella donazione di sè. Allo stesso tempo i bambini sono per loro un esempio e un monito evangelico. Solo chi si fa piccolo è grande!

Recita
Miriam Mosca

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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