Giovanni 20,2-8: "San Giovanni Evangelista".



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 20,2-8

Testo del Vangelo
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

Meditazione
Il Vangelo oggi fa ovviamente riferimento alla festa di san Giovanni Evangelista. Ed è facile trovarvi assonanze. Quello che rimane invece più problematico è associare questo Vangelo alle feste natalizie che stiamo vivendo, essendo per di più nella settimana liturgica dell'ottava di Natale. Che cosa c’entra il sepolcro e il sudario con la nascita del bambino Gesù?
E invece vi dirò che centra.
L'assonanza la troviamo se andiamo a spulciare tra la iconografia orientale della Natività. Non so se avete mai avuto a che fare con l'icona della Natività di Rublev. Ebbene li troverete il bambino non in una mangiatoia, bensì in una specie di bara e i panni del bimbo sono molto più somiglianti alle bende con cui si copre un cadavere piuttosto che ai vestiti di un neonato. E sapete perchè? Perchè per la teologia delle icone deve essere chiaro che Gesù nasce per morire, con l’inciso ovviamente morire per noi.
Per questo lo si rappresenta in una bara. È quella bara è situata ai confini di uno spazio nero, che è la morte. La mangiatoia, luogo di ristoro per gli animali, diventa simbolo della morte perchè gli animali, come gli uomini pur mangiando muoiono. Allora Gesù Bambino nasce in una mangiatoia perchè lui, il vero pane della Vita, è l'unico alimento che ci fa sfuggire alla morte. Quindi Gesù muore per farci vivere. Muore per noi. San Giovanni che festeggiamo oggi è il grande testimone di questa verità, perchè lui come scrive nella sua prima lettera ha visto, ha contemplato, ha udito, ha toccato la carne di Cristo con le sue stesse mani e soprattutto ha creduto che lui, Gesù, è il figlio di Dio.

Recita
Massimo Alberici

Musica di sottofondo
J.S.Bach. Christmas Oratorio - Part 41-46 I.2. Diritti Creative Commons, musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Venerdì 27 Dicembre 2024
Festa di San Giovanni evangelista
Ottava di Natale

Prima Lettura
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 1,1-4
 
Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 96 (97)

R. Gioite, giusti, nel Signore.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.
 
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. R.
 
Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo. R.

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