Una ragazza di nome Santa (dal Diario di Santa Scorese)



Testo dei brani
A volte penso che, veramente, anche il mio nome è qualcosa che Dio ha voluto dare a me, perché contribuisse alla mia santità...

Santa Scorese nasce il 6 febbraio 1968 aBari, nella sua casa del rione Libertà. Sin dalla tenera età, con la sorella maggiore Rosa Maria, viene avviata alla vita cristiana da papà Piero, agente di polizia, e da mamma Angela Dachille, casalinga. Una bambina tutta pepe, Santa lo era da piccola, "la vispa Teresa", diceva la mamma, sempre indaffarata in quei suoi traffici con le amiche, i lavori di gruppo, le attività dell'oratorio, gli impegni scolastici, le iniziative di volontariato, le visite agli anziani. sempre al telefono, sempre a scrivere a qualcuno, a progettare nuove iniziative, a farsi venire nuove idee, in attesa di incontrare altra gente. Vive fortemente il sentimento dell'amicizia e si lega agli altri con un affetto totale...

Sono contenta anche di aver saputo riconoscere il volto di Gesù Abbandonato quando ho cercato di parlare con Sestilio. Non voglio che si rompa il rapporto di amicizia profonda, sincera, ma credo che sia difficile farglielo capire. Credo che lui faccia di tutto per evitare di trovarsi a parlare con me. Che fare? Forse dovrei solo aspettare che passi un po' di tempo, ma credo che dovrei soprattutto affidarmi a Gesù e cercare di avere come modello Maria, sicura della sua presenza materna.
Vedo come tutto dipende dalla mia predisposizione di animo a recepire i messaggi che Tu, Dio, mi mandi. Ti chiedo perciò un cuore nuovo, sempre rinnovato, aperto e disponibile. Ti chiedo la fedeltà di esserti sempre vicina e di amare Te come il mio tutto prima di tutto.

Se c'è  una qualità che tutti però le riconoscono è il profondo radicamento nelle sue convinzioni religiose e la sua risoluta capacità di difenderle, anche a costo di scontrarsi con gli altri e di trovarsi isolata. E' soprattutto al Liceo che dimostra di avere una personalità già compiuta. Spesso qui si trova anon condividere discorsi e situazioni, qui si vede contraddetta o contrariata, ma allora rivela una insospettabile determinazione e la forza di volontà. Ha le sue idee e vi aderisce fortemente, le afferma apertamente senza temere il confronto. Non ha timore di testimoniare, anche quando si richiede vero coraggio. Ha la sua fede e ne è fiera, sa rende conto della speranza che abita in lei.

Sono veramente amareggiata!
Può sembrare strano, ma sento che Maria è così parte della mia vita che se qualcuno parla contro Lei sento che viene fatto del male a me.
Oggi Sestilio mi ha fatto davvero riflettere su alcuni atteggiamenti che i cattolici possono assumere. Come è possibile insistere dicendo che Maria non era vergine e dire che questo dogma è per deficienti? Capisco che la ragione, la scienza, ci danno le prove che ciò non è possibile, ma credo che Maria non sia una come noi e che non capita certo ogni giorno che nasca un figlio che è Dio. Penso proprio che sia una grande cattiveria affermare inoltre che il papa dovrebbe pensare ai suoi affari piuttosto che parlare, nelle sue encicliche, di genetica. Mi chiedo: se Gesù oggi fosse tra noi non affronterebbe gli stessi problemi? E allora visto che il papa rappresenta Dio sulla terra, perché non dovrebbe ammaestrare noi cristiani? Oggi ho sentito che non potevo star zitta e lasciare che venissero dette queste cose senza che nessuno le smantelli.
Probabilmente non ho seguito la tattica gen, ma penso che chiunque al mio posto avrebbe cercato di difendere le tesi in cui noi crediamo per fede.
Pensavo a come la Madre e l'Eterno Padre stessero soffrendo in quel momento, e anch'io sentivo un grande dolore per questo. Se penso poi alla frase di Gesù sulla croce: "Madre ecco tuo figlio. Figlio ecco tua Madre", vedo quanto siamo ingrati nei confronti di Maria, che proprio nel dolore più grande ha avuto tanto amore per accogliere non un solo figlio, ma un'intera umanità.

