Zaccaria 8,20-23 con il commento di Monica Urbinati



Dal libro del profeta Zaccaria
Zc 8,20-23 

Testo del brano
Così dice il Signore degli eserciti: Anche popoli e abitanti di numerose città si raduneranno e si diranno l’un l’altro: “Su, andiamo a supplicare il Signore, a trovare il Signore degli eserciti. Anch’io voglio venire”. Così popoli numerosi e nazioni potenti verranno a Gerusalemme a cercare il Signore degli eserciti e a supplicare il Signore. Così dice il Signore degli eserciti: In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: “Vogliamo venire con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi”.

 

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Confliction & Catharsis. Licenza della raccolta audio YouTube

Meditazione
Monica Urbinati

Meditazione
In questo brano le parole di Zaccaria ridanno speranza non solo al popolo di Israele, ma a tutti i popoli. Dio è il pastore universale, del cosmo e delle genti. Egli vuole radunare la folla dispersa, non rendendola univoca e uguale sotto un’unica lingua e visione, ma con la molteplicità dei colori delle persone, con i dialetti, le lingue e le diverse tradizioni. È presente un Dio pastore che guida e sorregge, un Dio che attrae con il suo amore incondizionato. Ama ogni suo figlio, nella sua diversità. “Anch’io voglio venire!”. Queste sono le parole che escono dal cuore di chi ha trovato ciò che aspettava da sempre. Inizia così il cammino contrario rispetto all’esilio.. ora popoli numerosi verranno a Gerusalemme, perché bisognosi dell’amore. «Dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni afferreranno un Giudeo..», come bambini che seguono la madre, sicuri di essere condotti in salvo, in un luogo bello, così questi uomini sperano di essere condotti al Bene! Questa frase racchiude il mistero della responsabilità dei cristiani di accogliere chi aderisce al Vangelo; di far toccare il proprio mantello agli uomini digiuni dell’amore di Dio (dieci è infatti il numero di un gruppo minimo affinché la preghiera sia valida, secondo la tradizione del popolo di Dio). Bisogna mettere molto impegno per ridare speranza a chi l’ha persa, è un’opera che solo il Signore compie, cancella le tenebre e porta la luce nel cuore. La fede dei Profeti attrae e fa conoscere l’amore di Dio; la salvezza del Signore è aperta a tutti i popoli. Gerusalemme è ancora distrutta, ma la folla si raduna nella speranza di conoscere l’amore immenso, libero di Dio. Ci saranno pellegrinaggi da ogni dove. La ragione di questo è la venuta di Gesù, e di quanto ha fatto (cfr. Is 49,6). Preghiamo allora col Salmo 4 (vv.7-9): «Chi ci farà vedere il bene? Risplenda su di noi Signore la luce del tuo volto. Hai messo più gioia nel mio cuore, di quando abbondano vino e frumento. In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare».

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