Luca 17, 26-37: "Sorella morte corporale...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Meditazione
"Ballo in fa diesis minore” è una danza dedicata alla morte.
La “signora e padrona” di tutti i viventi, con la corona e con la falce, davanti alla quale ognuno dovrà chinare il capo viene invitata da alcuni uomini a posare la falce e a danzare “tondo a tondo”; lo scopo di questo invito è quello di farle dimenticare il motivo per cui era venuta. Il testo ha come fonte, secondo la spiegazione data da Branduardi, autore del brano oltre che interprete, gli affreschi medievali dedicati alla Danza Macabra, danza con la quale la morte si portava via i vivi.
Siamo alla fine dell’anno liturgico. Il tema della morte è ricorrente nei Vangeli di questi giorni. Ne approfittiamo anche per una catechesi appropriata. Il caro Branduardi si spinge al punto di voler addomesticare la morte con la danza. "Il giro di una danza e poi un altro ancora e tu del tempo non sei più signora". Di fatto non va lontano da una spiegazione teologica fondata. La danza che è il rituale più alto di una espressione di gioia in qualche modo imbarazza la morte. Una vita vissuta nella gioia è intrisa di eternità e la morte sa che su di essa non ha più potere. San Francesco addirittura l’attendeva: sorella morte corporale la invocava. La morte terrorizza chi la fugge, o meglio come dice Gesù chi tenta di salvare la propria vita. Ma chi passa questa vita morendo a se stesso ogni giorno, che altro di più potrà fare la morte se non affrettargli quel cammino di eternità che ha già cominciato in vita?

Recita
Valentina Rastelli

Musica di sottofondo
Arrangiamento con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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