Frequenta ancora la scuola media quando decide di diventare medico, per essere d'aiuto a chi soffre, dice. E' la stessa motivazione che in quinta ginnasio la spinge ad iscriversi al corso di Primo Soccorso per i pionieri della Croce Rossa Italiana. Si sente interpellata dalla sofferenza, attirata irresistibilmente dai malati, dagli emarginati...

Oggi poi siamo andate ad un ospizio.. Mi sono resa conto di quanta solitudine possa esserci in quei luoghi e mi dicevo che in fondo quelle persone un tempo sono state giovani come noi, attive, ed ora perché si devono sentire il rifiuto della società?! Mi ha fatto tenerezza un uomo, Giuliano che si scagliava contro tutti, ma poi ha finito col piangere e mi ha raccontato un po' la sua storia e i suoi problemi.
Fortissimo e pungente era il tono di Aldo, un uomo anche colto e con molti soldi, che mi ha detto: "Ma che volete? Lasciateci morire in pace!" E quando gli abbiamo detto che eravamo là anche per lui ci ha risposto: "Volete la verità? Voi venendo qui, portate ciò che è finito per noi". E' vero noi siamo andati, abbiamo fatto l'opera buona, ma io non mi sento tranquilla e soddisfatta perché so di aver fatto male anche a quelle persone, facendomi vedere così e poi chissà tra quanto li andrò a ritrovare! Mi rendo conto che abbiamo risvegliato in loro tanti ricordi, desideri mai esauditi ed ora loro non aspettano altro che la morte. Ecco non mi è sembrato di aver dato a quelle persone una ragione per continuare a vivere, a pregare. Per loro tutto è inutile e anch'io mi sono sentita inutile! Spero veramente che il Signore lavori tanto in loro e ci siano dei buoni frutti. Devo in fondo ricordarmi che siamo servi inutili. Però voglio pregarti, Eterno Padre, in nome di Gesù Abbandonato perché quelle persone riescano a trovare la forza di continuare ad andare avanti perché sono importanti e preziosi ai tuoi occhi. Te lo chiedo per intercessione di Maria Immacolata.

Recita
Rosa Maria Scorese, Nicoletta Florio

Musica di sottofondo
Musiche di Lorenzo Tempesti 
https://www.suonimusicaidee.it

I testi citati sono tratti da "L'attirerò a me". Scritti spirituali di una Serva di Dio. A cura di Giuseppe Micunco
Si ringrazia la famiglia Scorese per la gentile concessione dei file audio relativi al diario di Santa Scorese.

Chi è Santa Scorese
Santa Scorese nasce il 6 febbraio 1968 a Bari, nella sua casa del rione Libertà. Dopo le scuole dell'obbligo, si iscrive al Liceo Classico "O.Flacco" e successivamente frequenta la Facoltà di Pedagogia.
Nell'agosto del 1987 si trasferisce con la sua famiglia a Palo del Colle (Bari) dove intensifica il suo impegno sociale e cristiano. Sin dal V ginnasio frequenta un corso per pionieri della Croce Rossa e si occupa di ragazzi poliomielitici e affetti da distrofia muscolare.
Dal 1984 aderisce alla Milizia dell'Immacolata presso le Missionarie dell'Immacolata "P.Kolbe" e contemporaneamente frequenta il Movimento dei Focolari, diventando una Gen.
Vivendo il Vangelo e dedicando la vita ai poveri è spinta ad intraprendere una appassionata ricerca della sua vocazione. Intanto un giovane squilibrato prende a minacciarla e dopo anni di ossessivi pedinamenti, nella tarda serata di venerdì 15 marzo 1991, di ritorno dalla parrocchia, la colpisce mortalmente. Aveva 23 anni.
Le sue ultime parole sono di perdono per il suo assassino.

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