
In questa tappa di formazione alla missione affrontiamo il tema della gioia.
Come risplendere, lasciandosi abbagliare dalla gioia?
Partiamo da un testo del Vangelo di Giovanni: Maria Maddalena è al sepolcro e piange.
“11 Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12 e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
13 Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù.
15 Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo».
16 Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!».
17 Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
18 Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.”
(Gv 20,11-18)
È bello vedere in questo Vangelo tre punti fondamentali sulla gioia.
1. La gioia dell’incontro
Maria Maddalena incontra Gesù al sepolcro, e questo incontro fa vibrare il suo cuore: è Lui, ma non lo riconosce subito. Come accade anche ai discepoli di Emmaus, ogni incontro autentico con il Signore richiede uno sguardo di fede e un’effusione dello Spirito Santo per poterlo riconoscere.
La prima cosa da fare nell’evangelizzazione è incontrare Gesù.
Il missionario è uno che ha incontrato Gesù.
2. La gioia della contemplazione
Il futuro della missione della Chiesa dipende in larga misura dalla contemplazione.
Il missionario è un contemplativo in azione. Se non è un contemplativo, non può annunciare Cristo in modo credibile: è chiamato a essere testimone dell’esperienza di Dio.
“La preghiera deve dunque accompagnare il cammino dei missionari, perché l’annuncio della Parola sia reso efficace dalla grazia divina.” (Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio, n. 91)
Maria Maddalena, dopo aver incontrato Gesù, vive una conversione del cuore. Dice Sant’Agostino che lei lo ascolta, ma non lo riconosce. Solo quando Gesù la chiama per nome, Maria si gira con il cuore verso l’Amato… e finalmente lo riconosce.
Il missionario è uno chiamato da Dio, chiamato alla conversione del cuore, a volgere il cuore verso Cristo, che parla al suo cuore.
Nell’evangelizzazione è fondamentale lo sguardo verso la vita eterna. Evangelizziamo con la vita eterna nel cuore, sapendo che ogni anima è preziosa agli occhi del Signore.
“Lo zelo per la tua casa mi divora.”
Nell’adorazione, già contemplo le persone a cui il Signore mi manderà ad annunciare il suo amore.
3. La gioia dell’annuncio
La gioia di annunciare Gesù vivo e risorto.
“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù.
Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento.
Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia.
In questa Esortazione desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuova tappa evangelizzatrice marcata da questa gioia e indicare vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni.”
(Papa Francesco, Evangelii Gaudium, n. 1)
Già dalle prime righe: la gioia del Vangelo, la gioia dell’annuncio, la gioia del suo amore per ciascuno di noi.
Vogliamo fermarci su questa gioia. Non restare fermi come Maria Maddalena a contemplare il Signore, ma lasciarci inviare da Lui: “Va’ e annuncia ai miei fratelli.”
Gesù lo incontriamo nella missione, nell’evangelizzazione.
La passione per Gesù, questa intimità con Lui, diventa intimità nell’evangelizzazione, passione per annunciare il suo amore.
Questa gioia è tutta la nostra vita, è tutto il nostro modo di annunciare Gesù.
Gioia dell’incontro. Gioia della conversione. Gioia dell’annuncio.
Come risplendere? Lasciandoci abbagliare dalla Sua Luce.
“Io sono la luce del mondo”, dice Gesù.
“Voi siete la luce del mondo.”
“Siate santi, perché io sono santo.”
Risplendere della sua luce, come Maria, che risplende della Luce di Cristo.
Amen, alleluia!
È il grido dell’evangelizzazione:
Cristo è risorto, è veramente risorto!
In questa tappa del nostro cammino di formazione alla missione, ci lasciamo guidare dal Vangelo di Giovanni per riscoprire la gioia come segno e motore dell’evangelizzazione. Partiamo dalla figura di Maria Maddalena al sepolcro: piange, cerca il suo Signore… e poi lo incontra. Un incontro che cambia tutto. In questo episodio, rifletteremo su tre dimensioni fondamentali della gioia: la gioia dell’incontro con Gesù, la gioia della conversione del cuore e la gioia dell’annuncio, quella che nasce quando lasciamo che la luce di Cristo ci abbagli e ci spinga verso gli altri. Come Maria, siamo chiamati a risplendere della Sua luce e a gridare con la vita: Cristo è risorto, è veramente risorto!