I Stazione: Gesù è condannato a morte



Dal Vangelo secondo Matteo 27,22-23.26
Disse loro Pilato: “Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?”. Tutti gli risposero: “Sia crocifisso!”. Ed egli aggiunse: “Ma che male ha fatto?”. Essi allora urlarono: “Sia crocifisso!”. 
Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.


Meditazione
I condannati a morte.
Guardando a Gesù ingiustamente condannato a morte, scorrono davanti ai nostri occhi, scuotono i nostri cuori e suscitano la nostra indignazione, le immagini di tanti che anche oggi, innocenti o colpevoli, sono anch’essi condannati alla pena capitale. Ingiustamente sempre, dal momento che l’uomo, singolo o società che sia, non ha mai il diritto di togliere la vita ad un altro essere umano, e poi perché la pena di morte è sempre pura violenza inutile che non restituisce la vita a chi è stato precedentemente ucciso, accumula ingiustizia ad ingiustizia, tradisce lo stesso fine medicinale della pena, impedisce il vero pentimento del reo e, soprattutto, dimenticando l’esemplare esperienza di uno dei ladroni accanto a Gesù, nega la forza redentrice della misericordia divina.
Vogliamo allora affidare a te, Signore, questi nostri fratelli e sorelle rinchiusi nei bracci della morte o in altre squallide prigioni in tutto il mondo, condannati spesso senza neppure un processo degno di questo nome, perché tu li consoli, con i loro cari, e doni loro speranza che questa piaga di cattiveria e di superbia umana possa presto scomparire, li sostenga nella dura lotta per questa giusta causa insieme a tutti coloro che combattono per eliminare la pena di morte, li accolga nel tuo abbraccio di pace laddove ancora una volta, come sul Golgota, la violenza umana l’avesse avuta vinta sul buon senso e sulla pietà.
Ma ti preghiamo anche per i loro aguzzini, per chi li ha condannati senza alcun gesto di pietà, induriti nella loro presunzione, dimentichi che solo un Giusto potrebbe lanciare la pietra e non lo ha fatto; per chi è costretto ad eseguire la condanna, perché incapace di esprimere la propria obiezione di coscienza, o schiavo del potere del denaro; per i cittadini che non hanno il coraggio di reagire, perché tu illumini la loro mente così che possano finalmente scoprire l’assurdità e l’inutilità del gesto.
Infine ti preghiamo anche per noi che spesso, come Pilato, ci laviamo le mani, di fronte ad ingiustizie come queste, perché finalmente ci rendiamo conto che, ogniqualvolta non ci indigniamo o non reagiamo, siamo complici del male. Soprattutto ti chiediamo, Signore, di impedirci di decretare noi stessi direttamente una condanna molto simile alla pena di morte, tutte le volte, e sono tante, che ci convinciamo che per un nostro fratello o per una nostra sorella non c’è più alcuna speranza di redenzione.


 

Recita
Patrizia Sensoli, Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Kyrie. Cantano e suonano Sorelle clarisse di Sant'Agata Feltria

Meditazione
Don Raffaello Schiavone

Preghiera devozionale

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