Luca 17,1-6: "Scandalizzare...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 17,1-6

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: "Sono pentito", tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe».

Meditazione
Fortissima e drammatica l’immagine di chi deve essere gettato in mare con al collo una macina da mulino. Nell’immaginario collettivo odierno, colui che scandalizza i piccoli è probabilmente il pedofilo. Di qui facilmente concludiamo che anche Gesù è d’accordo nel punire severamente tali persone. E’ proprio così? O è solo così? La riflessione di Gesù è semplicemente per chi commette abusi sessuali verso i piccoli, o c’è qualcos’altro?
Non dimentichiamo che subito dopo nel Vangelo Gesù parla di perdono incondizionato. Il sette volte indica un numero illimitato, cioè bisogna perdonare sempre chi si pente.
Quindi a questo punto pare tornare indietro rispetto la sentenza accusatoria precedente. Allora anche i pedofili devono essere perdonati? O forse Gesù intende dire qualcosa anche per coloro che si reputano giusti e giudicano senza pietà?
In effetti lo scandalizzare non può essere solo di chi commette un peccato, ma anche di chi non sa educare i piccoli. Il fatto educativo presuppone sì una esemplare testimonianza di vita, ma anche un insegnamento oggettivo. Mi spiego meglio: A volte facciamo i benpensanti, puntiamo il dito su chi uccide, ruba, manda i figli a elemosinare, stupra ed abusa, ed è giusto scandalizzarsi di tali comportamenti, ma abbiamo mai provato a guardarci allo specchio e a capire quante volte noi per primi abbiamo scandalizzato "questi piccoli”? Ogni volta che abbiamo condannato il prossimo davanti ai nostri piccoli, magari dipingendoli come mostri disumani, abbiamo comunque commesso anche noi uno scandalo di fronte a loro.
Se non sappiamo insegnare ai nostri piccoli la differenza tra peccatore e peccato, tra la persona e il suo errore certamente in qualche modo creiamo uno scandalo, cioè qualcosa che non combacia con il Vangelo. Sentivo una trasmissione di Rai Tre "Uomini e profeti", dove una regista teatrale Chiara Guidi che fa teatro con i bambini ammoniva i genitori che non sanno narrare le verità della vita ai figli. Spesso gli buttano addosso le loro paure e dipingono la realtà per come loro la vedono e non per come è. Concludo lasciando proprio alcune battute della trasmissione.

Recita
Daniela Santorsola

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Lunedì 7 Novembre 2022
XXXII settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito
Tt 1,1-9
 
Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo per portare alla fede quelli che Dio ha scelto e per far conoscere la verità, che è conforme a un’autentica religiosità, nella speranza della vita eterna – promessa fin dai secoli eterni da Dio, il quale non mente, e manifestata al tempo stabilito nella sua parola mediante la predicazione, a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore –, a Tito, mio vero figlio nella medesima fede: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore.
Per questo ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine in quello che rimane da fare e stabilisca alcuni presbìteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato. Ognuno di loro sia irreprensibile, marito di una sola donna e abbia figli credenti, non accusabili di vita dissoluta o indisciplinati.
Il vescovo infatti, come amministratore di Dio, deve essere irreprensibile: non arrogante, non collerico, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagni disonesti, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, padrone di sé, fedele alla Parola, degna di fede, che gli è stata insegnata, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare i suoi oppositori.


 
Salmo Responsoriale
Dal Sal 23 (24)

R. Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito. R.
 
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli. R.
 
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R.

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