Rachele racconta la sua amicizia con San Giuseppe...



Testo della testimonianza
Il mio rapporto con San Giuseppe nasce da molto lontano. Facevo parte di una comunità religiosa e lì si parlava spesso di Lui dei prodigi che lui aveva compiuto per tanti santi che a lui si erano affidati e al quale avevano affidato le loro opere. Io, da ragazza 17enne, assorbito tutto e tenevo in memoria. Mi raccontavano che San Giuseppe era spesso pregato per quando c’era qualche problema di tipo lavorativo e che come si era preso cura della Sacra Famiglia era capace e si sarebbe preso cura di ogni famiglia nel momento in cui fosse stato invocato il suo intervento. Ecco che, dopo essermi fidanzata, decisa la data del matrimonio, io e mio marito ci mettemmo subito a pregare san Giuseppe con una preghiera molto potente e intensa “Il Sacro Manto”. Si sa che per una coppia di fidanzati non è facile organizzare tutto, trovare casa, avere il denaro necessario per fare tutto con gioia e soddisfazione, quindi decidemmo con questa preghiera di mettere tutto nelle sue mani per poter fare le scelte giuste e che avrebbero avuto la migliore riuscita.

Ci mettemmo a scrivere una lunga lettera a Lui indirizzata in cui chiedevamo tutto quello di cui avevamo bisogno. Ma questo non era sufficiente, dall’altra parte inserimmo anche le promesse che avremmo mantenuto qualora avessimo ottenuto quanto richiesto.
Il sacro manto durava 30 giorni. E la nostra costanza ci premiò.

Riuscimmo a trovare un grande e bel appartamento... “Tre figli ci staranno comodamente!” Ci dicemmo. Poi c’era un piccolo spazio nella nostra camera che sembrava fatto apposta per uno spazio di preghiera con travi a vista che davano un senso di cappella.
Riuscimmo a trovare un posto dove sposarci e festeggiare insieme con tantissimi amici, (abbiamo invitato tutti quelli che ci avevano in qualche modo accompagnato e avevano condiviso con noi gli anni della giovinezza e del fidanzamento). Insomma tutto andò per il meglio ma soprattutto ottenemmo tutto quello che avevamo chiesto.
Ora però toccava a noi mantenere le promesse.

La prima promessa era che sarebbe entrato in casa per primo e nella nostra casa avrebbe avuto un posto d’onore. E così è stato. Prima di entrare in casa mettemmo vicino allo stipite della porta la sua immagine che ancora oggi dopo 16 anni è in quel posto.

La seconda promessa era quella che al primo figlio maschio avremmo dato il suo nome ed in effetti il nostro primo figlio è stato un maschio e si chiama Giuseppe.

La terza che gli avremmo comprato una grande statua da mettere ben in risalto nei giorni delle sue feste, come il 19 Marzo e il 1 Maggio e così è stato. Il primo pellegrinaggio che abbiamo fatto a Mejugorie da sposi, gli abbiamo comprato una statua di circa 30 cm, raffigurante san Giuseppe che tiene in braccio Gesù e si prende cura di Lui.

La quarta era proprio di festeggiarlo come a lui gradito nel giorno delle sue feste, partecipando alla messa, pregandolo e ringraziandolo per tutto quello che aveva già fatto per la nostra famiglia e chiedendogli di continuare a vegliare su di noi.
L’ultima promessa, la quinta, è legata proprio al fatto che sono oggi qui a raccontarvi questa esperienza.

Abbiamo infatti promesso di parlare di lui, della sua devozione, di come chi si affida a lui non verrà deluso, troverà ristoro e soluzioni anche pratiche per la sua vita e i suoi problemi. In tutti questi anni in cui ho parlato molto di san Giuseppe e delle sue virtù, in cui gli ho affidato tanti papà di famiglia, famiglie intere e situazioni difficili, nessuno è stato deluso. A tutti ha compiuto grazie e prodigi e nel suo essere discreto e silenzioso si è fatto affianco a chi chiedeva aiuto. Ancora oggi lo onoriamo e veneriamo anche attraverso il canto. Infatti sono tre i canti che per lui ho scritto.

Grazie san Giuseppe continua a guidare tutte le famiglie che a te chiedono soccorso. E noi cercheremo di assomigliare a te e alla tua Sacra Famiglia.

Recita
Rachele Consolini

Musica di sottofondo
Rachele Consolini

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