Luca 21,29-33 Buon compleanno, Pregaudio!



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 21,29-33

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Buon compleanno, Pregaudio!
Certo che il Signore ne fa di sorprese nella vita. Personalmente, per come era scivolata malamente la mia carriera scolastica, con un diploma quasi regalato in ragioneria, mai avrei pensato e neppure desiderato tornare a studiare. Invece dopo tre anni dal fallimento scolastico incontro il Signore che mi dice: getta di nuovo le reti in mare. Così sulla sua Parola sono entrato in seminario e ho ricominciato a studiare. E la pesca è stata miracolosa. Mi sono appassionato alla filosofia e alla teologia, ho studiato a Roma dai gesuiti e poi dai carmelitani e ho attinto dai maestri: Ghirlanda, Demmer, Orbe, Ladaria, Spidlik, Scicolone, Castellano...
Ma ancora non era niente, perché Gesù ti dona e ti chiede. "D'ora in poi sarai pescatore di uomini", ordinò quel giorno Gesù a Pietro. Così anche io ricordo volentieri quel monito del Cardinal Tonini a noi seminaristi: "Studiate oggi, perchè lo studio è carità a distanza".
Così oggi mi rallegro e ancora mi sorprendo di quello studio divenuto canale di carità e speranza per tanti. Che bello ascoltare le risonanze e gli auguri di tanti amici e amiche di Pregaudio. Chi è aiutato a pregare, chi è rinforzato nella fede, chi riscopre il Vangelo, chi viene consolato nella malattia e nel lutto, chi si ritrova e in una spiritualità sana, bella gioiosa. Pregaudio è un po' quella carità a distanza di cui parlava il nostro amato cardinal Tonini. Pregaudio è diventato in questi dieci anni una casa per tanti. Il Punto giovane è una casa fisica qui a Riccione, Pregaudio è una casa a distanza. Ci ritroviamo tutti insieme ad ascoltare lo stesso Vangelo prima di partire per la giornata di lavoro. Ognuno in posti diversi, ognuno ad orari diversi, ma tutti nella stessa casa: la casa di Pregaudio. Grazie a tutti. E auguri di nuovo a Pregaudio. Altri dieci anni di grazie spirituali.

 

Recita
Valentina Rastelli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
www.motionarray.com

Letture di Venerdì 28 Novembre 2025
XXXIV settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele
Dn 7,2-14
 
Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mare Grande e quattro grandi bestie, differenti l’una dall’altra, salivano dal mare. La prima era simile a un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono strappate le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo. 
Poi ecco una seconda bestia, simile a un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne».
Dopo di questa, mentre stavo guardando, eccone un’altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d’uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il potere.
Dopo di questa, stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d’una forza straordinaria, con grandi denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna. 
Stavo osservando queste corna, quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferiva parole arroganti. 
Io continuavo a guardare, 
quand’ecco furono collocati troni 
e un vegliardo si assise. 
La sua veste era candida come la neve 
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; 
il suo trono era come vampe di fuoco 
con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scorreva 
e usciva dinanzi a lui, 
mille migliaia lo servivano 
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti. 
Continuai a guardare a causa delle parole arroganti che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare nel fuoco. Alle altre bestie fu tolto il potere e la durata della loro vita fu fissata fino a un termine stabilito.
Guardando ancora nelle visioni notturne, 
ecco venire con le nubi del cielo 
uno simile a un figlio d’uomo; 
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. 
Gli furono dati potere, gloria e regno; 
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: 
il suo potere è un potere eterno, 
che non finirà mai, 
e il suo regno non sarà mai distrutto.


 
Salmo Responsoriale
Dn 3,75-81

R. A lui la lode e la gloria nei secoli.
Benedite, monti e colline, il Signore.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore. R.
 
Benedite, sorgenti, il Signore.
Benedite, mari e fiumi, il Signore. R.
 
Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore.
Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore. R.
 
Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. R.


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