
Testo della meditazione
Vi propongo due domande.
Dove nasce Gesù?
Come trovarlo?
La prima sembrerebbe la più semplice, con una risposta ovvia: Gesù nasce a Betlemme. Ovvio.
Questo è quello che ci dice l’evangelista Luca e che la liturgia della Parola ci riporta questa notte.
Però a pensarci bene la risposta porta con se alcuni interrogativi. Come mai in un paesino come Betlemme, a pochi chilometri dalla capitale Gerusalemme, solo pochi pastori si trovano al momento della nascita?
Nella mangiatoia non ci sono parenti, ne amici, e neppure una levatrice. Eppure poco prima veniva detto che l’alloggio era pieno e sappiamo dagli studi sulle abitazioni del tempo che ogni mangiatoia era limitrofa all’alloggio. E quindi, dove sono tutti quelli che erano nell’alloggio?
Solo pochi pastori presenziano il luogo della nascita.
Probabilmente il vangelo vuol dirci qualcosa di importante. Sembrerebbe che luogo della nascita non è accessibile a tutti, o perlomeno non è facilmente raggiungibile.
Anche Erode, il re tiranno, con tutti i suoi servizi segreti non è mai arrivato a scoprire quella grotta. I Magi si. Tre Magi da lontano e pochi pastori della zona.
Quindi, rispondendo alla prima domanda, direi che non è poi così scontato il luogo dove nasce Gesù.
Nel presepe napoletano, la natività viene tradizionalmente collocata in una zona appartata e nascosta, spesso all’interno di una grotta o di un rudere diroccato a rappresentare le rovine del tempio pagano (detto «capriccio»).
E questa collocazione ha un fortissimo valore simbolico perché rappresenta la vittoria del Dio povero sul paganesimo fastoso e ricco.
Comunque sia, la natività nel presepe napoletano è nascosta, te la devi proprio andare a cercare. Il messaggio che arriva a colei e a colui che osserva è questo: nel caos, nel rumore del quotidiano, devi trovare tu dove sta nascendo il Dio bambino.
Allora possiamo dire che Gesù nasce, ma occorre trovarlo. Solo dopo averlo trovato sappiamo che è nato.
Sempre nel presepe napoletano è possibile scorgere anche un altro elemento importante che ci aiuta a capire questo concetto.
C’è una certa l’indifferenza alla nascita del Cristo. Le massaie continuano le loro faccende, le pescivendole continuano a cantilenare la propria merce per attirare i clienti al banco, i pizzaioli continuano a infornare, nelle taverne si continua a mangiare e a giocare a carte.
Ma non vi pare possa essere anche oggi così?
Quanta indifferenza di fronte alla Natività. Il Natale oggi non è più la nascita di Gesù. E’ la festa di Babbo natale, dello shopping, dei panettone, degli spot televisivi, ma nessuno ricorda più dove è nato Gesù.
Allora proviamo a rispondere alla seconda domanda. Come si trova Gesù?
Si trova per grazia come accade ai pastori, avvisati dagli angeli del cielo o per una ricerca personale come i Magi che sanno alzare la testa al cielo e seguire la stella.
Come dire. Se il nostro cuore non è alla ricerca di Gesù e non viene toccato da una luce di grazia, continueremo a non vederlo.
Ma se saremo capaci di alzare lo sguardo al cielo e continuare a sperare nell’intervento divino allora i nostri occhi vedranno quel bambino i nostri cuori si riempiranno di gioia.
Il mio augurio in questo Natale che ciascuno di voi possa essere come i pastori o come i Magi, perché nella vita ciò che conta veramente è incontrare Gesù.
Magari questo anno del Giubileo potrebbe essere l'occasione buona per convertire i nostri cuori.
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Omelia alla S.Messa di Natale 2024, Chiesa di Gesù Redentore, Riccione (RN)
Canto
Adeste Fideles. Cantano Danilo Concordia, Susanna Rossi, Valentina Rastelli, Simone Cucchiarini.