
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 4,21-25
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Meditazione
A volte quando leggo il Vangelo rischio di non approfondire il significato di alcune specifiche parole, dandole per scontate. E' il caso oggi del moggio. Non mi sono mai interessato di fatto al suo significato, e un po' per mia ignoranza e anche un po' per pigrizia ho sempre ritenuto il moggio una specie di contenitore. Poi, verificando sul dizionario, ho scoperto che il termine moggio deriva etimologicamente dal latino mòdius il quale, venendo da modus cioè "misura", vuol dire proprio "unità di misura", ed era usato per la misurazione del grano. Approfondendo poi le definizioni figurative che il dizionario propone vien fuori che la lampada sotto il moggio intende dire di una persona che nasconde appositamente una verità, o si nasconde lui stesso. E' un appartarsi. Ma è ovviamente un paradosso. Potrebbe essere paragonabile al detto: ti nascondi dietro un dito.
Ecco allora colgo meglio il monito di Gesù nel Vangelo. Gesù non ci invita oggi a mettere la lucerna sopra il moggio o sopra il letto, non avrebbe senso. Piuttosto ci mette in guardia dal nasconderci.
E quante volte ci accade. La Bibbia ad esempio è piena di nascondigli. Adamo si nasconde dietro la foglia di fico, Caino dietro il misconoscimento del fratello Abele, la dramma nel pavimento della donna, la pecorella perduta fuori dal gregge, il figliol prodigo dalla lontananza dal padre e Giuda si nasconde nella sua disperazione. Quanti nascondigli ci troviamo. Eppure non ce n'è uno che non sia visto e attraversato da Dio. Così chiosa il Salmo 138:
Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei,
se scendo negli inferi, eccoti.
Se prendo le ali dell'aurora
per abitare all'estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.
Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra
e intorno a me sia la notte»;
nemmeno le tenebre per te sono oscure,
e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
Inutile nascondersi. Dio è Luce. Non vede il buio, vede solo un uomo che tenta di aggrapparsi al nulla piuttosto che affidarsi al Tutto! Quanta fatica sprecata...
Recita
Alan Santini
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Giovedì 27 Gennaio 2022
III Settimana del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Dal secondo libro di Samuèle
2Sam 7,18-19.24-29
Dopo che Natan gli ebbe parlato, il re Davide andò a presentarsi davanti al Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos’è la mia casa, perché tu mi abbia condotto fin qui? E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, Signore Dio: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è legge per l’uomo, Signore Dio! Hai stabilito il tuo popolo Israele come popolo tuo per sempre, e tu, Signore, sei diventato Dio per loro.
Ora, Signore Dio, la parola che hai pronunciato sul tuo servo e sulla sua casa confermala per sempre e fa’ come hai detto. Il tuo nome sia magnificato per sempre così: “Il Signore degli eserciti è il Dio d’Israele!”. La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te! Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d’Israele, hai rivelato questo al tuo servo e gli hai detto: “Io ti edificherò una casa!”. Perciò il tuo servo ha trovato l’ardire di rivolgerti questa preghiera.
Ora, Signore Dio, tu sei Dio, le tue parole sono verità. Hai fatto al tuo servo queste belle promesse. Dégnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sia sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore Dio, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo è benedetta per sempre!».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 131 (132)
R. Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre.
Ricòrdati, Signore, di Davide,
di tutte le sue fatiche,
quando giurò al Signore
al Potente di Giacobbe fece voto. R.
«Non entrerò nella tenda in cui abito,
non mi stenderò sul letto del mio riposo,
non concederò sonno ai miei occhi
nè riposo alle mie palpebre,
finché non avrò trovato un luogo per il Signore,
una dimora per il Potente di Giacobbe». R.
Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono! R.
Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono». R.
Sì, il Signore ha scelto Sion,
l'ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l'ho voluto». R.
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