XI Stazione: Gesù è inchiodato alla croce



Dal Vangelo secondo Matteo 27, 37-39
Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: “ Questi è Gesù, il re dei Giudei”. Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: “Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!”. 

Meditazione
Chi viene condannato perché fedele alla coscienza
Spesso portiamo al collo un crocifisso, quotidianamente ci facciamo il segno della croce, per ricordarci che dalla tua follia per amore, Signore, siamo stati liberati da ogni altra pazzia egoistica. Questo avrebbe dovuto convincerci che proprio perché tuoi discepoli, di te crocifisso, non avremmo mai potuto più trovarci dalla parte dei carnefici. E invece, Signore, può succedere anche a noi, depositari di questa verità d'amore che solo rende veramente liberi, di contraddire tutto ciò, quando facilmente facciamo trionfare il peso della legge sulle scelte libere della coscienza dei fratelli. Può succedere anche a noi, proprio perché uomini di Chiesa, di privilegiare ancora il sabato a svantaggio dell'uomo, di imporre, su altri, pesi che non vogliamo toccare neppure con un dito, di nasconderci dietro la rigidità di certe leggi per giudicare e condannare gli altri, forse per atteggiamenti che secondo noi o secondo una certa tradizione sono sbagliati, ma dimenticandoci che solo tu puoi leggere nel cuore dell'uomo e che tutto quello che spesso a noi appare fuori di una regola può essere la scelta doverosa secondo una coscienza ben formata o almeno in buona fede.
Donaci, allora, Signore, di fermarci di fronte a quel sacrario che è il cuore dell'uomo, di rispettare quelle scelte che non condividiamo, quando esse non procurano obiettiva violenza nei confronti dei deboli, di porci dalla parte di chi non è d'accordo con certe regole, non per condividere acriticamente le sue idee, ma nella convinzione che ognuno ha il diritto di esprimersi e che la validità delle nostre opinioni può mostrarsi soltanto attraverso un franco confronto, che lo Spirito può soffiare dove vuole, e che non vogliamo ripetere gli errori di coloro che nel passato hanno visto solo eresie o follia in scelte che apparivano fuori della regola e che invece anticipavano solo i tempi, tanto da diventare, dopo non molti decenni, dottrina ufficiale della Chiesa, perché più coerenti con il Vangelo, rispetto a quello che per tanti secoli era apparso immutabile.
Aiutaci, Signore a non crocifiggere più fratelli e sorelle al palo dei nostri schemi, e schioda ciascuno di noi dal peso di certe tradizioni, perché finalmente liberi, riusciamo a ragionare con la nostra mente illuminata dal tuo amore per compiere quello che tu veramente vuoi.

 


 

Recita
Patrizia Sensoli, Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Kyrie. Cantano e suonano le Sorelle clarisse di Sant'Agata Feltria

Meditazione
Don Raffaello Schiavone

Preghiera devozionale

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