Tobia 1,3;2,1b-8 con il commento di Benedetta Morri



Dal libro di Tobia
Tb 1,3;2,1b-8 

Testo del brano
Io, Tobi, passavo tutti i giorni della mia vita seguendo le vie della verità e della giustizia. Ai miei fratelli e ai miei compatrioti, che erano stati condotti con me in prigionia a Nìnive, nel paese degli Assiri, facevo molte elemosine. Per la nostra festa di Pentecoste, cioè la festa delle Settimane, avevo fatto preparare un buon pranzo e mi posi a tavola: la tavola era imbandita di molte vivande. Dissi al figlio Tobìa: «Figlio mio, va’, e se trovi tra i nostri fratelli deportati a Nìnive qualche povero, che sia però di cuore fedele, portalo a pranzo insieme con noi. Io resto ad aspettare che tu ritorni, figlio mio». Tobìa uscì in cerca di un povero tra i nostri fratelli. Di ritorno disse: «Padre!». Gli risposi: «Ebbene, figlio mio?». «Padre – riprese – uno della nostra gente è stato ucciso e gettato nella piazza; l’hanno strangolato un momento fa». Io allora mi alzai, lasciando intatto il pranzo; tolsi l’uomo dalla piazza e lo posi in una camera in attesa del tramonto del sole, per poterlo seppellire. Ritornai, mi lavai e mangiai con tristezza, ricordando le parole del profeta Amos su Betel: «Si cambieranno le vostre feste in lutto, tutti i vostri canti in lamento». E piansi. Quando poi calò il sole, andai a scavare una fossa e ve lo seppellii. I miei vicini mi deridevano dicendo: «Non ha più paura! Proprio per questo motivo lo hanno già ricercato per ucciderlo. È dovuto fuggire e ora eccolo di nuovo a seppellire i morti».

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Sir Cubworth. First Sleep. Diritti Creative Commons

Meditazione
Benedetta Morri

Commento 

Ammetto di non aver mai letto il libro di Tobia.. allora colgo questa bella occasione per conoscerlo e farmi stimolare dalla Parola. Tobia mi sta da subito simpatico, quando si presenta come uno che passa tutti i giorni della sua vita seguendo le vie della verità e della giustizia.. beato lui! La migliore carta che posso giocare quando parlo di me è il lavoro da educatrice, perché sono ancora troppo presa dalla mondanità, o forse impaurita dal giudizio degli altri, per mettere nero su bianco che il senso della mia vita è imparare ad amare come ci insegna il Signore. Poi Tobia è mitico quando prepara une bella tavola imbandita di vivande e apre la porta ai poveri, anzi, manda il figlio a cercarli proprio per le strade (mi ricorda un passaggio simile del Vangelo). Quando sono capace di accogliere veramente un povero in casa mia? Mai. Però ringrazio il Signore per aver conosciuto la Comunità Papa Giovanni XXIII, che affonda nella condivisione con i poveri la propria vocazione e, passo passo, me ne sta mostrando tutta la bellezza. Infine, ammiro molto l’attenzione che Tobia presta al seppellimento dei morti: interrompe la propria festa per andare a prendere uno sconosciuto, ucciso e abbandonato in piazza, infrangendo anche la legge. Quanto mi prendo cura delle persone care che sono morte? Per niente, giusto il 2 di novembre se va bene. Allora forse è il momento di cominciare a farlo. Grazie Tobia, questo è solo il nostro primo incontro e già di spunti me ne hai dati parecchi!

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