Giona 3,1-10 con il commento di Stefano Bianchini



Dal libro del profeta Giona
Gn 3,1-10 

Testo del brano
In quei giorni, fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore. Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta». I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!». Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Gandhi. Shattered Paths. Licenza della raccolta audio di YouTube

Meditazione
Stefano Bianchini

Meditazione
In questo secondo capitolo, di appena dieci versetti, ritroviamo il profeta Giona nuovamente chiamato dal Signore. Dopo la prima chiamata il Signore rinnova il suo ordine, che non è cambiato. Questa volta Giona parte alla volta di Ninive ed inizia la sua predicazione. Qui scopriamo che il suo precedente rifiuto era ingiustificato: Dio non ha scelto male il suo servo, Giona è davvero un bravo profeta e il popolo di Ninive lo ascolta! Il testo ci dice che per attraversare Nìnive occorrono tre giorni, ma quando Giona ha percorso solo un terzo della città, già le persone si convertono. Egli è come una scintilla che dà il via ad un incendio; ha avviato la conversione di Nìnive, quella città che sembrava ormai perduta, la cui malvagità era salita fino al trono di Dio (cfr. 1,2). Persino il re si pente, persino la politica di quella città scellerata cambia: il digiuno viene ordinato con un decreto, diventa legge, se ne riconosce pubblicamente il bene e la necessità. Queste poche righe ci provocano profondamente come cristiani: spesso sentiamo che le società in cui viviamo non sono giuste, eppure il libro di Giona ci parla di un mondo che può cambiare se anche solo un uomo risponde alla chiamata del Signore. Il bene fatto da un solo uomo porta la salvezza di tanti, l’obbedienza di uno solo coinvolge molti. Come non vedere in questo evento un’anticipazione dell’obbedienza suprema di Cristo, che è arrivato a dare la sua vita per obbedienza al Padre. Come figli di Dio non dobbiamo temere di ascoltare la sua Parola, di dare il nostro consenso ai suoi inviti. Il Signore non ci chiede mai cose che non possiamo dare, non ci chiede di andare nel mondo ad annunciarlo per metterci alla prova, ma perché vuole che la nostra vita e quella degli altri sia grande, una grande storia che vale la pena di raccontare. È vero, annunciare la parola di Dio, dire la verità, accusare il male, espone a pericoli di ogni sorta, Giona lo sa bene, infatti è fuggito. Ma, come spesso la Scrittura ci ripete, non dobbiamo temere, il Signore ha scelto con cura la nostra missione, ci ha dato tutto ciò che occorre per portarla a termine. Il profeta non lo pensava, ma ha scoperto di essere la persona giusta al posto giusto nel momento giusto. Giona è diventato grande perche ha accolto il progetto che Dio aveva per lui. Riprendiamo dunque coraggio e ripartiamo per il cammino che il Signore ha preparato per noi, certi che anche quando il nostro peccato, la nostra paura e le  nostre parzialità prendono il sopravvento, il Signore continua a chiamarci.

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